Questa tesi si pone l'obbiettivo di analizzare la bolla speculativa giapponese del 1991, contestualizzandola nell'ambiente in cui si è sviluppata e indicandone cause ed effetti. L'elaborato è suddiviso in tre capitoli: il primo capitolo descrive il fenomeno delle crisi finanziarie e le loro dinamiche; il secondo capitolo tratta il caso della bolla giapponese, con un breve excursus sulla storia economica antecedente il caso preso in esame; nel terzo capitolo viene inizialmente introdotto il caso americano dei mutui subprime, il quale viene successivamente confrontato con quello giapponese. Con il termine ¿crisi finanziaria¿ si identifica una situazione di grave difficoltà che si verifica in presenza di una forte instabilità nei mercati finanziari, con una cospicua caduta del valore delle attività e un'interruzione del flusso di risorse dai risparmiatori alle imprese. La crisi finanziaria giapponese del '91 fu preceduta da un periodo di boom economico che prese avvio negli anni '50, quando i giapponesi divennero i maggiori fornitori delle forze statunitensi durante la guerra di Corea e iniziarono a esportare i loro prodotti negli USA. Negli anni sessanta il Giappone divenne leader della produzione nel settore elettronico, dell' acciaio e motoveicoli: fu proprio in questi anni che il made in japan venne riconosciuto a livello internazionale come sinonimo di qualità. La crescita proseguì fino alla crisi energetica del 1973, dove si verificò un calo del tasso di sviluppo in concomitanza con un aumento dell'inflazione e il governo optò per una politica espansiva, aumentando il proprio debito. A causa delle ingenti speculazioni finanziarie attuate nel corso degli anni '80, il 29 dicembre 1989 l'indice della Borsa di Tokyo toccò il suo massimo storico, facendo lievitare i prezzi del mercato immobiliare; tuttavia all'inizio degli anni '90 l'indice iniziò la sua discesa e in nove mesi il suo valore si dimezzò, determinando lo scoppio della bolla speculativa. Dopo lo scoppio della bolla il Giappone entrò in un periodo di continua deflazione, definito con il termine ¿decennio perduto¿(1991-2001) e la recessione continuò fino all'inizio degli anni 2000, momento in cui l'economia giapponese riuscì a riprendersi portando il PIL in crescita (2% dal 2004 al 2006). Successivamente lo scoppio della bolla americana dei mutui subprime, esercitando un effetto recessivo a livello internazionale, influenzò anche il Giappone, che ripiombò in crisi e tornò a registrare un andamento negativo del PIL (la crisi dei mutui subprime del 2006 prende il nome, appunto, dai subprime, ovvero prestiti o mutui con tassi di interesse elevati concessi a favore di clienti ad alto rischio di insolvenza: in sostanza si tratta di un fenomeno di speculazione finanziaria; all'interno della tesi essa viene descritta in modo più approfondito). Passando all'analisi delle analogie della bolla giapponese con la crisi dei mutui subprime, possiamo notare che entrambe le crisi hanno avuto origine dallo scoppio di una bolla e sono state precedute da un periodo di euforia sui mercati immobiliari. In entrambe le crisi, inoltre, il fattore che aggravò gli effetti dello scoppio delle bolle fu la repentina discesa del valore degli immobili, poiché essi svolsero il ruolo di garanzia sui prestiti concessi. Tuttavia mentre la crisi dei mutui subprime ebbe un effetto globale, la crisi giapponese non venne percepita globalmente.

La bolla giapponese del '91: descrizione e confronto con la recente crisi dei mutui subprime

VERRI, DAVIDE
2017/2018

Abstract

Questa tesi si pone l'obbiettivo di analizzare la bolla speculativa giapponese del 1991, contestualizzandola nell'ambiente in cui si è sviluppata e indicandone cause ed effetti. L'elaborato è suddiviso in tre capitoli: il primo capitolo descrive il fenomeno delle crisi finanziarie e le loro dinamiche; il secondo capitolo tratta il caso della bolla giapponese, con un breve excursus sulla storia economica antecedente il caso preso in esame; nel terzo capitolo viene inizialmente introdotto il caso americano dei mutui subprime, il quale viene successivamente confrontato con quello giapponese. Con il termine ¿crisi finanziaria¿ si identifica una situazione di grave difficoltà che si verifica in presenza di una forte instabilità nei mercati finanziari, con una cospicua caduta del valore delle attività e un'interruzione del flusso di risorse dai risparmiatori alle imprese. La crisi finanziaria giapponese del '91 fu preceduta da un periodo di boom economico che prese avvio negli anni '50, quando i giapponesi divennero i maggiori fornitori delle forze statunitensi durante la guerra di Corea e iniziarono a esportare i loro prodotti negli USA. Negli anni sessanta il Giappone divenne leader della produzione nel settore elettronico, dell' acciaio e motoveicoli: fu proprio in questi anni che il made in japan venne riconosciuto a livello internazionale come sinonimo di qualità. La crescita proseguì fino alla crisi energetica del 1973, dove si verificò un calo del tasso di sviluppo in concomitanza con un aumento dell'inflazione e il governo optò per una politica espansiva, aumentando il proprio debito. A causa delle ingenti speculazioni finanziarie attuate nel corso degli anni '80, il 29 dicembre 1989 l'indice della Borsa di Tokyo toccò il suo massimo storico, facendo lievitare i prezzi del mercato immobiliare; tuttavia all'inizio degli anni '90 l'indice iniziò la sua discesa e in nove mesi il suo valore si dimezzò, determinando lo scoppio della bolla speculativa. Dopo lo scoppio della bolla il Giappone entrò in un periodo di continua deflazione, definito con il termine ¿decennio perduto¿(1991-2001) e la recessione continuò fino all'inizio degli anni 2000, momento in cui l'economia giapponese riuscì a riprendersi portando il PIL in crescita (2% dal 2004 al 2006). Successivamente lo scoppio della bolla americana dei mutui subprime, esercitando un effetto recessivo a livello internazionale, influenzò anche il Giappone, che ripiombò in crisi e tornò a registrare un andamento negativo del PIL (la crisi dei mutui subprime del 2006 prende il nome, appunto, dai subprime, ovvero prestiti o mutui con tassi di interesse elevati concessi a favore di clienti ad alto rischio di insolvenza: in sostanza si tratta di un fenomeno di speculazione finanziaria; all'interno della tesi essa viene descritta in modo più approfondito). Passando all'analisi delle analogie della bolla giapponese con la crisi dei mutui subprime, possiamo notare che entrambe le crisi hanno avuto origine dallo scoppio di una bolla e sono state precedute da un periodo di euforia sui mercati immobiliari. In entrambe le crisi, inoltre, il fattore che aggravò gli effetti dello scoppio delle bolle fu la repentina discesa del valore degli immobili, poiché essi svolsero il ruolo di garanzia sui prestiti concessi. Tuttavia mentre la crisi dei mutui subprime ebbe un effetto globale, la crisi giapponese non venne percepita globalmente.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/95822