INTRODUZIONE: i detenuti hanno diritto alla salute come qualsiasi persona che si trova all'esterno del carcere. Purtroppo, l'ambiente penitenziario non sempre garantisce la salubrità degli ambienti e delle persone. In Italia, le donne detenute costituiscono il 4,3% della popolazione carceraria e si stima che il 6-10% di queste siano gravide al momento dell'accesso nell'istituto. Con la Legge n° 62 del 21 aprile 2011 nascono gli Istituti a Custodia Attenuata per detenute Madri (ICAM). Attualmente, in Italia, ne sono presenti 5. OBIETTIVI: identificare i bisogni assistenziali delle detenute madri e dei loro figli negli ICAM e individuare il contributo dell'infermiere. MATERIALI E METODI: sono state eseguite ricerche bibliografiche sulle banche dati, attuate interviste sul campo e consultate le cartelle cliniche delle madri e dei loro bambini all'interno della struttura ICAM. RISULTATI: attraverso le banche dati e la consultazione delle cartelle cliniche sono stati individuati i problemi di salute maggiormente presenti tra le madri, come le patologie somatiche, e i problemi linguistico-cognitivi oltre a svariati accessi al Pronto Soccorso per quanto riguarda i bambini. Tramite le interviste si sono potute ricevere informazioni sull'aspetto strutturale, organizzativo e giudiziario del carcere, le attività svolte dagli infermieri e anche indagare le loro riflessioni sull'esercizio professionale. È stato possibile inoltre capire quale tipo di formazione venisse data alle figure professionali operanti. DISCUSSIONE: tutto il materiale reperito è concorde nel descrivere le patologie maggiormente presenti nel carcere e nel segnalare problematiche quali la mancanza di privacy e la carenza di educazione sanitaria ai detenuti. Inoltre si evidenzia la difficile gestione dell'urgenza e la scarsa formazione del personale. CONCLUSIONE: la struttura ICAM aiuta le madri detenute a gestire in modo migliore il loro ruolo e a vivere in ambienti più salubri rispetto al carcere. E' necessario potenziare il reinserimento sociale delle madri detenute fornendo loro esperienze scolastiche e lavorative. E' fondamentale, inoltre, offrire prospettive future più concrete per i loro bambini. Infine, gli operatori devono ricevere maggiore formazione e informazione.

ISTITUTO A CUSTODIA ATTENUATA: BISOGNI ASSISTENZIALI DELLE DETENUTE MADRI CON FIGLI MINORI

CAVALLO, SARA
2017/2018

Abstract

INTRODUZIONE: i detenuti hanno diritto alla salute come qualsiasi persona che si trova all'esterno del carcere. Purtroppo, l'ambiente penitenziario non sempre garantisce la salubrità degli ambienti e delle persone. In Italia, le donne detenute costituiscono il 4,3% della popolazione carceraria e si stima che il 6-10% di queste siano gravide al momento dell'accesso nell'istituto. Con la Legge n° 62 del 21 aprile 2011 nascono gli Istituti a Custodia Attenuata per detenute Madri (ICAM). Attualmente, in Italia, ne sono presenti 5. OBIETTIVI: identificare i bisogni assistenziali delle detenute madri e dei loro figli negli ICAM e individuare il contributo dell'infermiere. MATERIALI E METODI: sono state eseguite ricerche bibliografiche sulle banche dati, attuate interviste sul campo e consultate le cartelle cliniche delle madri e dei loro bambini all'interno della struttura ICAM. RISULTATI: attraverso le banche dati e la consultazione delle cartelle cliniche sono stati individuati i problemi di salute maggiormente presenti tra le madri, come le patologie somatiche, e i problemi linguistico-cognitivi oltre a svariati accessi al Pronto Soccorso per quanto riguarda i bambini. Tramite le interviste si sono potute ricevere informazioni sull'aspetto strutturale, organizzativo e giudiziario del carcere, le attività svolte dagli infermieri e anche indagare le loro riflessioni sull'esercizio professionale. È stato possibile inoltre capire quale tipo di formazione venisse data alle figure professionali operanti. DISCUSSIONE: tutto il materiale reperito è concorde nel descrivere le patologie maggiormente presenti nel carcere e nel segnalare problematiche quali la mancanza di privacy e la carenza di educazione sanitaria ai detenuti. Inoltre si evidenzia la difficile gestione dell'urgenza e la scarsa formazione del personale. CONCLUSIONE: la struttura ICAM aiuta le madri detenute a gestire in modo migliore il loro ruolo e a vivere in ambienti più salubri rispetto al carcere. E' necessario potenziare il reinserimento sociale delle madri detenute fornendo loro esperienze scolastiche e lavorative. E' fondamentale, inoltre, offrire prospettive future più concrete per i loro bambini. Infine, gli operatori devono ricevere maggiore formazione e informazione.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
818319_tesicavallo.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 828.67 kB
Formato Adobe PDF
828.67 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/94652