L'obiettivo della tesi è quello di comprendere il funzionamento di uno strumento piuttosto discusso e controverso degli ultimi anni: il Social Impact Bond. Tale modello è in grado di finanziare i servizi di walfare creando un partenariato fra pubblico e privato con il fine di produrre beni e servizi di pubblica utilità. Esso è nato in Gran Bretagna nel 2010 e si basa sul concetto di ¿pay per success¿: gli investitori che forniscono il capitale vengono ripagati solo se gli obiettivi sociali stabiliti inizialmente vengono effettivamente raggiunti. Lo scopo del SIB è quello di permettere all'ente pubblico di registrare risparmi che non avrebbe avuto intervenendo direttamente, ovvero senza il supporto del comparto privato. Questo documento si articola in una prima fase di analisi del SIB e della sua implementazione sul territorio italiano (considerando le possibili barriere, la legislazione, i providers,¿), seguita dalla valutazione di alcuni casi già esistenti nel mondo e in Italia (caso Finpiemonte). L'intento è quello di comprendere le soluzioni adottate in base alle diverse problematiche e cercare di individuare le criticità riscontrate negli altri casi di progettazione di un SIB, in modo tale evidenziarle per evitare una ripetizione degli stessi errori nella progettazione di tale modello. Infine il focus verterà sulla ricerca di una soluzione per quanto riguarda la problematica della richiesta di abitazioni riscontrata dal Comune di Torino: individuando le criticità per lo ¿Stato¿ (costi per lo sfratto di appartamenti occupati abusivamente, sussidi per sopperire alle mancanze di abitazioni, riqualifica di edifici pubblici dismessi,¿), fornendo una possibile soluzione che possa risolvere il problema in maniera preventiva attraverso l'utilizzo del SIB ed individuando validi parametri per considerare in itinere ed ex-post il reale raggiungimento dell'obiettivo.

Social Impact Bond: una strada da percorrere?

BARCA, ALESSANDRO
2016/2017

Abstract

L'obiettivo della tesi è quello di comprendere il funzionamento di uno strumento piuttosto discusso e controverso degli ultimi anni: il Social Impact Bond. Tale modello è in grado di finanziare i servizi di walfare creando un partenariato fra pubblico e privato con il fine di produrre beni e servizi di pubblica utilità. Esso è nato in Gran Bretagna nel 2010 e si basa sul concetto di ¿pay per success¿: gli investitori che forniscono il capitale vengono ripagati solo se gli obiettivi sociali stabiliti inizialmente vengono effettivamente raggiunti. Lo scopo del SIB è quello di permettere all'ente pubblico di registrare risparmi che non avrebbe avuto intervenendo direttamente, ovvero senza il supporto del comparto privato. Questo documento si articola in una prima fase di analisi del SIB e della sua implementazione sul territorio italiano (considerando le possibili barriere, la legislazione, i providers,¿), seguita dalla valutazione di alcuni casi già esistenti nel mondo e in Italia (caso Finpiemonte). L'intento è quello di comprendere le soluzioni adottate in base alle diverse problematiche e cercare di individuare le criticità riscontrate negli altri casi di progettazione di un SIB, in modo tale evidenziarle per evitare una ripetizione degli stessi errori nella progettazione di tale modello. Infine il focus verterà sulla ricerca di una soluzione per quanto riguarda la problematica della richiesta di abitazioni riscontrata dal Comune di Torino: individuando le criticità per lo ¿Stato¿ (costi per lo sfratto di appartamenti occupati abusivamente, sussidi per sopperire alle mancanze di abitazioni, riqualifica di edifici pubblici dismessi,¿), fornendo una possibile soluzione che possa risolvere il problema in maniera preventiva attraverso l'utilizzo del SIB ed individuando validi parametri per considerare in itinere ed ex-post il reale raggiungimento dell'obiettivo.
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