Objectives: Adult Attention - Deficit/ Hyperactivity Disorder (ADHD) is a neurodevelopmental disorder characterised by inattention and/or hyperactivity/ impulsivity symptoms with different presentations: predominantly inattentive, predominantly hyperactive/ impulsive, combined (DSM-V). These symptoms interfere in patient's relational and professional life since childhood, with different clinical manifestations often worsened by coexistence of psychiatric comorbidities. Time between ADHD symptoms onset and diagnosis could last long; this period is defined as the duration of untreated illness (DUI). This time-lag to treatment can significantly impact on patient's functioning. The aim of this study is to investigate consequences and predictors of duration of untreated illness in a sample of Adult ADHD patients, similarly to studies about DUI in other psychiatric disorders. Materials and methods: 100 patients from ¿San Luigi Gonzaga¿ hospital, Turin, Italy ¿ Psychiatry unit, Adult ADHD regional reference point centre ¿ with ADHD diagnosis made at the visit or previously present were enrolled. DUI was compared with sociodemographic and clinical variables, both dichotomous (sex, predominantly inattentive presentation, ADHD familiarity, other psychiatric familiarities, coexistence of mood disorders, anxiety disorders, personality disorders, alcohol and substance abuse disorders, sleep dysregulation, oppositional-defiant disorder, specific learning disorders) and continuous (age at the visit, age at diagnosis, age at symptoms onset, years of school education, AISRS gravity index). Statistical tests: Differences of DUI length were evaluated with non-parametrical U Mann-Whitney test, otherwise correlation levels between continuous variables were analysed with tau-b Kendall matrix. A multiple linear regression model with forward method for all the already studied variables was built to search DUI consequences and predictors. The significance cut-off for each test was 95% (p < ,05). Results: DUI was significantly longer in patients with ADHD familiarity (p = ,006) and significantly shorter in those who had at least a specific learning disorder (p = ,048). The regression revealed a model that justifies the 86,2% of DUI variability, with strong contribute from infantile Inattentive presentation (p = ,033). Discussion: Significant correlation between longer DUI and ADHD familiarity has already been explained in literature: relatives with the same disorder underestimate the gravity or they aren't conscious about their own condition. Otherwise DUI is shorter in case of specific learning disorders, probably due to an earlier assessment by infantile neuropsychiatry services. The strongest result is about the predominantly inattentive presentation as a predictor of a longer DUI in regression analysis, as this topic has never been widely investigated in literature; this could be applied in familiar and educational child's contexts, better explaining how to detect not obvious symptoms. This study hopefully can be a starting point for further investigations.

Obiettivi: Il disturbo da deficit dell'attenzione e iperattività dell'adulto (ADHD) è un disordine del neurosviluppo caratterizzato da sintomi di disattenzione e/o di iperattività/ impulsività che possono determinare diverse manifestazioni: predominante inattentiva, predominante iperattiva/ impulsiva, combinata (DSM-V). Tali sintomi interferiscono nella sfera relazionale e professionale del paziente sin dalla fanciullezza, con presentazione clinica variabile e spesso complicata dalla coesistenza di comorbidità psichiatriche. Nell'ADHD può passare molto tempo dall'esordio della malattia alla diagnosi; questo periodo è definito come tempo di malattia non trattata (duration of untreated illness, o DUI). Tale latenza nel trattamento può inficiare in modo significativo il funzionamento globale del paziente. Lo scopo di questo studio è indagare le conseguenze e i predittori della DUI in un campione di pazienti adulti ADHD, sulla base di studi già condotti per altre patologie psichiatriche. Materiali e metodi: Sono stati arruolati 100 pazienti afferiti al Centro di Riferimento Regionale ADHD per i soggetti in età adulta ¿ SCDU Psichiatria, AOU ¿San Luigi Gonzaga¿ Orbassano (TO) - con diagnosi accertata in Ambulatorio o precedentemente. Sono state analizzate, in relazione alla DUI, variabili sociodemografiche e cliniche categoriali (genere, manifestazione predominante inattentiva, familiarità per ADHD, familiarità per altre patologie psichiatriche, coesistenza di disturbi dell'umore, disturbi d'ansia, disturbi di personalità, disturbi da uso di alcool e sostanze, alterazioni del sonno, disturbo oppositivo ¿ provocatorio, disturbi specifici dell'apprendimento) e continue (età alla prima visita, età alla diagnosi, età d'esordio, scolarità, indice di gravità AISRS). Test statistici: Le differenze di lunghezza della DUI sono state valutate mediante test non-parametrico U di Mann-Whitney mentre tramite matrice tau-b di Kendall sono stati valutati i livelli di correlazione tra le variabili continue. Per indagare conseguenze e predittori della DUI è stato costruito un modello di regressione lineare multipla con metodo forward per tutte le variabili già studiate. Il livello di significatività per ogni test utilizzato è stato impostato a 95% (p=,05). Risultati: Si rilevava una DUI significativamente più lunga nei pazienti con familiarità per ADHD (p = ,006) e una DUI significativamente più corta in quelli con almeno un disturbo specifico dell'apprendimento (p = ,048). Da regressione si rilevava un modello che giustifica l'86,2% della variabilità della DUI, con forte contributo della manifestazione infantile inattentiva predominante (p = ,033). Discussione: Una correlazione significativa tra una DUI più lunga e una familiarità per ADHD trova conferme in letteratura: i familiari con stessa patologia ne sottostimano l'entità o non ne sono consapevoli. La DUI si abbrevia invece contro le aspettative in caso di DSA, probabilmente per una più precoce presa in carico ai servizi di neuropsichiatria infantile. Il risultato più forte riguarda la manifestazione infantile inattentiva predominante come predittore di una DUI più lunga nell'analisi di regressione, poiché non ha precedenti in letteratura; questo può trovare applicazione nel contesto familiare e scolastico del bambino, sensibilizzando maggiormente all'interpretazione di sintomi per loro natura poco manifesti. Auspicabilmente tale studio si pone come punto di partenza per ulteriori approfondimenti.

Conseguenze e predittori del tempo di malattia non trattata nel disturbo da deficit di attenzione ed iperattività dell'adulto

MIRABELLA, SANTINA
2017/2018

Abstract

Obiettivi: Il disturbo da deficit dell'attenzione e iperattività dell'adulto (ADHD) è un disordine del neurosviluppo caratterizzato da sintomi di disattenzione e/o di iperattività/ impulsività che possono determinare diverse manifestazioni: predominante inattentiva, predominante iperattiva/ impulsiva, combinata (DSM-V). Tali sintomi interferiscono nella sfera relazionale e professionale del paziente sin dalla fanciullezza, con presentazione clinica variabile e spesso complicata dalla coesistenza di comorbidità psichiatriche. Nell'ADHD può passare molto tempo dall'esordio della malattia alla diagnosi; questo periodo è definito come tempo di malattia non trattata (duration of untreated illness, o DUI). Tale latenza nel trattamento può inficiare in modo significativo il funzionamento globale del paziente. Lo scopo di questo studio è indagare le conseguenze e i predittori della DUI in un campione di pazienti adulti ADHD, sulla base di studi già condotti per altre patologie psichiatriche. Materiali e metodi: Sono stati arruolati 100 pazienti afferiti al Centro di Riferimento Regionale ADHD per i soggetti in età adulta ¿ SCDU Psichiatria, AOU ¿San Luigi Gonzaga¿ Orbassano (TO) - con diagnosi accertata in Ambulatorio o precedentemente. Sono state analizzate, in relazione alla DUI, variabili sociodemografiche e cliniche categoriali (genere, manifestazione predominante inattentiva, familiarità per ADHD, familiarità per altre patologie psichiatriche, coesistenza di disturbi dell'umore, disturbi d'ansia, disturbi di personalità, disturbi da uso di alcool e sostanze, alterazioni del sonno, disturbo oppositivo ¿ provocatorio, disturbi specifici dell'apprendimento) e continue (età alla prima visita, età alla diagnosi, età d'esordio, scolarità, indice di gravità AISRS). Test statistici: Le differenze di lunghezza della DUI sono state valutate mediante test non-parametrico U di Mann-Whitney mentre tramite matrice tau-b di Kendall sono stati valutati i livelli di correlazione tra le variabili continue. Per indagare conseguenze e predittori della DUI è stato costruito un modello di regressione lineare multipla con metodo forward per tutte le variabili già studiate. Il livello di significatività per ogni test utilizzato è stato impostato a 95% (p=,05). Risultati: Si rilevava una DUI significativamente più lunga nei pazienti con familiarità per ADHD (p = ,006) e una DUI significativamente più corta in quelli con almeno un disturbo specifico dell'apprendimento (p = ,048). Da regressione si rilevava un modello che giustifica l'86,2% della variabilità della DUI, con forte contributo della manifestazione infantile inattentiva predominante (p = ,033). Discussione: Una correlazione significativa tra una DUI più lunga e una familiarità per ADHD trova conferme in letteratura: i familiari con stessa patologia ne sottostimano l'entità o non ne sono consapevoli. La DUI si abbrevia invece contro le aspettative in caso di DSA, probabilmente per una più precoce presa in carico ai servizi di neuropsichiatria infantile. Il risultato più forte riguarda la manifestazione infantile inattentiva predominante come predittore di una DUI più lunga nell'analisi di regressione, poiché non ha precedenti in letteratura; questo può trovare applicazione nel contesto familiare e scolastico del bambino, sensibilizzando maggiormente all'interpretazione di sintomi per loro natura poco manifesti. Auspicabilmente tale studio si pone come punto di partenza per ulteriori approfondimenti.
ITA
Objectives: Adult Attention - Deficit/ Hyperactivity Disorder (ADHD) is a neurodevelopmental disorder characterised by inattention and/or hyperactivity/ impulsivity symptoms with different presentations: predominantly inattentive, predominantly hyperactive/ impulsive, combined (DSM-V). These symptoms interfere in patient's relational and professional life since childhood, with different clinical manifestations often worsened by coexistence of psychiatric comorbidities. Time between ADHD symptoms onset and diagnosis could last long; this period is defined as the duration of untreated illness (DUI). This time-lag to treatment can significantly impact on patient's functioning. The aim of this study is to investigate consequences and predictors of duration of untreated illness in a sample of Adult ADHD patients, similarly to studies about DUI in other psychiatric disorders. Materials and methods: 100 patients from ¿San Luigi Gonzaga¿ hospital, Turin, Italy ¿ Psychiatry unit, Adult ADHD regional reference point centre ¿ with ADHD diagnosis made at the visit or previously present were enrolled. DUI was compared with sociodemographic and clinical variables, both dichotomous (sex, predominantly inattentive presentation, ADHD familiarity, other psychiatric familiarities, coexistence of mood disorders, anxiety disorders, personality disorders, alcohol and substance abuse disorders, sleep dysregulation, oppositional-defiant disorder, specific learning disorders) and continuous (age at the visit, age at diagnosis, age at symptoms onset, years of school education, AISRS gravity index). Statistical tests: Differences of DUI length were evaluated with non-parametrical U Mann-Whitney test, otherwise correlation levels between continuous variables were analysed with tau-b Kendall matrix. A multiple linear regression model with forward method for all the already studied variables was built to search DUI consequences and predictors. The significance cut-off for each test was 95% (p < ,05). Results: DUI was significantly longer in patients with ADHD familiarity (p = ,006) and significantly shorter in those who had at least a specific learning disorder (p = ,048). The regression revealed a model that justifies the 86,2% of DUI variability, with strong contribute from infantile Inattentive presentation (p = ,033). Discussion: Significant correlation between longer DUI and ADHD familiarity has already been explained in literature: relatives with the same disorder underestimate the gravity or they aren't conscious about their own condition. Otherwise DUI is shorter in case of specific learning disorders, probably due to an earlier assessment by infantile neuropsychiatry services. The strongest result is about the predominantly inattentive presentation as a predictor of a longer DUI in regression analysis, as this topic has never been widely investigated in literature; this could be applied in familiar and educational child's contexts, better explaining how to detect not obvious symptoms. This study hopefully can be a starting point for further investigations.
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