The intellectual property is a juridical instrument whose aim is protecting the brilliance works, created by a subject, from the risk other subjects can freely reproduce them, without the creator's approval. Indeed, a brilliance work, that is a work wich derives from an innovative or creative activity, needs, to be created, an intellectual effort. The problem is that, once it has been made, the work, in the absence of a juridical system of protection, will be able to copied by another subjects who will make an effort inferior than the effort the creator have done. This aspect will discourage the potential creator subjects from undertaking innovative or creative activities. So, the intellectual property is an important tool in order to incentivize the individuals to do these activities. This importance is due to the innovative and creative activities are fundamental for the social and economic development. Anyway, there are many theories which consider the intellectual property as an discouraging instrument, at least in the long run, for innovative and creative activities. The debate about intellectual property dates back to the seventeenth century, when the first intellectual property rights were recognised, and it has been exacerbated in the last thirty years, in which time the intellectual property has beeen regulated internationally (through the TRIPs) and the Western society has experimented the digital revolution. With regard to the international regulation, the debate concerns that the intellectual property would obstruct the economic and social development of the poorest countries, due to these nations could not freely imitate the foreign technology and reproduce the drugs imported from the developed nations. With regard to the digital revolution, the main criticism is the mainstream management system is considered less efficient than a new system of juridical protection which was born exactly in the digital setting: the ¿copyleft¿. This new system of management juridical protection (through the copyright and the author's right) of the works, which is based, anyway, on the free sharing of the brilliance works, considered, in a society where the subjcets are really interconnected thanks to the digital tools, more like a commons than a private goods (as in the case of the traditional system). The ¿copyleft¿ phenomenon, which was born inside the first ¿hacker¿ communities, has caused a so marked interest that even the entrepreneurial setting has invested in this new phenomenon, even if this caused debates related to the emergence of economic monopolies, within the digital sector, which could undermine the freedom's dream which the pioneers of the ¿copyleft¿ intend to pursue.
La proprietà intellettuale è uno strumento giuridico volto a tutelare le opere di ingegno, create da un soggetto, dal rischio che altri soggetti possano riprodurle liberamente, senza il consenso del creatore. Infatti, un'opera di ingegno, ossia un'opera derivante da un'attività creativa o innovativa, necessita, per essere creata, uno sforzo intellettuale. Il problema è che, una volta creata, l'opera, in assenza di un sistema di protezione giuridica, potrà essere liberamente copiata da altri soggetti, i quali compiranno uno sforzo inferiore rispetto a quello compiuto dai soggetti creatori. Questo disincentiverà i potenziali soggetti creatori dall'intraprendere attività innovative o creative. Quindi, la proprietà intellettuale è un importante strumento per incentivare gli individui a compiere queste attività. Tale importanza è anche dovuta al fatto che le attività innovative e creative sono fondamentali per lo sviluppo economico e sociale. Tuttavia, sono sorte anche numerose teorie che ritengono la proprietà intellettuale come uno strumento disincentivante, almeno nel lungo periodo, le attività innovative e creative. Il dibattito sulla proprietà intellettuale risale all'inizio del Seicento, quando vennero riconosciuti i primi veri e propri diritti di proprietà intellettuale, e si è ulteriormente esacerbato negli ultimi trent'anni, periodo in cui la regolamentazione della proprietà intellettuale si è spostata dal piano nazionale a quello internazionale (attraverso il trattato TRIPs) e la società occidentale ha sperimentato la rivoluzione digitale. Per quanto riguarda la regolamentazione internazionale, il dibattito riguarda il fatto che la proprietà intellettuale ostacolerebbe lo sviluppo socio-economico delle nazioni povere, a causa del fatto che esse non sarebbe libere di imitare liberamente le tecnologie straniere e di riprodurre i farmaci importati dai Paesi sviluppati. Per quanto riguarda la rivoluzione digitale, la critica principale è dovuta al fatto che il tradizionale sistema di gestione della proprietà intellettuale è visto come meno efficiente rispetto ad un nuovo sistema di tutela giuridica sorto proprio nell'ambito digitale: il copyleft. Questo nuovo sistema di gestione è una tutela giuridica (attraverso il copyright e il diritto d'autore) delle opere, che prevede, tuttavia, la libera condivisione delle opere di ingegno, considerate, in una società in cui i soggetti sono fortemente interconnessi grazie proprio agli strumenti digitali, come beni comuni anziché, come nel caso del sistema di gestione tradizionale della proprietà intellettuale, come beni privati. Il fenomeno copyleft, nato all'interno delle prime comunità hacker, ha suscitato un forte interesse tanto che persino il mondo imprenditoriale ha investito in questo nuovo fenomeno, seppur questo abbia suscitato delle polemiche relative all'affermarsi di monopoli economici, all'interno del settore digitale, che potrebbero minare il sogno di libertà che i pionieri del copyleft intendono perseguire.
Proprietà intellettuale: motore o ostacolo allo sviluppo economico?
BELLINO, GIACOMO
2015/2016
Abstract
La proprietà intellettuale è uno strumento giuridico volto a tutelare le opere di ingegno, create da un soggetto, dal rischio che altri soggetti possano riprodurle liberamente, senza il consenso del creatore. Infatti, un'opera di ingegno, ossia un'opera derivante da un'attività creativa o innovativa, necessita, per essere creata, uno sforzo intellettuale. Il problema è che, una volta creata, l'opera, in assenza di un sistema di protezione giuridica, potrà essere liberamente copiata da altri soggetti, i quali compiranno uno sforzo inferiore rispetto a quello compiuto dai soggetti creatori. Questo disincentiverà i potenziali soggetti creatori dall'intraprendere attività innovative o creative. Quindi, la proprietà intellettuale è un importante strumento per incentivare gli individui a compiere queste attività. Tale importanza è anche dovuta al fatto che le attività innovative e creative sono fondamentali per lo sviluppo economico e sociale. Tuttavia, sono sorte anche numerose teorie che ritengono la proprietà intellettuale come uno strumento disincentivante, almeno nel lungo periodo, le attività innovative e creative. Il dibattito sulla proprietà intellettuale risale all'inizio del Seicento, quando vennero riconosciuti i primi veri e propri diritti di proprietà intellettuale, e si è ulteriormente esacerbato negli ultimi trent'anni, periodo in cui la regolamentazione della proprietà intellettuale si è spostata dal piano nazionale a quello internazionale (attraverso il trattato TRIPs) e la società occidentale ha sperimentato la rivoluzione digitale. Per quanto riguarda la regolamentazione internazionale, il dibattito riguarda il fatto che la proprietà intellettuale ostacolerebbe lo sviluppo socio-economico delle nazioni povere, a causa del fatto che esse non sarebbe libere di imitare liberamente le tecnologie straniere e di riprodurre i farmaci importati dai Paesi sviluppati. Per quanto riguarda la rivoluzione digitale, la critica principale è dovuta al fatto che il tradizionale sistema di gestione della proprietà intellettuale è visto come meno efficiente rispetto ad un nuovo sistema di tutela giuridica sorto proprio nell'ambito digitale: il copyleft. Questo nuovo sistema di gestione è una tutela giuridica (attraverso il copyright e il diritto d'autore) delle opere, che prevede, tuttavia, la libera condivisione delle opere di ingegno, considerate, in una società in cui i soggetti sono fortemente interconnessi grazie proprio agli strumenti digitali, come beni comuni anziché, come nel caso del sistema di gestione tradizionale della proprietà intellettuale, come beni privati. Il fenomeno copyleft, nato all'interno delle prime comunità hacker, ha suscitato un forte interesse tanto che persino il mondo imprenditoriale ha investito in questo nuovo fenomeno, seppur questo abbia suscitato delle polemiche relative all'affermarsi di monopoli economici, all'interno del settore digitale, che potrebbero minare il sogno di libertà che i pionieri del copyleft intendono perseguire.File | Dimensione | Formato | |
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