The work carried out in this thesis aims at defining guidelines for the realization of the conservative intervention on a large wall painting fragment coming from the warehouse of the Frescoes Laboratory of the Superintendence of Pompeii. The preliminary step to the planning of the conservative intervention consisted in an analysis of the historical and cultural context in which the artifact was produced, followed by a technical examination and a diagnostic exam of the painting. In the absence of an inventory number, the archival research conducted proved to be unsuccessful. However, a stylistic analysis of the painting makes it possible to formulate a hypothesis of dating: the representation of fake marble incrustation would be attributable to an initial phase of the II Pompeian style (between 80 and 40 BC). The direct observation of the artifact allowed to detect traces of the executive technique and previous interventions, as well as to identify the main conservative issues. A diagnostic campaign permitted to obtain more information about the artifact, like the characterization of the constituent materials and the non- original ones, attributable to alteration products or to superimposed substances. The main preservative needs of the artifact recall two fundamental themes in the field of conservation of wall paintings: cleaning and surface consolidation. The cleaning process aims, on the one hand, at the removal of superimposed substances that can be traced back to previous interventions (protein material, acrylic material). On the other hand, it is aimed at attenuating and, where possible, at completing the removal of coherent deposits of various kinds (biological patinas, carbonate incrustations, sulphates, mineral concretions). The removal of superimposed substances is intended: a) to restore the original polychromy, whose brightness has been hidden by an acrylic protective coating that causes color saturation and gives a shiny appearance to the surface; b) to recover the defects in adhesion of the paint layer caused by the aging of an animal glue applied during previous interventions. The removal of coherent deposits is aimed at improving the image perception, obstructed by concreted patinas. As surface consolidation is required to restore the above-mentioned defects in adhesion of the painted layer. It was also considered appropriate to foresee the need for an intervention to recover the cohesion of the pictorial layer, hypothesizing that the removal of the organic materials applied in previous interventions could led to the need for consolidation in some areas where these organic materials could now act as binders for a compromised pictorial layer. These issues have been addressed in the thesis work, which has foreseen a preliminary phase of evaluation of the materials and methods of intervention to be adopted for the cleaning and the surface consolidation by comparing traditional and innovative systems. This study, aimed at guiding the choices for the subsequent phases of intervention on the artifact, was carried out partly on specimens produced in the laboratory, partly using on-site tests. The work carried out involved portions of the pictorial surface considered to be representative of the preservative needs observed. However, the study examines the entire artifact, with the purpose of defining the guidelines to be followed to complete the restoration work.
Il lavoro svolto nell'ambito del presente progetto di tesi è volto a definire un protocollo per la realizzazione dell'intervento conservativo su un frammento di pittura parietale di grandi dimensioni proveniente dal deposito del Laboratorio di Affreschi della Soprintendenza di Pompei. La fase preliminare alla progettazione dell'intervento conservativo ha previsto uno studio finalizzato all'inquadramento storico-artistico del manufatto, seguito da uno studio tecnico-autoptico e diagnostico dello stesso. In mancanza del numero di inventario, la ricerca archivistica condotta si è rivelata infruttuosa. Un'analisi stilistica del dipinto consente tuttavia di formulare un'ipotesi di datazione: la raffigurazione a finta incrostazione marmorea sarebbe da ricondurre ad una fase iniziale del II stile pompeiano (tra l'80 e il 40 a.C.). L' osservazione diretta del manufatto ha permesso di rilevare tracce della tecnica esecutiva e di interventi precedenti e di individuare le problematiche conservative. Il quadro conoscitivo dell'opera è stato completato grazie al ricorso ad indagini diagnostiche, volte alla caratterizzazione dei materiali costitutivi e di quelli non originali, riconducibili a prodotti di alterazione o a sostanze soprammesse. Le principali esigenze conservative del manufatto richiamano due temi fondamentali nel campo della conservazione dei dipinti murali: la pulitura ed il consolidamento superficiale. La pulitura è finalizzata da un lato alla rimozione delle sostanze sovrammesse riconducibili ad interventi precedenti (materiale proteico, materiale acrilico); dall'altro all'attenuazione e, ove possibile, alla eliminazione di depositi coerenti di varia natura (patina biologica, incrostazioni carbonatiche, solfatazioni, concrezioni terrose). La rimozione delle sostanze sovrammesse è funzionale: a) al ripristino della cromia originale, la cui luminosità è stata occultata da un protettivo acrilico che ne ha saturato i toni conferendo un aspetto lucido alla superficie; b) al recupero dei difetti di adesione della pellicola pittorica provocati dall'invecchiamento di una colla animale applicata in occasione di interventi precedenti. La rimozione dei depositi coerenti è invece finalizzata a restituire continuità di lettura all'immagine, interrotta da patine più o meno concrezionate che ne offuscano la percezione. Per quanto concerne le operazioni di consolidamento, si rende necessario il ripristino dei difetti di adesione sopra citati. Si è inoltre ritenuto opportuno prevedere la necessità di un intervento di recupero della coesione dello strato pittorico. Tali problematiche sono state affrontate nell'ambito del lavoro di tesi, che ha previsto una fase preliminare di valutazione dei materiali e delle metodologie di intervento da adottare per la pulitura e il consolidamento superficiale mettendo a confronto sistemi tradizionali e innovativi. Tale studio, volto a guidare le scelte per la successiva fase di intervento sull'opera, è stato condotto in parte su provini realizzati in laboratorio, in parte mediante test in opera. L'intervento svolto ha previsto il raggiungimento di un primo livello di pulitura su tutta la superficie per poi concentrarsi su porzioni scelte in quanto rappresentative delle diverse problematiche conservative rilevate. Tuttavia lo studio affrontato prende in esame l'intero manufatto, ponendosi come obiettivo la definizione delle linee guida da seguire per portare a termine l'intervento di restauro.
Definizione delle metodologie di intervento su un dipinto murale di età romana proveniente dall' area vesuviana: sistemi tradizionali ed innovativi a confronto per il recupero della superficie pittorica
RUBINO, CLAUDIA
2017/2018
Abstract
Il lavoro svolto nell'ambito del presente progetto di tesi è volto a definire un protocollo per la realizzazione dell'intervento conservativo su un frammento di pittura parietale di grandi dimensioni proveniente dal deposito del Laboratorio di Affreschi della Soprintendenza di Pompei. La fase preliminare alla progettazione dell'intervento conservativo ha previsto uno studio finalizzato all'inquadramento storico-artistico del manufatto, seguito da uno studio tecnico-autoptico e diagnostico dello stesso. In mancanza del numero di inventario, la ricerca archivistica condotta si è rivelata infruttuosa. Un'analisi stilistica del dipinto consente tuttavia di formulare un'ipotesi di datazione: la raffigurazione a finta incrostazione marmorea sarebbe da ricondurre ad una fase iniziale del II stile pompeiano (tra l'80 e il 40 a.C.). L' osservazione diretta del manufatto ha permesso di rilevare tracce della tecnica esecutiva e di interventi precedenti e di individuare le problematiche conservative. Il quadro conoscitivo dell'opera è stato completato grazie al ricorso ad indagini diagnostiche, volte alla caratterizzazione dei materiali costitutivi e di quelli non originali, riconducibili a prodotti di alterazione o a sostanze soprammesse. Le principali esigenze conservative del manufatto richiamano due temi fondamentali nel campo della conservazione dei dipinti murali: la pulitura ed il consolidamento superficiale. La pulitura è finalizzata da un lato alla rimozione delle sostanze sovrammesse riconducibili ad interventi precedenti (materiale proteico, materiale acrilico); dall'altro all'attenuazione e, ove possibile, alla eliminazione di depositi coerenti di varia natura (patina biologica, incrostazioni carbonatiche, solfatazioni, concrezioni terrose). La rimozione delle sostanze sovrammesse è funzionale: a) al ripristino della cromia originale, la cui luminosità è stata occultata da un protettivo acrilico che ne ha saturato i toni conferendo un aspetto lucido alla superficie; b) al recupero dei difetti di adesione della pellicola pittorica provocati dall'invecchiamento di una colla animale applicata in occasione di interventi precedenti. La rimozione dei depositi coerenti è invece finalizzata a restituire continuità di lettura all'immagine, interrotta da patine più o meno concrezionate che ne offuscano la percezione. Per quanto concerne le operazioni di consolidamento, si rende necessario il ripristino dei difetti di adesione sopra citati. Si è inoltre ritenuto opportuno prevedere la necessità di un intervento di recupero della coesione dello strato pittorico. Tali problematiche sono state affrontate nell'ambito del lavoro di tesi, che ha previsto una fase preliminare di valutazione dei materiali e delle metodologie di intervento da adottare per la pulitura e il consolidamento superficiale mettendo a confronto sistemi tradizionali e innovativi. Tale studio, volto a guidare le scelte per la successiva fase di intervento sull'opera, è stato condotto in parte su provini realizzati in laboratorio, in parte mediante test in opera. L'intervento svolto ha previsto il raggiungimento di un primo livello di pulitura su tutta la superficie per poi concentrarsi su porzioni scelte in quanto rappresentative delle diverse problematiche conservative rilevate. Tuttavia lo studio affrontato prende in esame l'intero manufatto, ponendosi come obiettivo la definizione delle linee guida da seguire per portare a termine l'intervento di restauro.File | Dimensione | Formato | |
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