This thesis is a study of anthropology and sociology of religions on Buddhism in Italy, conducted with an ethnographic, comparative and multi-situated field research, with the aim of understanding how identity thresholds and relationships are constructed in some Buddhist communities. The analysis takes into consideration the Tibetan currents of Gelug and Kagyü Schools and Japanese Zen Sōtō School: in particular, the field experience took place in two city temples, in other two in the province, in a Zen monastery in Emilia, and in an international Tibetan study center in Tuscany. The work is divided into three main sections: historical, socio-symbolic, and sound analysis. In these three parts I study the theme of how Buddhist identities have been and are still being constructed and declined, deepening in these areas the concept of threshold or liminality, a flexible, porous, and ambiguous border zone. In the historical context, I therefore retrace the history of the Buddhist schools examined to understand how, from time to time, thresholds have been built between Buddhism and the religious and/or philosophical Other, and between different Buddhisms. From a socio-symbolic point of view, I analyse on one hand how Buddhism is currently defined and experienced in Italy, through the categories that are used to identify it, and on the other side how intersubjective relationships are created and actualized, i.e. the thresholds between people, and between humans and superhuman collectives. Finally, the last part is dedicated to the interdependence between musical structures and social structures of a given culture and therefore I use the study of the soundscapes of these Buddhist realities to deepen the social analyses conducted previously. In this way, I will therefore try to address the question of what Buddhism is and what it means to live it today in Italy, without claiming to give an exhaustive answer to a certainly complex question, but with the intent of shedding at least a little light through the lens of these areas of study.
Questa tesi è uno studio di antropologia e sociologia delle religioni sul Buddhismo in Italia, svolto con una ricerca sul campo etnografica, comparativa e multisituata, con lo scopo di capire come vengono costruite le soglie identitarie e le relazioni in alcune comunità buddhiste. L’analisi prende in considerazione le correnti tibetane di scuola Gelug e Kagyü e la scuola giapponese Zen Sōtō: in particolare l’esperienza di campo è avvenuta in due templi cittadini, in altrettanti in provincia, in un monastero zen emiliano e in un centro di studi tibetani internazionale in Toscana. Il lavoro è suddiviso in tre sezioni principali: analisi storica, socio-simbolica e sonora. In queste tre parti studio il tema di come sono state e vengono tuttora costruite e declinate le identità buddhiste, approfondendo in questi ambiti il concetto di soglia o liminalità, una zona di confine flessibile, porosa e ambigua. Nel contesto storico, ripercorro perciò la storia delle scuole buddhiste prese in esame per capire come di volta in volta sono state costruite le soglie tra il Buddhismo e l’Altro religioso e/o filosofico e tra i diversi Buddhismi. Dal punto di vista socio-simbolico analizzo da un lato come viene definito e vissuto attualmente il Buddhismo in Italia, attraverso le categorie che vengono utilizzate per identificarlo, e dall’altro come vengono create e attualizzate le relazioni intersoggettive, ovvero le soglie tra persone e tra umani e collettivi oltre-umani. Infine, l’ultima parte ha come tema l’interdipendenza tra strutture musicali e strutture sociali di una data cultura e dunque utilizzo lo studio dei paesaggi sonori di tali realtà buddhiste per approfondire le analisi sociali svolte in precedenza. In questo modo cercherò quindi di affrontare il quesito di cosa sia il Buddhismo e cosa significhi viverlo oggi in Italia, senza pretendere di dare una risposta esaustiva a una domanda di certo complessa, ma con l’intento di fare almeno un po’ di luce attraverso la lente di questi ambiti di studio.
A un passo da Buddha. Uno studio etnografico del Buddhismo italiano.
GREGGIO, ALICE
2023/2024
Abstract
Questa tesi è uno studio di antropologia e sociologia delle religioni sul Buddhismo in Italia, svolto con una ricerca sul campo etnografica, comparativa e multisituata, con lo scopo di capire come vengono costruite le soglie identitarie e le relazioni in alcune comunità buddhiste. L’analisi prende in considerazione le correnti tibetane di scuola Gelug e Kagyü e la scuola giapponese Zen Sōtō: in particolare l’esperienza di campo è avvenuta in due templi cittadini, in altrettanti in provincia, in un monastero zen emiliano e in un centro di studi tibetani internazionale in Toscana. Il lavoro è suddiviso in tre sezioni principali: analisi storica, socio-simbolica e sonora. In queste tre parti studio il tema di come sono state e vengono tuttora costruite e declinate le identità buddhiste, approfondendo in questi ambiti il concetto di soglia o liminalità, una zona di confine flessibile, porosa e ambigua. Nel contesto storico, ripercorro perciò la storia delle scuole buddhiste prese in esame per capire come di volta in volta sono state costruite le soglie tra il Buddhismo e l’Altro religioso e/o filosofico e tra i diversi Buddhismi. Dal punto di vista socio-simbolico analizzo da un lato come viene definito e vissuto attualmente il Buddhismo in Italia, attraverso le categorie che vengono utilizzate per identificarlo, e dall’altro come vengono create e attualizzate le relazioni intersoggettive, ovvero le soglie tra persone e tra umani e collettivi oltre-umani. Infine, l’ultima parte ha come tema l’interdipendenza tra strutture musicali e strutture sociali di una data cultura e dunque utilizzo lo studio dei paesaggi sonori di tali realtà buddhiste per approfondire le analisi sociali svolte in precedenza. In questo modo cercherò quindi di affrontare il quesito di cosa sia il Buddhismo e cosa significhi viverlo oggi in Italia, senza pretendere di dare una risposta esaustiva a una domanda di certo complessa, ma con l’intento di fare almeno un po’ di luce attraverso la lente di questi ambiti di studio.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/9431