Negli ultimi anni c'è stato un notevole aumento delle segnalazioni di insetti esotici invasivi nei paesi affacciati sul Mediterraneo. Fino al 2003 in Italia, per controllare questi insetti era possibile introdurre limitatori naturali esotici nell'ambito di programmi di lotta biologica propagativa, che oggi non possono più essere attuati. Di conseguenza, vengono approfonditi studi sulle nuove associazioni tra fitofagi esotici ed entomofagi indigeni. La cimice asiatica Halyomorpha halys (Hemiptera: Pentatomidae) è una specie polifaga originaria del sud-est asiatico, che si è diffusa rapidamente per via del transito veicolare e dell'attività dell'uomo. Nelle nuove aree il fitofago si è dimostrato molto dannoso su svariate specie importanti per l'agricoltura, causando attraverso l'attività trofica alterazioni a carico dei frutti, per lo più sotto forma di aree depresse, necrotiche, di consistenza anormale. Nelle nuove aree in cui H. halys è comparsa non sono state ancora definite efficaci strategie di lotta integrata. Data la difficoltà di contenimento con la lotta chimica, particolare attenzione viene rivolta allo studio dei nemici naturali. Negli areali d'origine sono stati associati al controllo biologico di H. halys principalmente parassitoidi oofagi, appartenenti ai generi Trissolcus, Telenomus (Hymenoptera: Scelionidae) e Anastatus (Hymenoptera: Eupelmidae). Lo sviluppo preimmaginale di questi parassitoidi avviene all'interno dell'uovo dell'ospite. Nelle aree di nuova introduzione solo alcune specie sono in grado di svilupparsi a carico delle uova di H. halys, altre riescono a localizzare le uova e a ovideporre, ma non sono però in grado di parassitizzarle. Pertanto lo studio condotto mira ad individuare parassitoidi indigeni di pentatomidi e scutelleridi autoctoni in grado di adattarsi all'ospite esotico H. halys in due aree, Piemonte (Italia) e Samegrelo (Georgia). Durante i sopralluoghi nelle aree piemontese (2017) e georgiana (2018) sono state raccolte rispettivamente ovature di cimici indigene e ovature di H. halys, per verificare l'eventuale sfarfallamento di parassitoidi oofagi. Tutti i parassitoidi ottenuti sono stati identificati a livello di genere. Inoltre gli scelionidi ottenuti in Piemonte sono stati utilizzati in prove no-choice in laboratorio, offrendo alle femmine ovature fresche di H. halys ed osservando il tasso di parassitizzazione. I parassitoidi sfarfallati dalle uova di cimici indigene raccolte nell'area piemontese appartenevano ai generi Trissolcus, Telenomus e Anastatus. Le ovature di H. halys esposte alle femmine di Trissolcus sp. e Telenomus sp. nelle prove no-choice in laboratorio hanno mostrato percentuali medie di parassitizzazione inferiori al 2%, ma sono state osservate percentuali medie di uova non schiuse superiori rispetto a quelle delle ovature non esposte ai parassitoidi, utilizzate come confronto. Dalle 118 ovature di H. halys raccolte nell'area georgiana, solo da quattro sono sfarfallati parassitoidi appartenenti alle specie Anastatus bifasciatus e Trissolcus grandis. Nonostante le maggiori percentuali di uova non schiuse, dovute all'attività di ovideposizione di alcune delle specie di scelionidi saggiate, i risultati ottenuti sulle associazioni fra parassitoidi indigeni e cimice asiatica non sono stati sinora promettenti. Pertanto, se in futuro fosse possibile attuare un progetto di lotta biologica propagativa, meriterà ricercare nell'areale di origine gli antagonisti da introdurre dopo attenta valutazione del rischio.

Indagini sui parassitoidi oofagi indigeni in grado di attaccare e svilupparsi a carico della cimice asiatica Halyomorpha halys in Italia e Georgia

GIROMINI, DEBORA
2017/2018

Abstract

Negli ultimi anni c'è stato un notevole aumento delle segnalazioni di insetti esotici invasivi nei paesi affacciati sul Mediterraneo. Fino al 2003 in Italia, per controllare questi insetti era possibile introdurre limitatori naturali esotici nell'ambito di programmi di lotta biologica propagativa, che oggi non possono più essere attuati. Di conseguenza, vengono approfonditi studi sulle nuove associazioni tra fitofagi esotici ed entomofagi indigeni. La cimice asiatica Halyomorpha halys (Hemiptera: Pentatomidae) è una specie polifaga originaria del sud-est asiatico, che si è diffusa rapidamente per via del transito veicolare e dell'attività dell'uomo. Nelle nuove aree il fitofago si è dimostrato molto dannoso su svariate specie importanti per l'agricoltura, causando attraverso l'attività trofica alterazioni a carico dei frutti, per lo più sotto forma di aree depresse, necrotiche, di consistenza anormale. Nelle nuove aree in cui H. halys è comparsa non sono state ancora definite efficaci strategie di lotta integrata. Data la difficoltà di contenimento con la lotta chimica, particolare attenzione viene rivolta allo studio dei nemici naturali. Negli areali d'origine sono stati associati al controllo biologico di H. halys principalmente parassitoidi oofagi, appartenenti ai generi Trissolcus, Telenomus (Hymenoptera: Scelionidae) e Anastatus (Hymenoptera: Eupelmidae). Lo sviluppo preimmaginale di questi parassitoidi avviene all'interno dell'uovo dell'ospite. Nelle aree di nuova introduzione solo alcune specie sono in grado di svilupparsi a carico delle uova di H. halys, altre riescono a localizzare le uova e a ovideporre, ma non sono però in grado di parassitizzarle. Pertanto lo studio condotto mira ad individuare parassitoidi indigeni di pentatomidi e scutelleridi autoctoni in grado di adattarsi all'ospite esotico H. halys in due aree, Piemonte (Italia) e Samegrelo (Georgia). Durante i sopralluoghi nelle aree piemontese (2017) e georgiana (2018) sono state raccolte rispettivamente ovature di cimici indigene e ovature di H. halys, per verificare l'eventuale sfarfallamento di parassitoidi oofagi. Tutti i parassitoidi ottenuti sono stati identificati a livello di genere. Inoltre gli scelionidi ottenuti in Piemonte sono stati utilizzati in prove no-choice in laboratorio, offrendo alle femmine ovature fresche di H. halys ed osservando il tasso di parassitizzazione. I parassitoidi sfarfallati dalle uova di cimici indigene raccolte nell'area piemontese appartenevano ai generi Trissolcus, Telenomus e Anastatus. Le ovature di H. halys esposte alle femmine di Trissolcus sp. e Telenomus sp. nelle prove no-choice in laboratorio hanno mostrato percentuali medie di parassitizzazione inferiori al 2%, ma sono state osservate percentuali medie di uova non schiuse superiori rispetto a quelle delle ovature non esposte ai parassitoidi, utilizzate come confronto. Dalle 118 ovature di H. halys raccolte nell'area georgiana, solo da quattro sono sfarfallati parassitoidi appartenenti alle specie Anastatus bifasciatus e Trissolcus grandis. Nonostante le maggiori percentuali di uova non schiuse, dovute all'attività di ovideposizione di alcune delle specie di scelionidi saggiate, i risultati ottenuti sulle associazioni fra parassitoidi indigeni e cimice asiatica non sono stati sinora promettenti. Pertanto, se in futuro fosse possibile attuare un progetto di lotta biologica propagativa, meriterà ricercare nell'areale di origine gli antagonisti da introdurre dopo attenta valutazione del rischio.
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