I carbossilati metallici sono un normale prodotto della reazione che può avvenire tra un acido grasso libero, la cui presenza in un'opera pittorica è garantita dal legante utilizzato e dal processo di polimerizzazione in cui è coinvolto, e uno ione metallico derivante da un pigmento e/o da un eventuale siccativo. Questi composti vengono di norma individuati in stesure pittoriche ad olio, ma alcune pubblicazioni ne riportano la presenza anche in stesure a base di cera d'api e rosso d'uovo. La loro origine rimane di difficile interpretazione. Nelle opere più recenti (ovvero appartenenti al ventunesimo secolo) la presenza di saponi è spesso dovuta alla loro introduzione volontaria in qualità di additivi con funzione siccativa e plastificante. Si suppone comunque che i saponi metallici siano generalmente il risultato di reazioni non previste, e dunque non controllate, che avvengono soprattutto tra olio e pigmenti a base di piombo o zinco, anche se non mancano rari esempi di saponi contenenti rame o calcio.L'identificazione di questi composti in opere di varia natura è in costante aumento, parallelamente alla crescita di attenzione che essi stanno ricevendo da parte di conservatori e ricercatori. Le opinioni circa gli effetti dovuti alla loro presenza sono tuttavia ancora contrastanti. In alcune pubblicazioni, i saponi metallici sono considerati punti di ancoraggio e stabilizzazione del reticolo polimerico risultante dall'essiccamento dell'olio. Secondo alcuni, i saponi di piombo avrebbero persino un ruolo cruciale nei meccanismi di autoriparazione del film pittorico. D'altra parte, la presenza di tali composti è più frequentemente associata a fenomeni di degrado di vario genere, come la comparsa di protrusioni biancastre sulla superficie dell'opera o l'incremento della trasparenza della superficie pittorica. Considerandone gli effetti negativi sul bene artistico, sia in termini estetici che di stabilità dei materiali costituenti, risulta chiaro come uno dei fini principali del lavoro di ricerca sui saponi metallici sia quello di fornire un inquadramento esauriente delle condizioni che ne promuovono la formazione allo scopo di poter intervenire per evitare che tali condizioni si instaurino, fermo restando che ciò sia possibile. Resta infatti ancora da stabilire in che misura si possano realmente inibire le reazioni che conducono alla formazione dei saponi, poiché non è ad oggi chiaro se la loro comparsa avvenga già nei primissimi istanti che seguono la creazione di un'opera, o se invece sia il frutto di processi tardivi e più strettamente correlati con l'invecchiamento dei materiali di interesse. Per le ragioni brevemente esposte finora, il lavoro di ricerca riassunto in questo lavoro di tesi è stato indirizzato prevalentemente allo studio della cinetica di reazioni semplici che prevedano come prodotto la formazione di un carbossilato metallico. La semplicità di tali reazioni non rispecchia la variabilità di condizioni e reazioni che si verificano in un'opera pittorica reale, ma la possibilità di fare luce su alcuni meccanismi basilari può fornire un valido supporto all'investigazione di sistemi via via più complessi. Le analisi sono state condotte tramite strumentazione FT-IR (spettroscopia infrarossa in trasformata di Fourier) al fine di poter monitorare l'evoluzione temporale di ogni reazione considerata.

Saponi metallici: studio preliminare sulla cinetica di formazione di composti coinvolti nel degrado delle opere d'arte

ROSCIARDI, VANESSA
2016/2017

Abstract

I carbossilati metallici sono un normale prodotto della reazione che può avvenire tra un acido grasso libero, la cui presenza in un'opera pittorica è garantita dal legante utilizzato e dal processo di polimerizzazione in cui è coinvolto, e uno ione metallico derivante da un pigmento e/o da un eventuale siccativo. Questi composti vengono di norma individuati in stesure pittoriche ad olio, ma alcune pubblicazioni ne riportano la presenza anche in stesure a base di cera d'api e rosso d'uovo. La loro origine rimane di difficile interpretazione. Nelle opere più recenti (ovvero appartenenti al ventunesimo secolo) la presenza di saponi è spesso dovuta alla loro introduzione volontaria in qualità di additivi con funzione siccativa e plastificante. Si suppone comunque che i saponi metallici siano generalmente il risultato di reazioni non previste, e dunque non controllate, che avvengono soprattutto tra olio e pigmenti a base di piombo o zinco, anche se non mancano rari esempi di saponi contenenti rame o calcio.L'identificazione di questi composti in opere di varia natura è in costante aumento, parallelamente alla crescita di attenzione che essi stanno ricevendo da parte di conservatori e ricercatori. Le opinioni circa gli effetti dovuti alla loro presenza sono tuttavia ancora contrastanti. In alcune pubblicazioni, i saponi metallici sono considerati punti di ancoraggio e stabilizzazione del reticolo polimerico risultante dall'essiccamento dell'olio. Secondo alcuni, i saponi di piombo avrebbero persino un ruolo cruciale nei meccanismi di autoriparazione del film pittorico. D'altra parte, la presenza di tali composti è più frequentemente associata a fenomeni di degrado di vario genere, come la comparsa di protrusioni biancastre sulla superficie dell'opera o l'incremento della trasparenza della superficie pittorica. Considerandone gli effetti negativi sul bene artistico, sia in termini estetici che di stabilità dei materiali costituenti, risulta chiaro come uno dei fini principali del lavoro di ricerca sui saponi metallici sia quello di fornire un inquadramento esauriente delle condizioni che ne promuovono la formazione allo scopo di poter intervenire per evitare che tali condizioni si instaurino, fermo restando che ciò sia possibile. Resta infatti ancora da stabilire in che misura si possano realmente inibire le reazioni che conducono alla formazione dei saponi, poiché non è ad oggi chiaro se la loro comparsa avvenga già nei primissimi istanti che seguono la creazione di un'opera, o se invece sia il frutto di processi tardivi e più strettamente correlati con l'invecchiamento dei materiali di interesse. Per le ragioni brevemente esposte finora, il lavoro di ricerca riassunto in questo lavoro di tesi è stato indirizzato prevalentemente allo studio della cinetica di reazioni semplici che prevedano come prodotto la formazione di un carbossilato metallico. La semplicità di tali reazioni non rispecchia la variabilità di condizioni e reazioni che si verificano in un'opera pittorica reale, ma la possibilità di fare luce su alcuni meccanismi basilari può fornire un valido supporto all'investigazione di sistemi via via più complessi. Le analisi sono state condotte tramite strumentazione FT-IR (spettroscopia infrarossa in trasformata di Fourier) al fine di poter monitorare l'evoluzione temporale di ogni reazione considerata.
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