L'utilizzo di combustibili fossili da parte dell'uomo provoca l'immissione in atmosfera di un'elevata quantità di CO2 causando il surriscaldamento globale. Uno degli obiettivi della comunità scientifica è quello di trovare un modo di ridurre cataliticamente la CO2 per diminuire la sua concentrazione in atmosfera. La riduzione della CO2 catalizzata da complessi metallici di Re(I) è stata studiata a partire dagli anni '80 da Lehn et al. Nel tempo sono stati sintetizzati e studiati diversi complessi principalmente a base di bipiridine variamente sostituite. Particolare attenzione è stata posta attorno al concetto di ¿local proton source¿, sia per aggiunte di acidi di Bronsted sia per la presenza di una fonte protonica intramolecolare. Per questo motivo sono stati sintetizzati leganti bipiridinici contenenti gruppi -OH all'interno della struttura. Primi tra tutti furono testati i complessi [Mn(dhbpy)(CO)3Br] (dhbpy = 4-fenil-6-(2,6-diidrossi-fenil)-2,2'-bipiridina) e [Mn(thbpy)(CO)3Br] (thbpy = 4-fenil-6-(3,4,5-triidrossi-fenil)-2,2'-bipiridina) che presentavano una elevata attività per la riduzione della CO2 a CO solo tramite aggiunte di acidi esterni, quindi si è pensato di testare tali leganti con Re(I) che generalmente è più attivo in catalisi. Tali complessi ([Re(thbpy)(CO)3Cl] e [Re(dhbpy)(CO)3Cl]) sono risultati catalitici per la riduzione della CO2 anche senza l'aggiunta di acidi esterni, questo indica l'importanza della fonte protonica intramolecolare. È stato indagato il [Re(dhbpy)(CO)3Cl] con particolare attenzione per cercare di capire se i due gruppi -OH fossero entrambe necessari. Lo scopo di questa tesi è stato quello di sintetizzare e caratterizzare [Re(mhbpy)(CO)3Cl] (mhbpy = 4-fenil-6-(2-idrossi-fenil)-2,2'-bipiridina) per studiare il suo comportamento nella riduzione della CO2.

Complessi di Re (I) per la riduzione elettrochimica della CO2. Effetti della local proton source

ROCCA, RICCARDO
2016/2017

Abstract

L'utilizzo di combustibili fossili da parte dell'uomo provoca l'immissione in atmosfera di un'elevata quantità di CO2 causando il surriscaldamento globale. Uno degli obiettivi della comunità scientifica è quello di trovare un modo di ridurre cataliticamente la CO2 per diminuire la sua concentrazione in atmosfera. La riduzione della CO2 catalizzata da complessi metallici di Re(I) è stata studiata a partire dagli anni '80 da Lehn et al. Nel tempo sono stati sintetizzati e studiati diversi complessi principalmente a base di bipiridine variamente sostituite. Particolare attenzione è stata posta attorno al concetto di ¿local proton source¿, sia per aggiunte di acidi di Bronsted sia per la presenza di una fonte protonica intramolecolare. Per questo motivo sono stati sintetizzati leganti bipiridinici contenenti gruppi -OH all'interno della struttura. Primi tra tutti furono testati i complessi [Mn(dhbpy)(CO)3Br] (dhbpy = 4-fenil-6-(2,6-diidrossi-fenil)-2,2'-bipiridina) e [Mn(thbpy)(CO)3Br] (thbpy = 4-fenil-6-(3,4,5-triidrossi-fenil)-2,2'-bipiridina) che presentavano una elevata attività per la riduzione della CO2 a CO solo tramite aggiunte di acidi esterni, quindi si è pensato di testare tali leganti con Re(I) che generalmente è più attivo in catalisi. Tali complessi ([Re(thbpy)(CO)3Cl] e [Re(dhbpy)(CO)3Cl]) sono risultati catalitici per la riduzione della CO2 anche senza l'aggiunta di acidi esterni, questo indica l'importanza della fonte protonica intramolecolare. È stato indagato il [Re(dhbpy)(CO)3Cl] con particolare attenzione per cercare di capire se i due gruppi -OH fossero entrambe necessari. Lo scopo di questa tesi è stato quello di sintetizzare e caratterizzare [Re(mhbpy)(CO)3Cl] (mhbpy = 4-fenil-6-(2-idrossi-fenil)-2,2'-bipiridina) per studiare il suo comportamento nella riduzione della CO2.
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