Il mio interesse per gli homeless è nato in seguito ad una esperienza di studio negli Stati Uniti, precisamente a Miami, dove ho potuto vedere con i miei occhi quanto siano numerosi i casi di disagio e di emarginazione nella città. Tornata a Torino ho deciso di concentrarmi sui casi dei senza dimora nel nostro paese e, più nello specifico, nella mia città. Il mio obiettivo è quello di dare voce a questi ¿emarginati sociali¿ e raccontare la loro storia e il loro rapporto con i servizi e lo spazio pubblico urbano, argomento di cui tratterò nel Terzo capitolo attraverso le testimonianze. E' stato toccante e allo stesso tempo interessante poter conoscere le esperienze di coloro che vivono questa realtà. Il tema è delicato, non è facile trattare i disagi degli homeless, in quanto non si può generalizzare: ognuno ha il suo percorso, il suo viaggio, i suoi dolori. I malesseri sono talmente personali che non si possono accomunare a quelli di nessun altro. Anche gli interventi non possono essere standardizzati. Una caratteristica comune a tutti i senza dimora è l'incapacità di affrontare eventi traumatici. Le trasformazioni degli ultimi decenni hanno creato problematiche che non si possono risolvere solo con interventi economici, e neanche dando un'abitazione e un lavoro ad un senza dimora la sua situazione cambierà. Sono necessarie politiche sociali con lo scopo di ricostruire i processi relazionali. Solo recentemente è aumentata l'attenzione nei riguardi del fenomeno ¿homeless¿ sia a livello nazionale che a livello europeo. Organizzazioni che si occupano specificatamente di questo disagio, come la fio.PSD e la FEANTSA hanno acquisito visibilità e rilevanza; inoltre è stato anche creato un programma, l'Housing First, finalizzato, oltre che alla possibilità di dare un tetto ai soggetti interessati, anche a reinserirli nella società. La mia tesi si suddivide in tre parti: nella prima si è tentato di dare una definizione del termine ¿homeless¿, cercando di chiarire chi sono queste persone e come vengono classificate; nella seconda parte si tratta del rapporto della persona senza dimora con lo spazio pubblico urbano, dei servizi che i comuni offrono a questo tipo di utenza, soprattutto per quanto riguarda la città di Torino, e una breve spiegazione del nuovo modello Housing First; nella terza e ultima parte invece è possibile trovare le testimonianze, frutto delle mie interazioni con homeless e volontari della Casa di S. Luisa di Torino.
Homeless: voce agli "Ultimi"
BONFANTI, SARA
2016/2017
Abstract
Il mio interesse per gli homeless è nato in seguito ad una esperienza di studio negli Stati Uniti, precisamente a Miami, dove ho potuto vedere con i miei occhi quanto siano numerosi i casi di disagio e di emarginazione nella città. Tornata a Torino ho deciso di concentrarmi sui casi dei senza dimora nel nostro paese e, più nello specifico, nella mia città. Il mio obiettivo è quello di dare voce a questi ¿emarginati sociali¿ e raccontare la loro storia e il loro rapporto con i servizi e lo spazio pubblico urbano, argomento di cui tratterò nel Terzo capitolo attraverso le testimonianze. E' stato toccante e allo stesso tempo interessante poter conoscere le esperienze di coloro che vivono questa realtà. Il tema è delicato, non è facile trattare i disagi degli homeless, in quanto non si può generalizzare: ognuno ha il suo percorso, il suo viaggio, i suoi dolori. I malesseri sono talmente personali che non si possono accomunare a quelli di nessun altro. Anche gli interventi non possono essere standardizzati. Una caratteristica comune a tutti i senza dimora è l'incapacità di affrontare eventi traumatici. Le trasformazioni degli ultimi decenni hanno creato problematiche che non si possono risolvere solo con interventi economici, e neanche dando un'abitazione e un lavoro ad un senza dimora la sua situazione cambierà. Sono necessarie politiche sociali con lo scopo di ricostruire i processi relazionali. Solo recentemente è aumentata l'attenzione nei riguardi del fenomeno ¿homeless¿ sia a livello nazionale che a livello europeo. Organizzazioni che si occupano specificatamente di questo disagio, come la fio.PSD e la FEANTSA hanno acquisito visibilità e rilevanza; inoltre è stato anche creato un programma, l'Housing First, finalizzato, oltre che alla possibilità di dare un tetto ai soggetti interessati, anche a reinserirli nella società. La mia tesi si suddivide in tre parti: nella prima si è tentato di dare una definizione del termine ¿homeless¿, cercando di chiarire chi sono queste persone e come vengono classificate; nella seconda parte si tratta del rapporto della persona senza dimora con lo spazio pubblico urbano, dei servizi che i comuni offrono a questo tipo di utenza, soprattutto per quanto riguarda la città di Torino, e una breve spiegazione del nuovo modello Housing First; nella terza e ultima parte invece è possibile trovare le testimonianze, frutto delle mie interazioni con homeless e volontari della Casa di S. Luisa di Torino.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/94190