The purpose of the following work is to provide an overview of the most controversial issues which distinguish the islamic world, with a highlight on the correlation between psychopathology and violent extremism. Ever since the terrorism phenomenon has affected the Western countries, the doctrine on the matter have remarkably increased, nevertheless it has not been able to provide an unambiguous analysis to it. In the clinical environment, the debate focuses on two opposite stance. While some scientists assert the full mental functions of the radicalized subject, some others don't sustain the previous thesis and propound for the existence of alterations in the matter. In attempt to clarify this open debate, a research has been conducted in the Penitentiary of Turin; 117 inmates were taken as sample, of whom 86 were of Islamic faith and the remaining ones of different religious belonging. The hypotheses have assessed the existence of psychiatric disorders within the sample, the possibility that there were different psychopathological outcomes between the Islamic and the non-Islamic cross section, and finally, the correlation between the psychopathology and rates of extremism. The environment of the penitentiary has been the background throughout the research work, which has inevitably affected both the study and data processing. Thus, a final analysis is reserved to the criticisms on the penitentiary Institution as a whole and to a context which may not be defined as aseptic.
Lo scopo del seguente lavoro è fornire una panoramica sugli aspetti più controversi che caratterizzano il mondo islamico, con particolare riferimento alla correlazione tra estremismo e psicopatologia. Da quando il fenomeno terroristico si è esteso anche all'Occidente, gli studi per poterlo comprendere si sono fatti sempre più numerosi, pur tuttavia non riuscendo a darne una lettura univoca. Nell'ambito clinico il dibattito verte su due opposte posizioni. Da un lato c'è chi sostiene il pieno funzionamento mentale del soggetto estremista, mentre dall'altro invece chi non supporta questa tesi e opta per la presenza di alterazioni di alcuni suoi aspetti. Per tentare di rispondere a tele interrogativo è stata condotta una ricerca nell'istituto penitenziario di Torino ed essa ha avuto come campione 117 detenuti, 86 di fede islamica e il restante di diversa appartenenza religiosa. Le ipotesi hanno indagato la sussistenza di disturbi psichici all'interno del campione, la possibilità che vi fossero esiti psicopatologici diversi tra il campione islamico e quello non islamico e per ultimo la correlazione tra la psicopatologia e i livelli di estremismo. A fare da sfondo durante tutto il lavoro è stata l'influenza del contesto penitenziario, la quale ha necessariamente condizionato sia lo svolgimento dello studio che l'elaborazione dei risultati. Un'ultima analisi infatti è riservata alle criticità dell'istituzione totale e alla possibilità di condurre una ricerca in un contesto che non si può dire essere asettico.
Islam, radicalizzazione violenta e psicopatologia: una ricerca in carcere
BELE, CHIARA
2017/2018
Abstract
Lo scopo del seguente lavoro è fornire una panoramica sugli aspetti più controversi che caratterizzano il mondo islamico, con particolare riferimento alla correlazione tra estremismo e psicopatologia. Da quando il fenomeno terroristico si è esteso anche all'Occidente, gli studi per poterlo comprendere si sono fatti sempre più numerosi, pur tuttavia non riuscendo a darne una lettura univoca. Nell'ambito clinico il dibattito verte su due opposte posizioni. Da un lato c'è chi sostiene il pieno funzionamento mentale del soggetto estremista, mentre dall'altro invece chi non supporta questa tesi e opta per la presenza di alterazioni di alcuni suoi aspetti. Per tentare di rispondere a tele interrogativo è stata condotta una ricerca nell'istituto penitenziario di Torino ed essa ha avuto come campione 117 detenuti, 86 di fede islamica e il restante di diversa appartenenza religiosa. Le ipotesi hanno indagato la sussistenza di disturbi psichici all'interno del campione, la possibilità che vi fossero esiti psicopatologici diversi tra il campione islamico e quello non islamico e per ultimo la correlazione tra la psicopatologia e i livelli di estremismo. A fare da sfondo durante tutto il lavoro è stata l'influenza del contesto penitenziario, la quale ha necessariamente condizionato sia lo svolgimento dello studio che l'elaborazione dei risultati. Un'ultima analisi infatti è riservata alle criticità dell'istituzione totale e alla possibilità di condurre una ricerca in un contesto che non si può dire essere asettico.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/96124