Questa dissertazione ha il compito di indagare se vi sia stata o meno da parte di Matteo Renzi una qualsivoglia forma di personalizzazione del referendum costituzionale del dicembre 2016 o se, invece, la personalizzazione sia stata solamente il salvacondotto degli oppositori alla riforma per evitare di affrontare una discussione che entrasse nel merito delle modifiche costituzionali. Gli interrogativi a cui l'elaborato di propone di dare risposta attraverso le fasi della ricerca sono i seguenti 1. Renzi ha o no personalizzato il referendum costituzionale? 2. Renzi ha mai ammesso di aver personalizzato il referendum? 3. La personalizzazione è solo un'invenzione dei sostenitori del No? La prima fase dell'analisi consiste nell'individuazione di uno o più elementi che, in maniera incontrovertibile, siano in grado di dimostrare che il fattore di personalizzazione indagato fosse vivo e presente nella riforma. A differenza di quanto ritenuto da alcuni, sia del mondo della carta stampata che tra gli oppositori della riforma, la forte presenza di Matteo Renzi in TV e in radio non è stato considerato un elemento sufficiente ai fini della ricerca, per lo meno non se preso in considerazione come unicum. L'elemento dirimente ai fini della personalizzazione, di semplice interpretazione e facilmente riscontrabile dalla ricerca, è stato individuato nell'annuncio di Matteo Renzi di volersi dimettere in caso di sconfitta nel referendum costituzionale. Questa affermazione apre ad un fatto del tutto nuovo, nel quale al destino della riforma costituzionale si lega, indissolubilmente, il destino del presidente del consiglio e, di conseguenza del suo esecutivo. A seguire Matteo Renzi, alcuni mesi più tardi, è la dichiarazione del ministro per le riforme Boschi, che facendo il pari con quella dell'allora presidente del consiglio, rimettono al popolo il proprio mandato in caso di sconfitta. Una tale concessione, in termini politici ovviamente, creerà un circolo vizioso che, dal 2014 in avanti, porterà Renzi a doversi difendere da attacchi personali provenienti da ogni dove. Al fine di condurre al meglio questa analisi, nella seconda fase, ovvero di raccolta di dati e di informazioni, si è scelto di analizzare alcuni elementi specifici della comunicazione di Renzi e, in piccola parte, dei suoi oppositori, il tutto su livelli e registri comunicativi distinti. Il primo livello consiste in una verifica qualitativa, principalmente sul web, di articoli, videointerviste ed interviste radiofoniche che presentino elementi utili alla personalizzazione. Il secondo livello di ricerca concerne invece gli account Facebook e Twitter di Matteo Renzi analizzati durante il periodo referendario Mentre il terzo ed ultimo livello si propone di verificare attraverso i dati rilevati da AGCOM, la presenza in TV di Matteo Renzi e del Partito Democratico nei principali TG e negli spazi di approfondimento dedicati al referendum nelle maggiori emittenti nazionali. I tre differenti livelli di ricerca hanno il compito di individuare quanti più elementi possibili, pur nella diversità della natura dei contenuti riscontrati, utili a dare riposta ai tre quesiti identificati, il cui fine ultimo è verificare se Matteo Renzi abbia o meno personalizzato il referendum costituzionale o se, invece, si tratti solamente di un costrutto mediatico utile a raggiungere gli obiettivi del fronte del No e degli oppositori alla riforma.

La personalizzazione della comunicazione politica di Matteo Renzi nel referendum costituzionale 2016

MELE, DIEGO
2017/2018

Abstract

Questa dissertazione ha il compito di indagare se vi sia stata o meno da parte di Matteo Renzi una qualsivoglia forma di personalizzazione del referendum costituzionale del dicembre 2016 o se, invece, la personalizzazione sia stata solamente il salvacondotto degli oppositori alla riforma per evitare di affrontare una discussione che entrasse nel merito delle modifiche costituzionali. Gli interrogativi a cui l'elaborato di propone di dare risposta attraverso le fasi della ricerca sono i seguenti 1. Renzi ha o no personalizzato il referendum costituzionale? 2. Renzi ha mai ammesso di aver personalizzato il referendum? 3. La personalizzazione è solo un'invenzione dei sostenitori del No? La prima fase dell'analisi consiste nell'individuazione di uno o più elementi che, in maniera incontrovertibile, siano in grado di dimostrare che il fattore di personalizzazione indagato fosse vivo e presente nella riforma. A differenza di quanto ritenuto da alcuni, sia del mondo della carta stampata che tra gli oppositori della riforma, la forte presenza di Matteo Renzi in TV e in radio non è stato considerato un elemento sufficiente ai fini della ricerca, per lo meno non se preso in considerazione come unicum. L'elemento dirimente ai fini della personalizzazione, di semplice interpretazione e facilmente riscontrabile dalla ricerca, è stato individuato nell'annuncio di Matteo Renzi di volersi dimettere in caso di sconfitta nel referendum costituzionale. Questa affermazione apre ad un fatto del tutto nuovo, nel quale al destino della riforma costituzionale si lega, indissolubilmente, il destino del presidente del consiglio e, di conseguenza del suo esecutivo. A seguire Matteo Renzi, alcuni mesi più tardi, è la dichiarazione del ministro per le riforme Boschi, che facendo il pari con quella dell'allora presidente del consiglio, rimettono al popolo il proprio mandato in caso di sconfitta. Una tale concessione, in termini politici ovviamente, creerà un circolo vizioso che, dal 2014 in avanti, porterà Renzi a doversi difendere da attacchi personali provenienti da ogni dove. Al fine di condurre al meglio questa analisi, nella seconda fase, ovvero di raccolta di dati e di informazioni, si è scelto di analizzare alcuni elementi specifici della comunicazione di Renzi e, in piccola parte, dei suoi oppositori, il tutto su livelli e registri comunicativi distinti. Il primo livello consiste in una verifica qualitativa, principalmente sul web, di articoli, videointerviste ed interviste radiofoniche che presentino elementi utili alla personalizzazione. Il secondo livello di ricerca concerne invece gli account Facebook e Twitter di Matteo Renzi analizzati durante il periodo referendario Mentre il terzo ed ultimo livello si propone di verificare attraverso i dati rilevati da AGCOM, la presenza in TV di Matteo Renzi e del Partito Democratico nei principali TG e negli spazi di approfondimento dedicati al referendum nelle maggiori emittenti nazionali. I tre differenti livelli di ricerca hanno il compito di individuare quanti più elementi possibili, pur nella diversità della natura dei contenuti riscontrati, utili a dare riposta ai tre quesiti identificati, il cui fine ultimo è verificare se Matteo Renzi abbia o meno personalizzato il referendum costituzionale o se, invece, si tratti solamente di un costrutto mediatico utile a raggiungere gli obiettivi del fronte del No e degli oppositori alla riforma.
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