The subject of this paper is the analysis of the topic of victim protection in trials and, specifically, of secondary victimisation: in particular, we will see how the phenomenon originates, the main provisions to prevent it, and the psychological implications for the offended person who suffers it. The work is structured in three chapters. In the first, there is an introduction to the concept of the victim: the origins, the main authors who have dealt with this topic, the different typologies (in some cases, with their critical aspects) and the aspects that might predispose individuals to victimisation. The role of moral disengagement in the offender's transition to action is then analysed, with the eight components identified by Albert Bandura (1999), which can contribute to the genesis of criminal behaviour. The possible psychological consequences that the offended person may face after the event are then illustrated, with a specific focus on Post Traumatic Stress Disorder. The second chapter, describing the initial indifference towards the victim in the procedural context, deals with the subject of the subsequent discovery of his importance during the investigation and the transition from an exclusively reo-centric view to a more victim-centric one. After a description of the various types of victimisation, two of the main supranational sources for the protection of the victim, which also have the specific aim of reducing the risk of secondary victimisation, are illustrated. The first one is the Istanbul Convention, which aims to prevent and combat violence against women and domestic violence; the second one is Directive 2012/29/EU, which sets minimum standards on the rights, support and protection of victims of crime. The third chapter focuses on the protection of the offended person who is particularly vulnerable in court, with specific attention to the condition of the child: all the precautions taken to prevent the subject from suffering a second victimisation are indicated. The institution of restorative justice is then analysed, considering the d.gls. 150/2022, with particular reference to penal mediation, its advantages and its possible risks. In the last paragraph, some particularly striking Italian cases are analysed, in which offended persons have suffered secondary victimisation.
Alla base di questo elaborato vi è l’analisi dell’argomento della tutela della vittima in processo e, nello specifico, della vittimizzazione secondaria: in particolare, vedremo come si origina il fenomeno, le principali disposizioni volte ad evitarla, nonché le implicazioni a livello psicologico per la persona offesa che la subisca. Il lavoro è strutturato in tre capitoli. Nel primo viene effettuata un’introduzione al concetto di vittima: le origini, i principali autori che hanno affrontato questo tema, le diverse tipologie (in certi casi, con le relative criticità) e gli aspetti che potrebbero predisporre gli individui a fenomeni di vittimizzazione. Viene poi analizzato il ruolo del disimpegno morale nel passaggio all’azione da parte dell’offender, con le relative otto componenti individuate da Albert Bandura (1999), in grado di concorrere alla genesi del comportamento criminale. Sono poi illustrate le possibili conseguenze sul piano psicologico a cui la persona offesa può andare incontro dopo l’evento, con uno specifico focus sul Disturbo da Stress Post Traumatico. Il secondo capitolo affronta il tema, descrivendo l’iniziale indifferenza nei confronti della vittima nel contesto procedimentale, della successiva scoperta della sua importanza nell’accertamento dei fatti e del passaggio da una visione esclusivamente reo-centrica ad una maggiormente vittimo-centrica. Dopo una descrizione delle varie tipologie di vittimizzazione, sono illustrate due delle principali fonti sovranazionali a tutela della persona offesa, che si pongono anche l’obiettivo specifico di ridurre il rischio di vittimizzazione secondaria. La prima è la convenzione di Istanbul, che intende prevenire e contrastare la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica; la seconda è la Direttiva 2012/29/UE, che pone norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato. Il terzo capitolo si focalizza innanzitutto sulla tutela della persona offesa particolarmente vulnerabile in processo, con attenzione specifica alla condizione del minore: sono indicate tutte le precauzioni adottate per evitare che il soggetto possa subire una seconda vittimizzazione. È poi analizzato l’istituto della giustizia riparativa, alla luce del d.gls. 150/2022, con particolare riferimento alla mediazione penale, ai suoi vantaggi e ai suoi eventuali rischi. Nell’ultimo paragrafo, sono stati analizzati alcuni casi di cronaca italiani particolarmente eclatanti, in cui le persone offese hanno subìto il fenomeno della vittimizzazione secondaria.
Vittime due volte: tutela della vittima nel processo e vittimizzazione secondaria
D'ALFONSO, LAURA
2023/2024
Abstract
Alla base di questo elaborato vi è l’analisi dell’argomento della tutela della vittima in processo e, nello specifico, della vittimizzazione secondaria: in particolare, vedremo come si origina il fenomeno, le principali disposizioni volte ad evitarla, nonché le implicazioni a livello psicologico per la persona offesa che la subisca. Il lavoro è strutturato in tre capitoli. Nel primo viene effettuata un’introduzione al concetto di vittima: le origini, i principali autori che hanno affrontato questo tema, le diverse tipologie (in certi casi, con le relative criticità) e gli aspetti che potrebbero predisporre gli individui a fenomeni di vittimizzazione. Viene poi analizzato il ruolo del disimpegno morale nel passaggio all’azione da parte dell’offender, con le relative otto componenti individuate da Albert Bandura (1999), in grado di concorrere alla genesi del comportamento criminale. Sono poi illustrate le possibili conseguenze sul piano psicologico a cui la persona offesa può andare incontro dopo l’evento, con uno specifico focus sul Disturbo da Stress Post Traumatico. Il secondo capitolo affronta il tema, descrivendo l’iniziale indifferenza nei confronti della vittima nel contesto procedimentale, della successiva scoperta della sua importanza nell’accertamento dei fatti e del passaggio da una visione esclusivamente reo-centrica ad una maggiormente vittimo-centrica. Dopo una descrizione delle varie tipologie di vittimizzazione, sono illustrate due delle principali fonti sovranazionali a tutela della persona offesa, che si pongono anche l’obiettivo specifico di ridurre il rischio di vittimizzazione secondaria. La prima è la convenzione di Istanbul, che intende prevenire e contrastare la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica; la seconda è la Direttiva 2012/29/UE, che pone norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato. Il terzo capitolo si focalizza innanzitutto sulla tutela della persona offesa particolarmente vulnerabile in processo, con attenzione specifica alla condizione del minore: sono indicate tutte le precauzioni adottate per evitare che il soggetto possa subire una seconda vittimizzazione. È poi analizzato l’istituto della giustizia riparativa, alla luce del d.gls. 150/2022, con particolare riferimento alla mediazione penale, ai suoi vantaggi e ai suoi eventuali rischi. Nell’ultimo paragrafo, sono stati analizzati alcuni casi di cronaca italiani particolarmente eclatanti, in cui le persone offese hanno subìto il fenomeno della vittimizzazione secondaria.File | Dimensione | Formato | |
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