The Italian corn sector is in crisis due to climate change, high costs, and reduced cultivated areas. In recent decades, maize production has decreased by more than 50%, and maize self-sufficiency dropped to 40% in 2022. Extreme climate events worsen the situation, jeopardizing the agri-food supply chain and the production of DOP livestock products. To address these challenges, genetic improvement is needed to develop resilient hybrids and a cropping system capable of increasing yields. The study tested new semi-dwarf maize hybrids that, thanks to their stability, better withstand extreme weather events and tolerate higher planting densities compared to conventional hybrids. Trials were conducted in 2023 in Carmagnola and Borgo d’Ale, with different fertilization levels (0, 100, 200, and 300 kg N ha⁻¹), planting densities (8, 13, and 16 plants m⁻²), and row spacing (50 and 75 cm). The new hybrids showed higher productive potential: in Carmagnola, they reached a yield of 19 t ha⁻¹, and in Borgo d’Ale, they led to an average increase of 14% over conventional hybrids (with a maximum yield of 15.3 t ha⁻¹). However, high planting density requires careful management to avoid plant competition. Nitrogen application had varying effects between the two locations. In Carmagnola, production increased only slightly with nitrogen, while in Borgo d’Ale it nearly doubled yield, also reducing the number of barren plants. The nitrogen use efficiency (NUE) of the semi-dwarf hybrids was significantly higher in Borgo d’Ale, with average values of 35 kg of grain/kg of N, compared to 20 for conventional hybrids. In Carmagnola, NUE never exceeded ten. From an economic perspective, in Carmagnola, the profit from the semi-dwarf hybrid was lower than that of the conventional one (€1250/ha vs. €1400/ha), while in Borgo d’Ale, the new hybrid generated higher profits (365 €/ha vs. 265 €/ha). Profitability depends on total production: in fertile soils where yield is traditionally high, conventional hybrids remain competitive; in more challenging conditions, semi-dwarf hybrids offer economic advantages. In summary, semi-dwarf hybrids represent a promising option for more sustainable and resilient agriculture, as they reduce the risk of damage from extreme weather events and allow for increased planting density. However, for widespread adoption, optimization of cultivation techniques, particularly fertilization and density management, is necessary. With adequate technical support, these hybrids could bring significant economic and environmental benefits.
Il settore maidicolo italiano è in crisi a causa dei cambiamenti climatici, dei costi elevati e della riduzione delle superfici coltivate. Negli ultimi decenni, la produzione di mais è diminuita oltre il 50%, e l’autosufficienza del mais è scesa al 40% nel 2022. Eventi climatici estremi aggravano la situazione, mettendo a rischio la filiera agroalimentare e la produzione di DOP zootecniche. Per affrontare queste sfide, è necessario un miglioramento genetico per sviluppare ibridi resistenti e un sistema colturale capace di aumentare la resa. Lo studio ha testato nuovi ibridi di mais semi-dwarf, che grazie alla loro stabilità resistono meglio agli eventi climatici estremi e tollerano densità di semina più elevate rispetto agli ibridi convenzionali. Le prove sono state condotte nel 2023 a Carmagnola e Borgo d’Ale, con differenti livelli di fertilizzazione (0, 100, 200 e 300 kg N ha-1), densità di semina (8, 13 e 16 piante m-2) e interfila (50 e 75 cm). I nuovi ibridi hanno mostrato potenziali produttivi superiori: a Carmagnola hanno raggiunto una resa di 19 t ha-1, e a Borgo d’Ale hanno portato ad un un aumento medio del 14% rispetto al convenzionale (resa massima ottenuta pari a 15,3 t ha-1). Tuttavia, la densità di semina elevata richiede una gestione attenta per evitare competizione tra le piante. L’uso dell’azoto ha avuto effetti diversi tra le due località. A Carmagnola, la produzione è aumentata solo leggermente con l’azoto, mentre a Borgo d’Ale ha quasi raddoppiato la resa, riducendo anche il numero di piante senza spiga. L’efficienza d’uso dell’azoto (NUE) degli ibridi semi-dwarf è risultata significativamente più alta a Borgo d’Ale, con valori medi di 35 kg di granella/kg di N, contro i 20 degli ibridi convenzionali. A Carmagnola il NUE non ha mai avuto valori superiori a dieci. Dal punto di vista economico, a Carmagnola l’utile dell’ibrido semi-dwarf è stato inferiore a quello convenzionale (1250 €/ha contro 1400 €/ha), mentre a Borgo d’Ale il nuovo ibrido ha generato un utile superiore (365 €/ha contro 265 €/ha). La redditività dipende dalla produzione totale: in terreni fertili dove la resa è tradizionalmente elevata, gli ibridi convenzionali restano competitivi; dove le condizioni sono più difficili, gli ibridi semi-dwarf offrono vantaggi economici. In sintesi, gli ibridi semi-dwarf rappresentano una promessa per un’agricoltura più sostenibile e resiliente, poiché riducono il rischio di danni causati da eventi meteorologici estremi e permettono un aumento della densità di semina. Tuttavia, per una loro diffusione su larga scala, è necessaria un’ottimizzazione delle tecniche colturali, in particolare della fertilizzazione e della gestione della densità. Con un supporto tecnico adeguato, questi ibridi potranno portare benefici economici e ambientali significativi.
Nuovi ibridi di mais semi-dwarf: agrotecnica e coltivazione
SAPINO, PAOLO
2023/2024
Abstract
Il settore maidicolo italiano è in crisi a causa dei cambiamenti climatici, dei costi elevati e della riduzione delle superfici coltivate. Negli ultimi decenni, la produzione di mais è diminuita oltre il 50%, e l’autosufficienza del mais è scesa al 40% nel 2022. Eventi climatici estremi aggravano la situazione, mettendo a rischio la filiera agroalimentare e la produzione di DOP zootecniche. Per affrontare queste sfide, è necessario un miglioramento genetico per sviluppare ibridi resistenti e un sistema colturale capace di aumentare la resa. Lo studio ha testato nuovi ibridi di mais semi-dwarf, che grazie alla loro stabilità resistono meglio agli eventi climatici estremi e tollerano densità di semina più elevate rispetto agli ibridi convenzionali. Le prove sono state condotte nel 2023 a Carmagnola e Borgo d’Ale, con differenti livelli di fertilizzazione (0, 100, 200 e 300 kg N ha-1), densità di semina (8, 13 e 16 piante m-2) e interfila (50 e 75 cm). I nuovi ibridi hanno mostrato potenziali produttivi superiori: a Carmagnola hanno raggiunto una resa di 19 t ha-1, e a Borgo d’Ale hanno portato ad un un aumento medio del 14% rispetto al convenzionale (resa massima ottenuta pari a 15,3 t ha-1). Tuttavia, la densità di semina elevata richiede una gestione attenta per evitare competizione tra le piante. L’uso dell’azoto ha avuto effetti diversi tra le due località. A Carmagnola, la produzione è aumentata solo leggermente con l’azoto, mentre a Borgo d’Ale ha quasi raddoppiato la resa, riducendo anche il numero di piante senza spiga. L’efficienza d’uso dell’azoto (NUE) degli ibridi semi-dwarf è risultata significativamente più alta a Borgo d’Ale, con valori medi di 35 kg di granella/kg di N, contro i 20 degli ibridi convenzionali. A Carmagnola il NUE non ha mai avuto valori superiori a dieci. Dal punto di vista economico, a Carmagnola l’utile dell’ibrido semi-dwarf è stato inferiore a quello convenzionale (1250 €/ha contro 1400 €/ha), mentre a Borgo d’Ale il nuovo ibrido ha generato un utile superiore (365 €/ha contro 265 €/ha). La redditività dipende dalla produzione totale: in terreni fertili dove la resa è tradizionalmente elevata, gli ibridi convenzionali restano competitivi; dove le condizioni sono più difficili, gli ibridi semi-dwarf offrono vantaggi economici. In sintesi, gli ibridi semi-dwarf rappresentano una promessa per un’agricoltura più sostenibile e resiliente, poiché riducono il rischio di danni causati da eventi meteorologici estremi e permettono un aumento della densità di semina. Tuttavia, per una loro diffusione su larga scala, è necessaria un’ottimizzazione delle tecniche colturali, in particolare della fertilizzazione e della gestione della densità. Con un supporto tecnico adeguato, questi ibridi potranno portare benefici economici e ambientali significativi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/9414