The global LGBT+ Pride 2023 survey conducted by Ipsos indicates that just under 5% of the Italian population identifies as belonging to the bisexual umbrella. This amounts to approximately three million individuals who actively challenge the monosexual and mononormative paradigms entrenched both in the heterosexual society and within the LGBT+ community. Despite this significant demographic presence, bisexual individuals remain marginalised, often likened to the mythical figure of the unicorn, an entity whose existence is denied or deemed improbable by conventional social norms. This marginalization is further evidenced by the scant academic attention afforded to bisexuality, with a disproportionate prevalence of research focusing on younger generations. The thesis aims to help bridge this gap by amplifying the voices of marginalised bi+ individuals through qualitative research exploring their experiences of coming out, discrimination, and sexual objectification within their socio-demographic contexts. The initial phase of the study involves a thorough review of both Italian and international literature, paying particular attention to the conceptualization of the bi+ umbrella, the representation of bisexual identities in mainstream media and the pornography industry, as well as the objectification, discrimination, and sexualisation that bisexual individuals frequently encounter. The empirical component of the study is based on discursive interviews conducted with two distinct generational groups: the first composed of individuals aged between 23 and 30 years and the second consisting of individuals over 45 years old, totalling 15 interviews. Drawing on Macagno’s argument of irrelevant differences, this research posits that generational gaps and, consequently, belonging to two different social contexts play a marginal role in determining the discrimination experienced by bisexual individuals. The analysis of the interviews reveals that there are far more similarities than differences between the two generations. Phenomena such as bi-erasure, internalized biphobia, binormativity, and experiences related to bisexuality in the workplace and institutional contexts emerge as common elements between the two groups. While there are some differences related to cultural and social evolution, the similarities observed indicate that the marginalisation and invisibility of bisexuality continue to impact both generations profoundly. Finally, the study acknowledges its limitations and aims to encourage innovative methodologies for the recognition and representation of bisexual individuals within broader social contexts.
Il sondaggio globale LGBT+ Pride 2023 condotto da Ipsos indica che poco meno del 5% della popolazione italiana si identifica come appartenente all’ombrello bisessuale. Sono circa tre milioni le persone che sfidano attivamente i paradigmi monosessuali e mononormativi radicati sia nella società eterosessuale che nella comunità LGBT+. Nonostante questa significativa presenza demografica, le persone bisessuali rimangono emarginate, spesso paragonate alla figura mitica dell’unicorno, un’entità la cui esistenza viene negata o considerata improbabile dai normali canoni sociali. Questa emarginazione è ulteriormente dimostrata dalla scarsa attenzione accademica rivolta alla bisessualità, con una prevalenza di ricerche che si concentrano in modo sproporzionato sulle generazioni più giovani. La tesi si propone di contribuire a colmare tale lacuna, amplificando le voci delle persone bi+ emarginate attraverso una ricerca qualitativa che esplora le loro esperienze di coming out, discriminazione e oggettificazione sessuale nel contesto sociodemografico di appartenenza. La fase iniziale dello studio prevede una revisione approfondita della letteratura italiana e internazionale, con particolare attenzione alla concettualizzazione dell’ombrello bi+, alla rappresentazione delle identità bisessuali nei media mainstream e nell’industria della pornografia, nonché all’oggettificazione, discriminazione e sessualizzazione che le persone bisessuali affrontano frequentemente. La componente empirica dello studio si basa su interviste discorsive condotte con due gruppi generazionali distinti: il primo composto da individui di età compresa tra i 23 e i 30 anni, e il secondo da persone di età superiore ai 45 anni, per un totale di 15 interviste. Basandosi sull’argomento delle differenze irrilevanti di Macagno, questa ricerca sostiene che il divario generazionale e, conseguentemente, l’appartenenza a due contesti sociali differenti, svolgono un ruolo marginale nel determinare la discriminazione vissuta dalle persone bisessuali. L’analisi delle interviste rivela, infatti, che vi sono molte più somiglianze che differenze tra le due generazioni. Fenomeni come la bicancellazione, la bifobia interiorizzata, la binormatività e le esperienze legate alla bisessualità in ambito lavorativo e istituzionale emergono come elementi comuni tra i due gruppi. Pur esistendo alcune differenze legate all’evoluzione culturale e sociale, le somiglianze riscontrate indicano come la marginalizzazione e l’invisibilità della bisessualità continuino a influenzare profondamente entrambe le generazioni. Infine, lo studio identifica i propri limiti e si propone di incoraggiare metodologie innovative per il riconoscimento e la rappresentazione delle persone bisessuali all’interno dei contesti sociali più ampi.
ESPLORARE L'UNICORNO BISESSUALE. NARRAZIONI DI ESPERIENZE DI VITA E DISCRIMINAZIONI INTERGENERAZIONALI
GIANNOTTA, FRANCESCA
2023/2024
Abstract
Il sondaggio globale LGBT+ Pride 2023 condotto da Ipsos indica che poco meno del 5% della popolazione italiana si identifica come appartenente all’ombrello bisessuale. Sono circa tre milioni le persone che sfidano attivamente i paradigmi monosessuali e mononormativi radicati sia nella società eterosessuale che nella comunità LGBT+. Nonostante questa significativa presenza demografica, le persone bisessuali rimangono emarginate, spesso paragonate alla figura mitica dell’unicorno, un’entità la cui esistenza viene negata o considerata improbabile dai normali canoni sociali. Questa emarginazione è ulteriormente dimostrata dalla scarsa attenzione accademica rivolta alla bisessualità, con una prevalenza di ricerche che si concentrano in modo sproporzionato sulle generazioni più giovani. La tesi si propone di contribuire a colmare tale lacuna, amplificando le voci delle persone bi+ emarginate attraverso una ricerca qualitativa che esplora le loro esperienze di coming out, discriminazione e oggettificazione sessuale nel contesto sociodemografico di appartenenza. La fase iniziale dello studio prevede una revisione approfondita della letteratura italiana e internazionale, con particolare attenzione alla concettualizzazione dell’ombrello bi+, alla rappresentazione delle identità bisessuali nei media mainstream e nell’industria della pornografia, nonché all’oggettificazione, discriminazione e sessualizzazione che le persone bisessuali affrontano frequentemente. La componente empirica dello studio si basa su interviste discorsive condotte con due gruppi generazionali distinti: il primo composto da individui di età compresa tra i 23 e i 30 anni, e il secondo da persone di età superiore ai 45 anni, per un totale di 15 interviste. Basandosi sull’argomento delle differenze irrilevanti di Macagno, questa ricerca sostiene che il divario generazionale e, conseguentemente, l’appartenenza a due contesti sociali differenti, svolgono un ruolo marginale nel determinare la discriminazione vissuta dalle persone bisessuali. L’analisi delle interviste rivela, infatti, che vi sono molte più somiglianze che differenze tra le due generazioni. Fenomeni come la bicancellazione, la bifobia interiorizzata, la binormatività e le esperienze legate alla bisessualità in ambito lavorativo e istituzionale emergono come elementi comuni tra i due gruppi. Pur esistendo alcune differenze legate all’evoluzione culturale e sociale, le somiglianze riscontrate indicano come la marginalizzazione e l’invisibilità della bisessualità continuino a influenzare profondamente entrambe le generazioni. Infine, lo studio identifica i propri limiti e si propone di incoraggiare metodologie innovative per il riconoscimento e la rappresentazione delle persone bisessuali all’interno dei contesti sociali più ampi.File | Dimensione | Formato | |
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