Sin da quando ero piccolo, ho sempre avuto particolarmente a cuore la tematica della tutela dell'ambiente: questo ideale, i cui germi sono stati sicuramente piantati nella mia mente grazie all'educazione impartitami dai miei genitori, è stato poi alimentato dallo studio sin dalla scuola elementare dell'educazione civica, ed è maturato definitivamente nel corso dell'adolescenza a causa ¿ purtroppo - della costante difficile situazione in cui versa la regione Campania in materia di inquinamento ambientale. Ho sempre litigato con chi non fa correttamente la raccolta differenziata, con chi in auto preferisce gettare il fazzoletto dal finestrino piuttosto che buttarlo al primo cassonetto, con chi lascia con estrema nonchalance la confezione di plastica del gelato o la lattina di coca-cola sulla spiaggia, o peggio ancora, sotterra i mozziconi delle sigarette sotto qualche centimetro di sabbia, per sentirsi ¿meno in colpa¿. Da quando mi sono arruolato nell'Esercito, nel dicembre del 2010, mi sono sempre interrogato su quanto fosse importante per un'istituzione come appunto la Forza Armata, tutelare l'ambiente nel quale va ad operare, a prescindere dal fatto che operi in ambito nazionale od estero, se si trovi in addestramento, operazione o in guerra. La normativa in materia di tutela ambientale negli ultimi anni è diventata sempre più ristrettiva: la società oggigiorno accetta sempre meno volentieri errori in tale senso, si è sviluppata una coscienza civica che tende non solo a non perdonare chi commette dei danni ambientali, ma si tende a mettere sempre più sotto una lente di ingrandimento gli eventuali comportamenti sbagliati di chi, come nel caso delle Forze Armate, rappresenta lo Stato e proprio a causa di tale onore/onere non può permettersi di sbagliare. Nella tesi di laurea che segue ho tentato di evidenziare come l'Esercito, e le Forze Armate in generale, hanno fin da sempre teso a tutelare l'ambiente in cui operano, tanto in teatro nazionale (normale vita di caserma, addestramento, operazioni di homeland security), quanto all'estero. Ho strutturato pertanto la mia tesi su quattro capitoli: il primo, va a delineare il quadro di riferimento nazionale ed internazionale nel quale si vanno ad inserire le norme di tutela ambientale ed in particolar modo, ho voluto evidenziare la presenza di innumerevoli organi internazionali il cui compito è proprio quello di gestire questa tematica così ostica e delicata; nel secondo capitolo invece, è stata analizzata la gestione della questione ambientale che viene posta in essere dalla Forza Armata durante le sue attività istituzionali, ponendo un particolare accento sulla tutela ambientale dei poligoni di tiro, la cui tutela è oggigiorno obiettivo primario del popolo in Armi; il terzo capitolo è invece incentrato sulle azioni che vengono attuate dalla nostra Forza Armata quando deve andare ad operare nell'ambito di una missione estera sotto l'egida della NATO, evidenziando tutte le azioni ed i comitati in gioco dalla fase di pre-deployment a quella di post-deployment; nel quarto ed ultimo capitolo si sono analizzate tutte quelle azioni previste dalla NATO, atte alla chiusura definitiva ¿ o al semplice trasferimento di autorità ¿ di un sito dove era schierato un contingente militare.

L'AMMINISTRAZIONE DIFESA E LA TUTELA AMBIENTALE

CLEMENTE, PASQUALE
2017/2018

Abstract

Sin da quando ero piccolo, ho sempre avuto particolarmente a cuore la tematica della tutela dell'ambiente: questo ideale, i cui germi sono stati sicuramente piantati nella mia mente grazie all'educazione impartitami dai miei genitori, è stato poi alimentato dallo studio sin dalla scuola elementare dell'educazione civica, ed è maturato definitivamente nel corso dell'adolescenza a causa ¿ purtroppo - della costante difficile situazione in cui versa la regione Campania in materia di inquinamento ambientale. Ho sempre litigato con chi non fa correttamente la raccolta differenziata, con chi in auto preferisce gettare il fazzoletto dal finestrino piuttosto che buttarlo al primo cassonetto, con chi lascia con estrema nonchalance la confezione di plastica del gelato o la lattina di coca-cola sulla spiaggia, o peggio ancora, sotterra i mozziconi delle sigarette sotto qualche centimetro di sabbia, per sentirsi ¿meno in colpa¿. Da quando mi sono arruolato nell'Esercito, nel dicembre del 2010, mi sono sempre interrogato su quanto fosse importante per un'istituzione come appunto la Forza Armata, tutelare l'ambiente nel quale va ad operare, a prescindere dal fatto che operi in ambito nazionale od estero, se si trovi in addestramento, operazione o in guerra. La normativa in materia di tutela ambientale negli ultimi anni è diventata sempre più ristrettiva: la società oggigiorno accetta sempre meno volentieri errori in tale senso, si è sviluppata una coscienza civica che tende non solo a non perdonare chi commette dei danni ambientali, ma si tende a mettere sempre più sotto una lente di ingrandimento gli eventuali comportamenti sbagliati di chi, come nel caso delle Forze Armate, rappresenta lo Stato e proprio a causa di tale onore/onere non può permettersi di sbagliare. Nella tesi di laurea che segue ho tentato di evidenziare come l'Esercito, e le Forze Armate in generale, hanno fin da sempre teso a tutelare l'ambiente in cui operano, tanto in teatro nazionale (normale vita di caserma, addestramento, operazioni di homeland security), quanto all'estero. Ho strutturato pertanto la mia tesi su quattro capitoli: il primo, va a delineare il quadro di riferimento nazionale ed internazionale nel quale si vanno ad inserire le norme di tutela ambientale ed in particolar modo, ho voluto evidenziare la presenza di innumerevoli organi internazionali il cui compito è proprio quello di gestire questa tematica così ostica e delicata; nel secondo capitolo invece, è stata analizzata la gestione della questione ambientale che viene posta in essere dalla Forza Armata durante le sue attività istituzionali, ponendo un particolare accento sulla tutela ambientale dei poligoni di tiro, la cui tutela è oggigiorno obiettivo primario del popolo in Armi; il terzo capitolo è invece incentrato sulle azioni che vengono attuate dalla nostra Forza Armata quando deve andare ad operare nell'ambito di una missione estera sotto l'egida della NATO, evidenziando tutte le azioni ed i comitati in gioco dalla fase di pre-deployment a quella di post-deployment; nel quarto ed ultimo capitolo si sono analizzate tutte quelle azioni previste dalla NATO, atte alla chiusura definitiva ¿ o al semplice trasferimento di autorità ¿ di un sito dove era schierato un contingente militare.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
829411_tesipdf.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 4.56 MB
Formato Adobe PDF
4.56 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/95136