L'idea di questo elaborato è nata grazie al lavoro che svolgo da più di tre anni all'interno dell'ufficio URP-Sportello per il Cittadino del Tribunale di Torino, di cui curo parte delle informazioni presenti sul sito del Tribunale e fornisco informazioni allo sportello per il pubblico. All'interno del sito vi è una scheda informativa dedicata alla possibilità di proporre al Tribunale di Torino il Rimedio Risarcitorio per detenuti e internati che subiscono o hanno subìto un trattamento in violazione dell'art.3 della Convenzione europea per la salvaguardia diritti dell'uomo. Curandone i dettagli, e provando già un forte interesse per le tematiche carcerarie, ho deciso di effettuare una ricerca, previa autorizzazione del Presidente del Tribunale di Torino Dott.Terzi, su i ricorsi di rimedio risarcitorio ex. art. 35 ter della legge 354 del 1975 sull'ordinamento penitenziario che sono stati presentati al Tribunale dal 2014 al 2017. Il presente lavoro ha quindi come obiettivo quello di analizzare il fenomeno del sovraffollamento carcerario con i suoi riflessi sul diritto dei detenuti ad un trattamento umano e non degradante, tutelato dall'art. 3 CEDU, ma coloro che hanno subito un trattamento non conforme ai criteri stabiliti dalla Convenzione per un periodo di tempo non inferiore a quindici giorni possono ottenere, a titolo di risarcimento del danno, la riduzione della pena detentiva ancora da espiare pari ad un giorno per ogni dieci durante i quali è avvenuta la violazione del loro diritto. I soggetti che hanno espiato una pena inferiore ai quindici giorni e coloro che non si trovano più in stato di detenzione hanno diritto ad un risarcimento pari ad 8,00 euro per ciascun giorno di detenzione trascorsa nelle suddette condizioni. Il D.l. 26 giugno 2014 n. 92 ha introdotto infatti nell'ordinamento penitenziario l'art.35-ter che prevede rimedi risarcitori in favore dei detenuti e degli internati che hanno subito un trattamento in violazione dell'art. 3 CEDU. Per poter parlare di ciò è stato quindi importante partire dal primo capitolo con la storia del carcere, giungendo poi al secondo col funzionamento dell'ordinamento penitenziario, toccando poi la tematica del diritto dei detenuti al terzo capitolo e la delicata questione del sovraffollamento carcerario al quarto capitolo, concludendo poi con la possibilità di richiedere un indennizzo a seguito della violazione dell'art. 3 CEDU, analizzando la realtà del Tribunale di Torino.

IL RIMEDIO RISARCITORIO EX ART. 35 TER O.P.: UNA RICERCA SOCIOGIURIDICA SUL TRIBUNALE CIVILE DI TORINO

NAPOLITANO, VALENTINA
2016/2017

Abstract

L'idea di questo elaborato è nata grazie al lavoro che svolgo da più di tre anni all'interno dell'ufficio URP-Sportello per il Cittadino del Tribunale di Torino, di cui curo parte delle informazioni presenti sul sito del Tribunale e fornisco informazioni allo sportello per il pubblico. All'interno del sito vi è una scheda informativa dedicata alla possibilità di proporre al Tribunale di Torino il Rimedio Risarcitorio per detenuti e internati che subiscono o hanno subìto un trattamento in violazione dell'art.3 della Convenzione europea per la salvaguardia diritti dell'uomo. Curandone i dettagli, e provando già un forte interesse per le tematiche carcerarie, ho deciso di effettuare una ricerca, previa autorizzazione del Presidente del Tribunale di Torino Dott.Terzi, su i ricorsi di rimedio risarcitorio ex. art. 35 ter della legge 354 del 1975 sull'ordinamento penitenziario che sono stati presentati al Tribunale dal 2014 al 2017. Il presente lavoro ha quindi come obiettivo quello di analizzare il fenomeno del sovraffollamento carcerario con i suoi riflessi sul diritto dei detenuti ad un trattamento umano e non degradante, tutelato dall'art. 3 CEDU, ma coloro che hanno subito un trattamento non conforme ai criteri stabiliti dalla Convenzione per un periodo di tempo non inferiore a quindici giorni possono ottenere, a titolo di risarcimento del danno, la riduzione della pena detentiva ancora da espiare pari ad un giorno per ogni dieci durante i quali è avvenuta la violazione del loro diritto. I soggetti che hanno espiato una pena inferiore ai quindici giorni e coloro che non si trovano più in stato di detenzione hanno diritto ad un risarcimento pari ad 8,00 euro per ciascun giorno di detenzione trascorsa nelle suddette condizioni. Il D.l. 26 giugno 2014 n. 92 ha introdotto infatti nell'ordinamento penitenziario l'art.35-ter che prevede rimedi risarcitori in favore dei detenuti e degli internati che hanno subito un trattamento in violazione dell'art. 3 CEDU. Per poter parlare di ciò è stato quindi importante partire dal primo capitolo con la storia del carcere, giungendo poi al secondo col funzionamento dell'ordinamento penitenziario, toccando poi la tematica del diritto dei detenuti al terzo capitolo e la delicata questione del sovraffollamento carcerario al quarto capitolo, concludendo poi con la possibilità di richiedere un indennizzo a seguito della violazione dell'art. 3 CEDU, analizzando la realtà del Tribunale di Torino.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
742158_tesiilrimediorisarcitorioexart.35tero.p-unaricercasocioguiridicasultribunalecivileditorino.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 1.55 MB
Formato Adobe PDF
1.55 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/95350