The current study presents the restauration of the gypsum plastercast and the hinges of cupboard doors from villa of Pisanella, in Boscoreale. The historical nature of this artifact is doual./This artifact has a dual historical significance. In fact this plaster has been done in 1894, but it reperesents the shape of the original 79 a.C. wooden armarium. Because of this double condition, it has been necessary to focus on two main themes. In the first place, it has been studied the archeological background, i.e. the villa of Pisanella, the type of the Roman suburban villas and the history of the excavation. Afterwards the study has been focussed on the type of furniture from the Roman Vesuvian abode, especially on cupboards. The peculiar kind of plaster casts has been famous all over the world especially thanks to the impressions of human bodies. This technique was already used previously, during the Borbonic period, for the impressions of furnitures. The bibliographical and archive researches has been extremely important in order to identify the plaster cast, which didn't display an inventory number. In fact it was found the drawing of the entire cast of the cupboard of Pisanella, made a year after its molding. An accurate study of the state of conservation of this artifact, along with the x-rays analysis helped to understand that the cast had been probably involved during the bombing of 1943, causing its fragmentation and soon after it had been probably recomposed during an operation of restauration. During a visit in the depository in which the cast was preserved, it was found out one of the lateral side of the original cupboard, which was still either fragmentary. The condition of this object, confirmed the theory of the bombing. This first in-depth analysis it was useful in order to plan the restauration, with has had the aim of the improvement of the conditions of conservation, especially concerning the clearness of the surface. The restauration has needed a preliminary study, in order to identify the proper cleaning techniques, the best consolidant and at last an adhesive. Afterwards, it followed the operations of restauration, starting from the cleaning operation, which restored a surface legibility, especially to the bone hinges. Than it followed the removal of the pre-existent groutes, the consolidation and the application of a new lever of groutes, which match better with the surface of the artifact, improving the clearness of the surface and of the hole plaster cast.
Il presente elaborato di tesi tratta dell'intervento di conservazione e restauro condotto su un calco in gesso delle ante frontali di un armadio ed i relativi cardini in osso, proveniente dalla villa della Pisanella, presso Boscoreale. L'opera in oggetto sottende una duplice valenza storica, in quanto nonostante la sua realizzazione sia datata al 1894, assume la sembianze di un originale armarium ligneo antecedente al 79 d.C. Questa condizione ha reso quindi necessario approfondire due aspetti fondamentali. In primo luogo, il contesto archeologico e le vicende di scavo della villa della Pisanella, dimora del suburbio pompeiano dedicata alla produzione agricola di vino e olio. In secondo luogo, l'importanza storica di questo manufatto, testimonianza del modus vivendi di età romana, ha richiesto uno studio attento delle tipologie di arredi presenti nelle abitazioni di età imperiale, con particolare attenzione agli esemplari di armaria conservati a Pompei ed Ercolano. La singolarità di questo oggetto è legata alla peculiare tecnica dei calchi di area vesuviana, tecnica resa famosa per aver dato forma ai corpi delle vittime a Pompei, introdotta da Giuseppe Fiorelli, ma già precedentemente usata già in età borbonica per i calchi di arredi. Le informazioni reperite durante le ricerche bibliografiche e di archivio sono risultate di estrema importanza per permettere di identificare il manufatto, privo di un numero di inventario. Inoltre, è stato possibile rinvenire il disegno del calco nella sua originaria interezza, eseguito ad un anno dalla realizzazione che mostra la conformazione dell'originale armadio. Un attento studio dello stato di conservazione e le analisi a raggi X hanno permesso di individuare le cause dei principali fattori di degrado e ricucire la storia conservativa. Infatti, dalla scansione radiografica è emersa la presenza di lesioni in corrispondenza di stuccature appartenenti ad un precedente intervento di restauro. Questo ha permesso di dedurre che, a seguito dei bombardamenti del 1943, il manufatto è stato ridotto in stato frammentario. Un sopralluogo presso i depositi del Granaio di Pompei, in cui era conservato il calco, ha permesso di confermare questa deduzione, in quanto è stata rinvenuta una delle pareti laterali dell'armadio, tutt'ora in stato frammentario. Gli esiti di questa prima fase di approfondimento conoscitivo sono stati utili per la progettazione ed il restauro che, rispettando il concetto di "minimo intervento", hanno garantito il miglioramento delle condizioni conservative, della leggibilità del manufatto e delle problematiche conservative in essere. L'intervento ha richiesto una fase preliminare di studio delle tecniche di pulitura più idonee, dei consolidanti ed infine degli adesivi nell'ottica del rispetto della materia originale e della reversibilità. Avendo messo a fuoco le metodologie dell'intervento, è stato possibile quindi procedere con le operazioni di restauro sull'opera. Alla fase di pulitura, che ha permesso di ripristinare la leggibilità della superficie conferendo ai cardini una ritrovata visibilità, è seguita una fase di ripristino della continuità della superficie del manufatto. Ciò è avvenuto attraverso la rimozione delle stuccature preesistenti e non più adese. Si è proceduto quindi al consolidamento ed all' applicazione di un nuovo livello di stuccature con l'obiettivo di una corretta lettura del manufatto nella sua interezza.
I calchi in gesso di arredi di area vesuviana: il caso delle ante dell'armadio dalla villa rustica della Pisanella a Boscoreale. Studio e restauro.
AQUILANTI, CHIARA
2017/2018
Abstract
Il presente elaborato di tesi tratta dell'intervento di conservazione e restauro condotto su un calco in gesso delle ante frontali di un armadio ed i relativi cardini in osso, proveniente dalla villa della Pisanella, presso Boscoreale. L'opera in oggetto sottende una duplice valenza storica, in quanto nonostante la sua realizzazione sia datata al 1894, assume la sembianze di un originale armarium ligneo antecedente al 79 d.C. Questa condizione ha reso quindi necessario approfondire due aspetti fondamentali. In primo luogo, il contesto archeologico e le vicende di scavo della villa della Pisanella, dimora del suburbio pompeiano dedicata alla produzione agricola di vino e olio. In secondo luogo, l'importanza storica di questo manufatto, testimonianza del modus vivendi di età romana, ha richiesto uno studio attento delle tipologie di arredi presenti nelle abitazioni di età imperiale, con particolare attenzione agli esemplari di armaria conservati a Pompei ed Ercolano. La singolarità di questo oggetto è legata alla peculiare tecnica dei calchi di area vesuviana, tecnica resa famosa per aver dato forma ai corpi delle vittime a Pompei, introdotta da Giuseppe Fiorelli, ma già precedentemente usata già in età borbonica per i calchi di arredi. Le informazioni reperite durante le ricerche bibliografiche e di archivio sono risultate di estrema importanza per permettere di identificare il manufatto, privo di un numero di inventario. Inoltre, è stato possibile rinvenire il disegno del calco nella sua originaria interezza, eseguito ad un anno dalla realizzazione che mostra la conformazione dell'originale armadio. Un attento studio dello stato di conservazione e le analisi a raggi X hanno permesso di individuare le cause dei principali fattori di degrado e ricucire la storia conservativa. Infatti, dalla scansione radiografica è emersa la presenza di lesioni in corrispondenza di stuccature appartenenti ad un precedente intervento di restauro. Questo ha permesso di dedurre che, a seguito dei bombardamenti del 1943, il manufatto è stato ridotto in stato frammentario. Un sopralluogo presso i depositi del Granaio di Pompei, in cui era conservato il calco, ha permesso di confermare questa deduzione, in quanto è stata rinvenuta una delle pareti laterali dell'armadio, tutt'ora in stato frammentario. Gli esiti di questa prima fase di approfondimento conoscitivo sono stati utili per la progettazione ed il restauro che, rispettando il concetto di "minimo intervento", hanno garantito il miglioramento delle condizioni conservative, della leggibilità del manufatto e delle problematiche conservative in essere. L'intervento ha richiesto una fase preliminare di studio delle tecniche di pulitura più idonee, dei consolidanti ed infine degli adesivi nell'ottica del rispetto della materia originale e della reversibilità. Avendo messo a fuoco le metodologie dell'intervento, è stato possibile quindi procedere con le operazioni di restauro sull'opera. Alla fase di pulitura, che ha permesso di ripristinare la leggibilità della superficie conferendo ai cardini una ritrovata visibilità, è seguita una fase di ripristino della continuità della superficie del manufatto. Ciò è avvenuto attraverso la rimozione delle stuccature preesistenti e non più adese. Si è proceduto quindi al consolidamento ed all' applicazione di un nuovo livello di stuccature con l'obiettivo di una corretta lettura del manufatto nella sua interezza.File | Dimensione | Formato | |
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