Il pioppo nero (Populus nigra L.) è una delle specie costitutrici degli habitat di interesse comunitario '91.E0* Foreste alluviali di Alnus glutinosa, Fraxinus excelsior, Fraxinus angustifolia e Salix alba' e '91.F0 Boschi misti ripari dei grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis, Ulmus minor, Fraxinus excelsior o F. angustifolia' ed è stato inserito nella 'Red list' delle specie a rischio di estinzione della International Union for Conservation of Nature, categoria ¿Data Deficient ¿ DD¿. Gli ecosistemi fluviali hanno subito un intenso sfruttamento da parte dell'uomo per lo svolgimento di attività agricole e industriali, limitando la dinamica fluviale attraverso la costruzione di opere di difesa idrogeologica e riducendo gli habitat tipici della specie. Inoltre, l'impiego del pioppo nero cipressino (Populus nigra var. italica L.) per la costituzione di viali e alberate e la coltivazione a scopi industriali nelle aree golenali di cloni Populus ×canadensis con cui il pioppo nero è interfertile, favoriscono l'erosione del suo patrimonio genetico. Attraverso l'applicazione dello 'European Forest Genetic Resources Programme (EUFORGEN)' alcuni Paesi europei hanno promosso la conservazione in-situ ed ex-situ del P. nigra. Il CREA Centro di ricerca Foreste e Legno ¿ sede di Casale Monferrato (AL) fin dalle prime fasi del programma EUFORGEN ha dapprima individuato e poi raccolto e descritto genotipi autoctoni in tutto il territorio nazionale. Per ogni genotipo sono state descritte le caratteristiche morfologiche, di accrescimento e di resistenza alle principali avversità. Il materiale genetico è stato utilizzato da circa 25 anni per la realizzazione di interventi di riqualificazione ambientale, fluviale in particolare, per un totale di oltre 200 ha di piantagioni. Grazie alle esperienze fino ad oggi realizzate è stato possibile selezionare un gruppo di 35 genotipi provenienti dal Centro-Nord Italia che garantisce una ampia variabilità genetica. I diversi individui sono stati scelti sulla base delle loro caratteristiche di attecchimento, di accrescimento, di resilienza in condizioni ambientali differenti e di comportamento verso le principali avversità biotiche. Il miscuglio comprende cloni di sesso maschile e femminile (22 maschi e 13 femmine) per garantire la possibilità di fecondazione e quindi di diffusione di seme per la ricolonizzazione di aree idonee e per il mantenimento della specie. Nel presente lavoro vengono illustrati alcuni dei risultati ad oggi ottenuti in diversi rimboschimenti realizzati in ambito fluviale con il miscuglio clonale ¿POBIA¿. I risultati riguardano le caratteristiche di accrescimento, sopravvivenza, indice di contenuto di clorofilla e relazioni con parametri meteorologici; il tutto poi confrontato con individui di P.nigra non appartenenti al miscuglio clonale in analoghe stazioni. Queste indagini rappresentano quindi un contributo a una più puntuale valutazione della adattabilità dei singoli cloni inclusi nel miscuglio ¿POBIA¿ alla realizzazione degli interventi di rinaturalizzazione degli ambienti fluviali.
Impiego di un miscuglio clonale di pioppo nero (Populus nigra L.) per la riqualificazione ambientale di aree riparie lungo il fiume Po
DEBERNARDI, GIACOMO
2017/2018
Abstract
Il pioppo nero (Populus nigra L.) è una delle specie costitutrici degli habitat di interesse comunitario '91.E0* Foreste alluviali di Alnus glutinosa, Fraxinus excelsior, Fraxinus angustifolia e Salix alba' e '91.F0 Boschi misti ripari dei grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis, Ulmus minor, Fraxinus excelsior o F. angustifolia' ed è stato inserito nella 'Red list' delle specie a rischio di estinzione della International Union for Conservation of Nature, categoria ¿Data Deficient ¿ DD¿. Gli ecosistemi fluviali hanno subito un intenso sfruttamento da parte dell'uomo per lo svolgimento di attività agricole e industriali, limitando la dinamica fluviale attraverso la costruzione di opere di difesa idrogeologica e riducendo gli habitat tipici della specie. Inoltre, l'impiego del pioppo nero cipressino (Populus nigra var. italica L.) per la costituzione di viali e alberate e la coltivazione a scopi industriali nelle aree golenali di cloni Populus ×canadensis con cui il pioppo nero è interfertile, favoriscono l'erosione del suo patrimonio genetico. Attraverso l'applicazione dello 'European Forest Genetic Resources Programme (EUFORGEN)' alcuni Paesi europei hanno promosso la conservazione in-situ ed ex-situ del P. nigra. Il CREA Centro di ricerca Foreste e Legno ¿ sede di Casale Monferrato (AL) fin dalle prime fasi del programma EUFORGEN ha dapprima individuato e poi raccolto e descritto genotipi autoctoni in tutto il territorio nazionale. Per ogni genotipo sono state descritte le caratteristiche morfologiche, di accrescimento e di resistenza alle principali avversità. Il materiale genetico è stato utilizzato da circa 25 anni per la realizzazione di interventi di riqualificazione ambientale, fluviale in particolare, per un totale di oltre 200 ha di piantagioni. Grazie alle esperienze fino ad oggi realizzate è stato possibile selezionare un gruppo di 35 genotipi provenienti dal Centro-Nord Italia che garantisce una ampia variabilità genetica. I diversi individui sono stati scelti sulla base delle loro caratteristiche di attecchimento, di accrescimento, di resilienza in condizioni ambientali differenti e di comportamento verso le principali avversità biotiche. Il miscuglio comprende cloni di sesso maschile e femminile (22 maschi e 13 femmine) per garantire la possibilità di fecondazione e quindi di diffusione di seme per la ricolonizzazione di aree idonee e per il mantenimento della specie. Nel presente lavoro vengono illustrati alcuni dei risultati ad oggi ottenuti in diversi rimboschimenti realizzati in ambito fluviale con il miscuglio clonale ¿POBIA¿. I risultati riguardano le caratteristiche di accrescimento, sopravvivenza, indice di contenuto di clorofilla e relazioni con parametri meteorologici; il tutto poi confrontato con individui di P.nigra non appartenenti al miscuglio clonale in analoghe stazioni. Queste indagini rappresentano quindi un contributo a una più puntuale valutazione della adattabilità dei singoli cloni inclusi nel miscuglio ¿POBIA¿ alla realizzazione degli interventi di rinaturalizzazione degli ambienti fluviali.File | Dimensione | Formato | |
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