The spread of grapevine Flavescence Dorée (FD) in Piedmont had a serious impact on viticulture and caused many problems because of the low environmental sustainability of the control methods: compulsory control of the disease is regulated by law (D.M. 31/05/2000). The severity and the epidemic trend of the disease made necessary repeated insecticide treatments to suppress the vector insect (Scaphoideus titanus), in more than 40.000 hectars of vineyard in Piedmont. The present work was aimed at describing the level of susceptibility/resistance of some Piedmontese vines to FD under fully controlled conditions. The identification of partially resistant genotypes is an essential stepfor subsequent studies aimed at identifying the mechanisms of resistance. About ten ex-vitro plants of each grapevine variety (ten white and red grape varieties were included in the study) were exposed for one week to infectious adults of the S. titanus vector. The plants were maintained under greenhouses conditions and then were analyzed for the presence of the FD phytoplasma five and eight weeks after the inoculation. The survival of S. titanus adults on the different cvs was recorded. The results indicated clearly that, in the absence of genetic resistance to FD, some genotypes may be less susceptible than others to the disease. Particularly, among the typical Piedmontese varieties analyzed, Brachetto, Freisa and Moscato showed low susceptibility to the disease, while for Barbera and Arneis the high susceptibility observed in the field was confirmed. The survival of the vectors on the Moscato and Freisa plants, two of the cvs with the lowest susceptibility to FD, was lower than on the other cvs, suggesting that less efficient nutrition could be the reason for the inefficient transmission of the phytoplasma.
La diffusione in Piemonte della Flavescenza dorata della vite (FD), organismo nocivo sottoposto a lotta obbligatoria ai sensi del D.M. 31/05/2000, ha avuto u grave impatto sulla viticoltura regionale ed ha suscitato nuove criticità anche a livello ambientale. La gravità e l'andamento epidemico della malattia rendono necessario infatti, un continuo contrasto all'insetto vettore (Scaphoideus titanus) mediante l'esecuzione di due e talvolta più trattamenti insetticidi specifici sugli oltre 40.000 ettari del vigneto Piemonte. Lo scopo del lavoro era duplice e riguardava sia la descrizione del livello di sensibilità/resistenza di vitigni piemontesi a FD in condizioni completamente controllate, sia l'identificazione di genotipi parzialmente resistenti da utilizzare per studi successivi volti ad identificare i meccanismi della resistenza. Circa dieci piante ex vitro di ciascuna di dieci varietà a bacca bianca e rossa erano esposte per una settimana ad adulti infettivi del vettore S. titanus. Le piante test erano conservate in condizioni di serra ed analizzate per la presenza del fitoplasma cinque e otto settimane dopo l'inoculazione. La sopravvivenza degli S. titanus infettivi era diversa sulle diverse cvs. In particolare, la sopravvivenza dei vettori alla fase di inoculo sulle piante di Moscato e di Freisa, due delle cvs con minore suscettibilità alla FD, era inferiore rispetto a quella sulla cv di riferimento, suggerendo che una nutrizione meno efficiente potesse essere la ragione di una minore inoculazione del fitoplasma. I risultati ottenuti hanno chiaramente indicato che, in assenza di una resistenza genetica alla FD, alcuni genotipi possono essere meno suscettibili di altri alla malattia. In particolare, tra i genotipi tipici della viticoltura piemontese analizzati, Brachetto, Freisa e Moscato hanno dimostrato di essere meno suscettibili alla malattia in condizioni di pressione di infezione molto simili, mentre per Barbera e Arneis è stata confermata l'elevata suscettibilità osservata in campo.
Valutazione della sensibilità di vitigni piemontesi alla Flavescenza dorata mediante inoculazioni controllate con il vettore
BOCCHINO, ENRICO
2017/2018
Abstract
La diffusione in Piemonte della Flavescenza dorata della vite (FD), organismo nocivo sottoposto a lotta obbligatoria ai sensi del D.M. 31/05/2000, ha avuto u grave impatto sulla viticoltura regionale ed ha suscitato nuove criticità anche a livello ambientale. La gravità e l'andamento epidemico della malattia rendono necessario infatti, un continuo contrasto all'insetto vettore (Scaphoideus titanus) mediante l'esecuzione di due e talvolta più trattamenti insetticidi specifici sugli oltre 40.000 ettari del vigneto Piemonte. Lo scopo del lavoro era duplice e riguardava sia la descrizione del livello di sensibilità/resistenza di vitigni piemontesi a FD in condizioni completamente controllate, sia l'identificazione di genotipi parzialmente resistenti da utilizzare per studi successivi volti ad identificare i meccanismi della resistenza. Circa dieci piante ex vitro di ciascuna di dieci varietà a bacca bianca e rossa erano esposte per una settimana ad adulti infettivi del vettore S. titanus. Le piante test erano conservate in condizioni di serra ed analizzate per la presenza del fitoplasma cinque e otto settimane dopo l'inoculazione. La sopravvivenza degli S. titanus infettivi era diversa sulle diverse cvs. In particolare, la sopravvivenza dei vettori alla fase di inoculo sulle piante di Moscato e di Freisa, due delle cvs con minore suscettibilità alla FD, era inferiore rispetto a quella sulla cv di riferimento, suggerendo che una nutrizione meno efficiente potesse essere la ragione di una minore inoculazione del fitoplasma. I risultati ottenuti hanno chiaramente indicato che, in assenza di una resistenza genetica alla FD, alcuni genotipi possono essere meno suscettibili di altri alla malattia. In particolare, tra i genotipi tipici della viticoltura piemontese analizzati, Brachetto, Freisa e Moscato hanno dimostrato di essere meno suscettibili alla malattia in condizioni di pressione di infezione molto simili, mentre per Barbera e Arneis è stata confermata l'elevata suscettibilità osservata in campo.File | Dimensione | Formato | |
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