Gli ultimi dieci anni sono stati caratterizzati da diversi eventi disastrosi che hanno colpito il territorio italiano, mostrandone le criticità: l'Italia è un paese soggetto principalmente a rischio idrogeologico, sismico e vulcanico. Per tale ragione la Protezione Civile ha strutturato dei piani di gestione dell'emergenza secondo il principio di sussidiarietà, affinché le crisi locali possano essere gestite dagli enti più vicini al cittadino, fino a coinvolgere i livelli più alti nel caso di crisi più gravi, in un'ottica di un'efficace ed efficiente impiego delle risorse, nel rispetto del principio di economicità. In questo contesto si inserisce la comunicazione di emergenza, che può svolgere un importante ruolo, sia nella fase preventiva alla situazione emergenziale stessa, che dopo, quando la crisi è già in atto. In questa tesi vengono analizzate, pertanto, la comunicazione di rischio e di crisi, esplorando i differenti tipi di rischio a cui può essere soggetto un territorio e gli elementi che caratterizzano una crisi. Si è scelto, inoltre, di approfondire alcuni aspetti psicologici, quali la partecipazione e la resilienza, che, in una comunità soggetta a determinati rischi, possono essere influenzati dalla comunicazione. In particolare si è voluto analizzare il concetto di percezione del rischio, e quanto esso possa essere distorto a causa anche della fiducia limitata nei confronti delle autorità scientifiche e istituzionali che comunicano il rischio. L'analisi effettuata comprende un approfondimento sulla Protezione Civile e sulla gestione dell'emergenza da parte della stessa, e sul ruolo della Pubblica Amministrazione nella comunicazione alla comunità in questi contesti, anche attraverso nuovi media come i social network. In ultimo è stata condotta una ricerca su dieci disastri causati da rischi naturali nel territorio italiano, raccogliendo i dati a disposizione circa le metodologie di gestione dell'emergenza e la comunicazione effettuata relativa all'evento. Attraverso tali dati si è osservato che nei casi in cui la comunicazione è messa in atto adeguatamente, la gestione dell'emergenza ne risulta avvantaggiata. È stato evidenziato, invece, che mancanze del flusso comunicativo tra gli addetti preposti possono danneggiare una rapida gestione dei soccorsi. In conclusione, la comunicazione di emergenza resta un valido strumento per le Amministrazioni nella preparazione delle comunità a rischio e nella gestione delle crisi.

Comunicare l'emergenza: la gestione delle crisi da parte degli Enti pubblici

ARGANO, ROSALIA
2016/2017

Abstract

Gli ultimi dieci anni sono stati caratterizzati da diversi eventi disastrosi che hanno colpito il territorio italiano, mostrandone le criticità: l'Italia è un paese soggetto principalmente a rischio idrogeologico, sismico e vulcanico. Per tale ragione la Protezione Civile ha strutturato dei piani di gestione dell'emergenza secondo il principio di sussidiarietà, affinché le crisi locali possano essere gestite dagli enti più vicini al cittadino, fino a coinvolgere i livelli più alti nel caso di crisi più gravi, in un'ottica di un'efficace ed efficiente impiego delle risorse, nel rispetto del principio di economicità. In questo contesto si inserisce la comunicazione di emergenza, che può svolgere un importante ruolo, sia nella fase preventiva alla situazione emergenziale stessa, che dopo, quando la crisi è già in atto. In questa tesi vengono analizzate, pertanto, la comunicazione di rischio e di crisi, esplorando i differenti tipi di rischio a cui può essere soggetto un territorio e gli elementi che caratterizzano una crisi. Si è scelto, inoltre, di approfondire alcuni aspetti psicologici, quali la partecipazione e la resilienza, che, in una comunità soggetta a determinati rischi, possono essere influenzati dalla comunicazione. In particolare si è voluto analizzare il concetto di percezione del rischio, e quanto esso possa essere distorto a causa anche della fiducia limitata nei confronti delle autorità scientifiche e istituzionali che comunicano il rischio. L'analisi effettuata comprende un approfondimento sulla Protezione Civile e sulla gestione dell'emergenza da parte della stessa, e sul ruolo della Pubblica Amministrazione nella comunicazione alla comunità in questi contesti, anche attraverso nuovi media come i social network. In ultimo è stata condotta una ricerca su dieci disastri causati da rischi naturali nel territorio italiano, raccogliendo i dati a disposizione circa le metodologie di gestione dell'emergenza e la comunicazione effettuata relativa all'evento. Attraverso tali dati si è osservato che nei casi in cui la comunicazione è messa in atto adeguatamente, la gestione dell'emergenza ne risulta avvantaggiata. È stato evidenziato, invece, che mancanze del flusso comunicativo tra gli addetti preposti possono danneggiare una rapida gestione dei soccorsi. In conclusione, la comunicazione di emergenza resta un valido strumento per le Amministrazioni nella preparazione delle comunità a rischio e nella gestione delle crisi.
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