The work, divided into three main sections, aims at analysing the deployment of Unmanned Aerial Vehicles (UAVs), generally known as drones, in peacekeeping and humanitarian operations. The work is focused on both positive and negative consequences of UAVs in those environments. Of particular interest is the analysis of capabilities enhancement guaranteed by UAVs, when they are field deployed. Indeed, as stressed in the work, many impediments that hindered so far the mission's outcome, such as the night barrier, may be overcome due to this technology. In the first descriptive section are provided the necessary working definitions. The very first given definition is the one of drone; then, a stricter classification of drone types allows identifying univocally the subjects of the investigation, i.e. Unmanned Aerial Vehicles (UAVs). Successively, it is provided a small genealogy of UAVs and a classification of the tasks that drones have performed so far, in both civilian and military environment. A small inquiry on perception of UAVs follows, and it leads to some political recommendation, which are provided in the third section and in the conclusions. Finally, a small chronology of UAVs deployment in peacekeeping and humanitarian operations will lead to the second section. The second section is focused on real applications of UAVs in peacekeeping and humanitarian operations, particularly in the period between 2013 (first UAVs' deployment in a UN-led peacekeeping mission, MONUSCO) and 2017. Given that UAVs enable a real optimization of many mission's tasks, it will be also investigated possible future application of UAVs. Finally, the last section of this work addresses the problems generated, or that could be generated, by the deployment of UAVs in peacekeeping and humanitarian operations. This section mainly focuses on all those technical (e.g. who should provide the UAVs?), legal (e.g. privacy rights), psychological and ethical challenges that could prevent a real field deployment of this technology. In the conclusion some political recommendations are provided.
L'elaborato, suddiviso in tre sezioni, è volto all'analisi delle varie implicazioni generate dall'introduzione dell'uso degli Unmanned Aerial Vehicles (UAVs), noti come droni, nelle operazioni umanitarie e di peacekeeping. Il focus sarà posto sia sulle implicazioni positive, sia su quelle negative. Di particolare interesse risulteranno quindi sia le nuove possibilità aperte dagli UAVs, legate principalmente al superamento di alcuni limiti fisici e legali che precedentemente limitavano le operazioni umanitarie e di peacekeeping, sia le peculiari problematiche causate dall'utilizzo di questa tecnologia. La prima sezione dell'elaborato è puramente descrittiva e propedeutica alle sezioni successive, che sono invece descrittivo-argomentativa (seconda sezione) e critica (terza sezione). L'obiettivo principale della prima sezione è fornire le necessarie definizioni operative. Viene inizialmente offerta una definizione generale di drone. A questa prima definizione seguirà una categorizzazione delle differenti tipologie di droni, volta a individuare in maniera univoca l'oggetto della ricerca, appunto gli Unmanned Aerial Vehicles (UAVs). La prima sezione è completata da una breve genealogia degli UAVs, da un approfondimento sulle mansioni svolte dagli UAVs sia in campo civile, sia in campo militare, e da uno studio indipendente condotto dall'autore sulla percezione dei droni. Questo studio, basato su una classificazione degli articoli di giornale sugli UAVs pubblicati da alcuni quotidiani selezionati in tre paesi (Italia, Gran Bretagna, e Stati Uniti d'America), è propedeutico alla stesura di raccomandazioni funzionali all'incremento dell'accettazione dell'uso di droni in missioni umanitarie e di peacekeeping, le quali verranno indicate nell'ultima sezione dell'elaborato. La prima sezione si conclude con una breve cronologia sull'utilizzo dei droni nel peacekeeping e nelle operazioni umanitarie. La seconda sezione dell'elaborato è incentrata sulle applicazioni effettive degli UAVs nelle missioni di peacekeeping e umanitarie. In particolare, sono prese in considerazioni le funzioni svolte nelle prime missioni che hanno visto l'utilizzo degli UAVs. In questa fase sono messi in luce i vantaggi apportati dall'utilizzo di questa nuova tecnologia e come ciò abbia cambiato il modo di concepire sia il peacekeeping, sia le operazioni di soccorso. Nell'ottica dell'ottimizzazione delle operazioni permessa dagli UAVs, verranno successivamente indicate e analizzate alcune possibili future applicazioni e/o nuove modalità di utilizzo degli UAVs, che potrebbero permettere un'ottimizzazione ancora maggiore delle operazioni di peacekeeping e umanitarie. L'ultima sezione dell'elaborato è infine dedicata alle problematiche che l'introduzione di UAVs nelle operazioni di peacekeeping e nelle missioni umanitarie potrebbe generare. Verranno presi in considerazione tutti quegli aspetti tecnici (es. se gli UAVs debbano essere forniti da agenti esterni/stati membri o se debbano essere preferibilmente acquistati dall'ONU stessa), legali (es. il diritto alla privacy legato alle immagini riprese dai droni di sorveglianza), psicologici ed etici che potrebbero rappresentare una battuta d'arresto per il dispiegamento degli UAVs. Dopo aver messo in luce i vantaggi per le operazioni umanitarie e di peacekeeping generati dall'utilizzo degli UAVs, l'elaborato sarà concluso con alcune raccomandazioni, finalizzate a superare le possibili difficoltà che potrebbero ostacolarne il
Droni nel peacekeeping e nelle operazioni umanitarie
TODESCO, ELISA
2016/2017
Abstract
L'elaborato, suddiviso in tre sezioni, è volto all'analisi delle varie implicazioni generate dall'introduzione dell'uso degli Unmanned Aerial Vehicles (UAVs), noti come droni, nelle operazioni umanitarie e di peacekeeping. Il focus sarà posto sia sulle implicazioni positive, sia su quelle negative. Di particolare interesse risulteranno quindi sia le nuove possibilità aperte dagli UAVs, legate principalmente al superamento di alcuni limiti fisici e legali che precedentemente limitavano le operazioni umanitarie e di peacekeeping, sia le peculiari problematiche causate dall'utilizzo di questa tecnologia. La prima sezione dell'elaborato è puramente descrittiva e propedeutica alle sezioni successive, che sono invece descrittivo-argomentativa (seconda sezione) e critica (terza sezione). L'obiettivo principale della prima sezione è fornire le necessarie definizioni operative. Viene inizialmente offerta una definizione generale di drone. A questa prima definizione seguirà una categorizzazione delle differenti tipologie di droni, volta a individuare in maniera univoca l'oggetto della ricerca, appunto gli Unmanned Aerial Vehicles (UAVs). La prima sezione è completata da una breve genealogia degli UAVs, da un approfondimento sulle mansioni svolte dagli UAVs sia in campo civile, sia in campo militare, e da uno studio indipendente condotto dall'autore sulla percezione dei droni. Questo studio, basato su una classificazione degli articoli di giornale sugli UAVs pubblicati da alcuni quotidiani selezionati in tre paesi (Italia, Gran Bretagna, e Stati Uniti d'America), è propedeutico alla stesura di raccomandazioni funzionali all'incremento dell'accettazione dell'uso di droni in missioni umanitarie e di peacekeeping, le quali verranno indicate nell'ultima sezione dell'elaborato. La prima sezione si conclude con una breve cronologia sull'utilizzo dei droni nel peacekeeping e nelle operazioni umanitarie. La seconda sezione dell'elaborato è incentrata sulle applicazioni effettive degli UAVs nelle missioni di peacekeeping e umanitarie. In particolare, sono prese in considerazioni le funzioni svolte nelle prime missioni che hanno visto l'utilizzo degli UAVs. In questa fase sono messi in luce i vantaggi apportati dall'utilizzo di questa nuova tecnologia e come ciò abbia cambiato il modo di concepire sia il peacekeeping, sia le operazioni di soccorso. Nell'ottica dell'ottimizzazione delle operazioni permessa dagli UAVs, verranno successivamente indicate e analizzate alcune possibili future applicazioni e/o nuove modalità di utilizzo degli UAVs, che potrebbero permettere un'ottimizzazione ancora maggiore delle operazioni di peacekeeping e umanitarie. L'ultima sezione dell'elaborato è infine dedicata alle problematiche che l'introduzione di UAVs nelle operazioni di peacekeeping e nelle missioni umanitarie potrebbe generare. Verranno presi in considerazione tutti quegli aspetti tecnici (es. se gli UAVs debbano essere forniti da agenti esterni/stati membri o se debbano essere preferibilmente acquistati dall'ONU stessa), legali (es. il diritto alla privacy legato alle immagini riprese dai droni di sorveglianza), psicologici ed etici che potrebbero rappresentare una battuta d'arresto per il dispiegamento degli UAVs. Dopo aver messo in luce i vantaggi per le operazioni umanitarie e di peacekeeping generati dall'utilizzo degli UAVs, l'elaborato sarà concluso con alcune raccomandazioni, finalizzate a superare le possibili difficoltà che potrebbero ostacolarne ilFile | Dimensione | Formato | |
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