From the origins of the USA to our days, God worshipped by all Americans links religion and the political community, preserving a precise reference to transcendence; in the same way, the language of American civil religion has constantly changed in form, but not in substance. In this dissertation, the corpus based-analysis uses both quantitative and qualitative analysis, combining the analytical frameworks of critical discourse analysis and the conceptual metaphor theory. A constant emerges from this study: the influence and the uninterrupted presence of the Christian Right's own elements in the Republican presidents' speeches. From the sixties onwards, the neo-evangelical part of religious fundamentalism as we know it today, has developed a sense of Christian responsibility that has led it to be present in the public and political spheres: movements such as the New Christian Right, the Moral Majority and the Christian Coalition were born. Using new communication strategies, these movements have succeeded in imposing themselves at the national attention, helping to redefine the boundaries between public and private, affecting the transformation of the Republican Party in a conservative way and understanding the importance of votes which had hardly been considered until then, namely those of the white evangelicals. The aim is to show that, although the words used by the Republican presidents have changed, the ideas and religious expedients that influence the rhetoric of electoral politics have remained the same: the reference to the moral dimension, disaffection towards the conventional political process, the veneration of documents such as the Bible and the American Constitution itself, the evocation of past events, the use of metaphors like America 'city upon a hill' and further allegories have marked the American electoral history; but more than anything, God is a continuous presence in the political struggle and, invoked as a guide or for protection by presidential candidates, conservative Christian preachers and ideologists, He invests the Nation with the mission of freedom and democracy and turns out to be the true leader of America. From Washington to Nixon, from Reagan to Trump, God is the focus of the American Republic and, as the United States have been conceived in a religious milieu, it has influenced and will continue to affect the mentality and political discourse of the American people.
Dalle origini puritane degli Stati Uniti ai nostri giorni, il Dio a cui fanno capo gli americani lega religione e comunità politica conservando un preciso riferimento alla trascendenza; ma, sebbene il linguaggio della religione civile americana sia mutato in maniera costante nella forma, esso non è cambiato nella sostanza. In questa dissertazione, la corpus based-analysis, che si avvale sia dell'analisi quantitativa che qualitativa, combina l'analytical frameworks of critical discourse analysis e la conceptual metaphor theory. Dal corpus selezionato, emerge una costante propria dei discorsi presidenziali americani: l'influenza e la presenza ininterrotta di elementi della Christian Right. Dagli anni Sessanta in poi, la componente neo-evangelica del fondamentalismo religioso come lo conosciamo oggi ha maturato quel senso di responsabilità cristiana che l'ha spinta ad essere presente all'interno della sfera pubblico-politica: nascono movimenti come la New Christian Right, la Moral Majority e la Christian Coalition che, avvalendosi di nuove strategie comunicative, hanno saputo imporsi all'attenzione nazionale, contribuendo a ridefinire i confini tra pubblico e privato, incidendo sulla trasformazione del Partito Repubblicano in senso conservatore e comprendendo la rilevanza di un bacino di voti fino ad allora poco considerato, quello degli evangelici bianchi. L'obiettivo è mostrare che, sebbene le parole utilizzate dai presidenti cambino, le idee e gli espedienti propri della religione atti a influenzare la retorica politica elettorale sono rimasti gli stessi: il richiamo alla dimensione morale, la disaffezione verso il processo politico convenzionale, la venerazione di documenti come la Bibbia e la stessa Costituzione americana, l'evocazione di eventi appartenenti al passato, l'utilizzo di metafore come America 'city upon a hill', ulteriori allegorie ed eventi hanno difatti segnato la storia elettorale americana; ma più di ogni cosa, nella lotta politica, risulta perenne la presenza di Dio che, invocato a guida o per protezione da candidati repubblicani alla presidenza, presidenti in carica, da predicatori e ideologi cristiani, investe la Nazione della missione di libertà e democrazia e risulta essere il vero condottiero d'America. Da Washington a Nixon, da Reagan a Trump, Dio è il centro della Repubblica americana e poiché gli Stati Uniti sono stati concepiti in un ambiente religioso, questo ha influenzato e influenzerà per sempre la mentalità e il discorso politico del popolo americano.
Il ruolo fondamentale della destra religiosa statunitense nella elezione dei Presidenti USA: un'analisi linguistica
MARCANTONE, ANGELICA
2017/2018
Abstract
Dalle origini puritane degli Stati Uniti ai nostri giorni, il Dio a cui fanno capo gli americani lega religione e comunità politica conservando un preciso riferimento alla trascendenza; ma, sebbene il linguaggio della religione civile americana sia mutato in maniera costante nella forma, esso non è cambiato nella sostanza. In questa dissertazione, la corpus based-analysis, che si avvale sia dell'analisi quantitativa che qualitativa, combina l'analytical frameworks of critical discourse analysis e la conceptual metaphor theory. Dal corpus selezionato, emerge una costante propria dei discorsi presidenziali americani: l'influenza e la presenza ininterrotta di elementi della Christian Right. Dagli anni Sessanta in poi, la componente neo-evangelica del fondamentalismo religioso come lo conosciamo oggi ha maturato quel senso di responsabilità cristiana che l'ha spinta ad essere presente all'interno della sfera pubblico-politica: nascono movimenti come la New Christian Right, la Moral Majority e la Christian Coalition che, avvalendosi di nuove strategie comunicative, hanno saputo imporsi all'attenzione nazionale, contribuendo a ridefinire i confini tra pubblico e privato, incidendo sulla trasformazione del Partito Repubblicano in senso conservatore e comprendendo la rilevanza di un bacino di voti fino ad allora poco considerato, quello degli evangelici bianchi. L'obiettivo è mostrare che, sebbene le parole utilizzate dai presidenti cambino, le idee e gli espedienti propri della religione atti a influenzare la retorica politica elettorale sono rimasti gli stessi: il richiamo alla dimensione morale, la disaffezione verso il processo politico convenzionale, la venerazione di documenti come la Bibbia e la stessa Costituzione americana, l'evocazione di eventi appartenenti al passato, l'utilizzo di metafore come America 'city upon a hill', ulteriori allegorie ed eventi hanno difatti segnato la storia elettorale americana; ma più di ogni cosa, nella lotta politica, risulta perenne la presenza di Dio che, invocato a guida o per protezione da candidati repubblicani alla presidenza, presidenti in carica, da predicatori e ideologi cristiani, investe la Nazione della missione di libertà e democrazia e risulta essere il vero condottiero d'America. Da Washington a Nixon, da Reagan a Trump, Dio è il centro della Repubblica americana e poiché gli Stati Uniti sono stati concepiti in un ambiente religioso, questo ha influenzato e influenzerà per sempre la mentalità e il discorso politico del popolo americano.File | Dimensione | Formato | |
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