Carebot: relazione e autenticità con l'Altro robotico

The interest that moves the my work arises from the introduction, in the context of the care, of the so-called carebots or care robots, a particular category of what can be defined social robots ¿ that is robots designed to interact according to particular social skills, designed to coexist in society and perform functions (such as those related to the care and someone's care) that are generally attributed to human beings. The necessity to use such robots in health care is a consequence of a situation of particular demographic crisis that most of the nations are currently facing. In fact, a number of aspects ¿ including the post-World War II demographic boom, the increase in life expectancy made possible by medicine, the decline in births and changes in family and social structure that occurred in the most recent modernity ¿ contributed to create a situation in which the number of elderly people and people who needs medical assistance puts in crisis the possibility of assistance of the society itself. For these reasons, especially in Japan, the design and marketing of a robotic assistance technology is underway. The purpose of this paper is to present and discuss critically some of the ¿moral implications¿ raised by this new type of ¿social¿ robot. Therefore, the discussion will start from the introduction of the main characteristics of this type of robot and the HRI (Human-Robot Interactions), which we intend to talk about. We will evaluate the sustainability of the idea that the relationships with these robots can be considered therapeutic and the possibility that, behind this type of relationship, there is a deception. The benefits deriving from these relational possibilities will be presented, and subsequently the critical points and the possible consequences. I will focus on the definitions of ¿Other¿ and of ¿authentic relationship¿ outlined by the philosophers Emmanuel Lévinas and Martin Buber. Crucial questions will be those of authenticity, reciprocity, empathy, education to (or the consequences of a possible lack of) an effective encounter with the Other. These issues will be transversal to all chapters and will be declined in different terms, throughout the entire project. In particular, in order to focus on the most delicate moral implications deriving from this type of relationship, the theme of sex robots will be explored ¿ in a separate chapter. Finally, the paper will end with the presentation of two sessions of philosophical practice, carried out with two groups of socio-health professionals (OSS), nurses and doctors, in order to show what is the common perception of those who, working in the health professions , would deal more closely with the introduction of social robots in health care.

L'interesse che muove il presente elaborato nasce dalla volontà di indagare il fenomeno dei cosiddetti carebot o care robot, una particolare categoria di social robot ¿ ovvero, di robot progettati per interagire secondo particolari competenze sociali, pensati per convivere con l'uomo e per svolgere funzioni (come quelle relative all'assistenza e alla cura di qualcuno) che generalmente sono attribuite a esseri umani. Viene sostenuta la necessità di impiegare siffatti robot nell'ambito della cura, in conseguenza di una situazione di particolare crisi demografica che la maggior parte delle nazioni si trova, attualmente, a dover fronteggiare. Infatti, una serie di fattori ¿ tra cui il boom demografico successivo alla seconda guerra mondiale, l'aumento delle aspettative di vita reso possibile dalla medicina, il calo delle nascite e i cambiamenti nella struttura familiare e sociale avvenuti nella più recente modernità ¿, ha contribuito a creare una situazione tale per cui il numero degli anziani e delle persone che ha bisogno di assistenza medica mette in crisi le possibilità di assistenza della società stessa. Per questi motivi, soprattutto in Giappone, è in corso la progettazione e la commercializzazione di una tecnologia di assistenza robotica. Lo scopo del presente elaborato è quello di presentare e discutere criticamente alcune delle ¿complicazioni morali¿ sollevate da questa nuova tipologia di robot ¿sociali¿. Pertanto, la trattazione prenderà le mosse dalla presentazione delle caratteristiche principali di tale tipologia di robot e delle HRI (Human-Robot Interactions) di cui si intende discutere. Verrà valutata la sostenibilità dell'idea che le relazioni con tali robot possano essere considerate terapeutiche e la possibilità che, dietro questa tipologia di relazioni, si celi un inganno. Verranno presentati i benefici derivanti da queste possibilità relazionali, e successivamente le criticità e le possibili conseguenze. Mi concentrerò sulle definizioni di ¿Altro¿ e di ¿relazione autentica¿ delineate dai filosofi Emmanuel Lévinas e Martin Buber. Questioni cruciali saranno quelle dell'autenticità, della reciprocità, dell'empatia, dell'educazione a (o delle conseguenze relative a una possibile mancanza di) un effettivo incontro con l'Altro. Tali questioni saranno trasversali a tutti i capitoli e verranno declinate in termini diversi, nel corso dell'intero elaborato. In particolare, al fine di mettere bene a fuoco le implicazioni morali più delicate, derivanti da questo tipo di relazione, verrà approfondito ¿ in un capitolo a parte ¿ il tema dei sex robot. Infine, si concluderà con la presentazione di due sessioni di pratica filosofica, svolte con due gruppi ¿ misti ¿ di operatori socio-sanitari (OSS), infermieri e medici, allo scopo di mostrare quale sia la percezione comune di chi, lavorando nelle professioni sanitarie, avrebbe a che fare più da vicino con l'introduzione dei social robot in ambito sanitario.