La presente tesi tratta dell'evoluzione normativa che ha riguardato durante gli ultimi dieci anni tutti gli investitori e gli intermediari finanziari. Prendendo spunto dal mio lavoro e da alcuni dati estratti, il lavoro è incentrato sulle misure utili a tutelare i mercati e la trasparenza informativa, soprattutto dopo la recente crisi finanziaria. Nello specifico la tesi, dopo una breve descrizione della crisi finanziaria, si incentra sugli aggiornamenti che hanno caratterizzato l'introduzione della nuova normativa MIFID II e delle relative conseguenze per intermediari e professionisti di settore. Grazie al mio personale lavoro nell'area trading nel settore bancario, mi è stato possibile toccare con mano il livello di gradimento nei clienti che operano quotidianamente nei principali mercati europei e capire quali sono stati gli strumenti maggiormente toccati dalla normativa, come derivati ed ETF. Vengono, inoltre, riportati alcuni accorgimenti presi dagli intermediari e dalle banche nel tentativo di far accedere l'investitore a quanti più strumenti possibili, dalla classificazione a cliente professionale sino ad arrivare agli strumenti classificati come ¿prip¿ per cui è previsto da parte dell'emittente la pubblicazione del ¿kid¿, ossia il documento che, a nome della trasparenza normativa tanto a cuore del legislatore, ha il compito di spiegare in maniera semplice e chiara il grado di rischio al quale si sta sottoponendo il cliente. La figura professionale che più si è evoluta a seguito di tale evoluzione normativa è quella del consulente finanziario o promotore, il quale seppur spesso pagato a commissioni sull'investimento, ha il compito di guidare e seguire l'investitore in quello che più che mercato finanziario, viene descritto come ¿una fitta giungla in cui difficile districarsi¿. Tale figura ha il compito di sottoporre il cliente ad una adeguata verifica e questionario affinchè possa comprenderne le possibilità economiche e proporre solo i prodotti finanziari affini e adeguati, pena responsabilità diretta e rischio di vedersi cancellati dall'albo dei promotori finanziari. Dopo aver descritto i passaggi chiave, vengono evidenziati gli accorgimenti normativi in tema di vigilanza e controllo, sia a livello nazionale che europeo, nello specifico il ruolo della CONSOB, della Banca d'Italia e del MEF. Il terzo capitolo si sofferma sul mercato mobiliare italiano, la disciplina dei mercati e il ruolo degli investitori.Spunto di riflessione è dato dalla figura degli investitori istituzionali, ovvero società private o enti che effettuano considerevoli investimenti in maniera sistematica e cumulativa, disponendo di ingenti possibilità finanziarie proprie o affidategli. A concludere il lavoro, il quarto capitolo si dedica ad approfondimenti circa gli intermediari finanziari, nello specifico gli obblighi a cui devono sottostare e a tutte le relative misure di accorgimento atte a tutelare gli investitori. Viene inoltre indicato come redigere un contratto relativamente all'avversione del rischio, sino ad arrivare al Regolamento del 29 ottobre del 2007, con cui viene istituito un fondo ¿ad hoc¿ per tutti coloro che intendono aderire all'attività di investimento. Il fondo,dotato di personalità giuridica, è posto sotto il controllo di amministratori nominati da Banca d'Italia e che devono adempiere a precisi obiettivi che vengono revisionati periodicamente tramite appositi ¿kpi indicators¿ proposti e modificati di anno in anno durante il consiglio.

MERCATO MOBILIARE ED INTERMEDIARI FINANZIARI: LA NORMATIVA MIFID II

DI CASTRI, FRANCESCO
2018/2019

Abstract

La presente tesi tratta dell'evoluzione normativa che ha riguardato durante gli ultimi dieci anni tutti gli investitori e gli intermediari finanziari. Prendendo spunto dal mio lavoro e da alcuni dati estratti, il lavoro è incentrato sulle misure utili a tutelare i mercati e la trasparenza informativa, soprattutto dopo la recente crisi finanziaria. Nello specifico la tesi, dopo una breve descrizione della crisi finanziaria, si incentra sugli aggiornamenti che hanno caratterizzato l'introduzione della nuova normativa MIFID II e delle relative conseguenze per intermediari e professionisti di settore. Grazie al mio personale lavoro nell'area trading nel settore bancario, mi è stato possibile toccare con mano il livello di gradimento nei clienti che operano quotidianamente nei principali mercati europei e capire quali sono stati gli strumenti maggiormente toccati dalla normativa, come derivati ed ETF. Vengono, inoltre, riportati alcuni accorgimenti presi dagli intermediari e dalle banche nel tentativo di far accedere l'investitore a quanti più strumenti possibili, dalla classificazione a cliente professionale sino ad arrivare agli strumenti classificati come ¿prip¿ per cui è previsto da parte dell'emittente la pubblicazione del ¿kid¿, ossia il documento che, a nome della trasparenza normativa tanto a cuore del legislatore, ha il compito di spiegare in maniera semplice e chiara il grado di rischio al quale si sta sottoponendo il cliente. La figura professionale che più si è evoluta a seguito di tale evoluzione normativa è quella del consulente finanziario o promotore, il quale seppur spesso pagato a commissioni sull'investimento, ha il compito di guidare e seguire l'investitore in quello che più che mercato finanziario, viene descritto come ¿una fitta giungla in cui difficile districarsi¿. Tale figura ha il compito di sottoporre il cliente ad una adeguata verifica e questionario affinchè possa comprenderne le possibilità economiche e proporre solo i prodotti finanziari affini e adeguati, pena responsabilità diretta e rischio di vedersi cancellati dall'albo dei promotori finanziari. Dopo aver descritto i passaggi chiave, vengono evidenziati gli accorgimenti normativi in tema di vigilanza e controllo, sia a livello nazionale che europeo, nello specifico il ruolo della CONSOB, della Banca d'Italia e del MEF. Il terzo capitolo si sofferma sul mercato mobiliare italiano, la disciplina dei mercati e il ruolo degli investitori.Spunto di riflessione è dato dalla figura degli investitori istituzionali, ovvero società private o enti che effettuano considerevoli investimenti in maniera sistematica e cumulativa, disponendo di ingenti possibilità finanziarie proprie o affidategli. A concludere il lavoro, il quarto capitolo si dedica ad approfondimenti circa gli intermediari finanziari, nello specifico gli obblighi a cui devono sottostare e a tutte le relative misure di accorgimento atte a tutelare gli investitori. Viene inoltre indicato come redigere un contratto relativamente all'avversione del rischio, sino ad arrivare al Regolamento del 29 ottobre del 2007, con cui viene istituito un fondo ¿ad hoc¿ per tutti coloro che intendono aderire all'attività di investimento. Il fondo,dotato di personalità giuridica, è posto sotto il controllo di amministratori nominati da Banca d'Italia e che devono adempiere a precisi obiettivi che vengono revisionati periodicamente tramite appositi ¿kpi indicators¿ proposti e modificati di anno in anno durante il consiglio.
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