Con il presente lavoro ho voluto esplorare il pensiero di Ivan Illich alla luce degli ultimi scritti pubblicati a suo nome, con particolare attenzione ai testi che sono il risultato di importanti conversazioni tenute con l'amico e intervistatore David Cayley durante gli ultimissimi anni di vita (si tratta sopratutto delle opere: "Pervertimento del cristianesimo" e "I fiumi a nord del futuro"). In questi testi Illich compie una parabola del proprio pensiero e chiarisce il fulcro della propria decennale critica alla modernità, individuandone il nucleo nell'espressione latina corruptio optimi pessima. La sua tesi fondamentale ¿ che le contraddizioni della società contemporanea siano spiegabili alla luce di un particolare pervertimento storico del cristianesimo trasformato prima in potere terreno (Chiesa) e poi in potere terreno laico (Stato) ¿ può dirsi a tutti gli effetti una tesi ¿filosofica¿. Alcuni infatti oggi iniziano a notare che si dovrebbe collocare Illich vicino a Foucault, o Weber, cioè ad autori che in un modo o nell'altro abbiano pensato la società moderna come il risultato di un passato entro cui solamente diviene possibile comprendere la contemporaneità, svelarne l'immaginario e le matrici. I suoi scritti, come i discorsi occasionali e le interviste, contengono in realtà moltissimi spunti che che riguardano il ¿sapere umanistico¿ inteso in senso generale. Spesso le argomentazioni più prettamente filosofiche si mescolano ad altre sociologiche, linguistiche, storiche e teologiche, al punto che come ha notato Bruno Bortoli: «forse l'etichetta più esatta, che coglie l'insieme di tutta la sua opera, è quella di ¿archeologo delle idee¿: qualcuno che aiuta a vedere il presente da una prospettiva distanziata, quindi più vera e più ricca». Dal canto mio, ho cercato di leggere questi ultimi testi come un faro sulla sua intera opera, perché lui stesso vi attribuisce grande importanza per la comprensione e l'inquadramento corretto delle sue riflessioni. Nel farlo, è stato utile il confronto con due grandi autori russi, Dostoevskij e Solov'ev, che probabilmente hanno influenzato Illich su alcuni temi.

Corruptio Optimi Pessima, Istituzione e persona nel pensiero di Ivan Illich

PISTOI, LUCA
2017/2018

Abstract

Con il presente lavoro ho voluto esplorare il pensiero di Ivan Illich alla luce degli ultimi scritti pubblicati a suo nome, con particolare attenzione ai testi che sono il risultato di importanti conversazioni tenute con l'amico e intervistatore David Cayley durante gli ultimissimi anni di vita (si tratta sopratutto delle opere: "Pervertimento del cristianesimo" e "I fiumi a nord del futuro"). In questi testi Illich compie una parabola del proprio pensiero e chiarisce il fulcro della propria decennale critica alla modernità, individuandone il nucleo nell'espressione latina corruptio optimi pessima. La sua tesi fondamentale ¿ che le contraddizioni della società contemporanea siano spiegabili alla luce di un particolare pervertimento storico del cristianesimo trasformato prima in potere terreno (Chiesa) e poi in potere terreno laico (Stato) ¿ può dirsi a tutti gli effetti una tesi ¿filosofica¿. Alcuni infatti oggi iniziano a notare che si dovrebbe collocare Illich vicino a Foucault, o Weber, cioè ad autori che in un modo o nell'altro abbiano pensato la società moderna come il risultato di un passato entro cui solamente diviene possibile comprendere la contemporaneità, svelarne l'immaginario e le matrici. I suoi scritti, come i discorsi occasionali e le interviste, contengono in realtà moltissimi spunti che che riguardano il ¿sapere umanistico¿ inteso in senso generale. Spesso le argomentazioni più prettamente filosofiche si mescolano ad altre sociologiche, linguistiche, storiche e teologiche, al punto che come ha notato Bruno Bortoli: «forse l'etichetta più esatta, che coglie l'insieme di tutta la sua opera, è quella di ¿archeologo delle idee¿: qualcuno che aiuta a vedere il presente da una prospettiva distanziata, quindi più vera e più ricca». Dal canto mio, ho cercato di leggere questi ultimi testi come un faro sulla sua intera opera, perché lui stesso vi attribuisce grande importanza per la comprensione e l'inquadramento corretto delle sue riflessioni. Nel farlo, è stato utile il confronto con due grandi autori russi, Dostoevskij e Solov'ev, che probabilmente hanno influenzato Illich su alcuni temi.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
819625_tesicorruptiooptimi.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 293.07 kB
Formato Adobe PDF
293.07 kB Adobe PDF

Se sei interessato/a a consultare l'elaborato, vai nella sezione Home in alto a destra, dove troverai le informazioni su come richiederlo. I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Usare il seguente URL per citare questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/95164