INTRODUCTION Patients admitted to intensive care may experience physical and psychological complications related to lodging. A mobilization program contributes to their prevention. Nurses can perceive some obstacles that limit the mobilization of patients. TARGET The aim of the study is to investigate the variation of perceived barriers and clinical stability before and after the introduction of a mobilization program. MATERIALS AND METHODS With an observational study design, the barriers to the movement of patients in 28 nurses before and after the introduction of a mobilization procedure were investigated. The questionnaire proposed by Joyce and colleagues was used for the analysis. The instrument has been tested for reliability (ρ> 0.7) and internal consistency (α> 0.6). RESULTS 31 patients were mobilized (71% passive mobilization, 9% active). None showed significant changes in vital parameters. The barriers perceived by nurses with greater incidence are clinical instability (79% pre and 54% post), risk of extubation (46% pre and 50% post), loss of infusive lines (46% pre and 54% post) increase of workload (29% pre and 49% post). Physical activity in the bed is positive with a percentage higher than 71% while the other options (active mobilization) have a membership of less than 36%. DISCUSSION The barriers to clinical stability have decreased after experimentation, even though nurses continue to detect a training need. CONCLUSIONS The workload that involves the mobilization of patients is a barrier that remains constant despite the perception of undoubted benefits.
INTRODUZIONE I pazienti ricoverati in terapia intensiva, possono incorrere in complicanze fisiche e psicologiche correlate all'allettamento. Un programma di mobilizzazione contribuisce alla loro prevenzione. Gli infermieri possono percepire alcuni ostacoli che limitano la mobilizzazione dei pazienti. OBIETTIVO Obiettivo dello studio è quello di indagare la variazione delle barriere percepite e la stabilità clinica pre e post l'introduzione di un programma di mobilizzazione. MATERIALI E METODI Con disegno di studio osservazionale sono state indagate le barriere alla movimentazione dei pazienti in 28 infermieri pre e post l'introduzione di una procedura di mobilizzazione. Per l'analisi è stato utilizzato il questionario proposto da Joyce e colleghi. Lo strumento è stato testato per affidabilità (ρ>0,7) e coerenza interna (α>0,6). RISULTATI Sono stati sottoposti a procedura di mobilizzazione 31 pazienti (71% mobilizzazione passiva, 9% ad attiva). Tutti non hanno mostrato variazioni significative dei parametri vitali. Le barriere percepite dagli infermieri con maggior incidenza sono l'instabilità clinica (79% pre e 54% post), rischio di estubazione (46% pre e 50% post), perdita delle linee infusive (46% pre e 54% post) aumento del carico di lavoro (29% pre 49% post). L' attività fisica nel letto ha riscontro positivo con una percentuale superiore al 71% mentre le altre opzioni (mobilizzazione attiva) hanno adesione inferiore al 36%. DISCUSSIONE Le barriere sulla stabilità clinica sono diminuite dopo la sperimentazione, anche se gli infermieri continuano a rilevare una necessità formativa. CONCLUSIONI Il carico di lavoro che comporta la mobilizzazione dei pazienti è una barriera che rimane costante nonostante vi sia percezione di indubbi benefici.
IMPLEMENTAZIONE DI UNA PROCEDURA DI MOBILIZZAZIONE IN TERAPIA INTENSIVA: ANALISI DI STABILITA' CLINICA DELLE PERSONE ASSISTITE E BARRIERE PERCEPITE DAGLI INFERMIERI
CIOCAN, MADALINA ELENA
2017/2018
Abstract
INTRODUZIONE I pazienti ricoverati in terapia intensiva, possono incorrere in complicanze fisiche e psicologiche correlate all'allettamento. Un programma di mobilizzazione contribuisce alla loro prevenzione. Gli infermieri possono percepire alcuni ostacoli che limitano la mobilizzazione dei pazienti. OBIETTIVO Obiettivo dello studio è quello di indagare la variazione delle barriere percepite e la stabilità clinica pre e post l'introduzione di un programma di mobilizzazione. MATERIALI E METODI Con disegno di studio osservazionale sono state indagate le barriere alla movimentazione dei pazienti in 28 infermieri pre e post l'introduzione di una procedura di mobilizzazione. Per l'analisi è stato utilizzato il questionario proposto da Joyce e colleghi. Lo strumento è stato testato per affidabilità (ρ>0,7) e coerenza interna (α>0,6). RISULTATI Sono stati sottoposti a procedura di mobilizzazione 31 pazienti (71% mobilizzazione passiva, 9% ad attiva). Tutti non hanno mostrato variazioni significative dei parametri vitali. Le barriere percepite dagli infermieri con maggior incidenza sono l'instabilità clinica (79% pre e 54% post), rischio di estubazione (46% pre e 50% post), perdita delle linee infusive (46% pre e 54% post) aumento del carico di lavoro (29% pre 49% post). L' attività fisica nel letto ha riscontro positivo con una percentuale superiore al 71% mentre le altre opzioni (mobilizzazione attiva) hanno adesione inferiore al 36%. DISCUSSIONE Le barriere sulla stabilità clinica sono diminuite dopo la sperimentazione, anche se gli infermieri continuano a rilevare una necessità formativa. CONCLUSIONI Il carico di lavoro che comporta la mobilizzazione dei pazienti è una barriera che rimane costante nonostante vi sia percezione di indubbi benefici.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/94881