Il presente lavoro sviluppa uno dei concetti fondamentali su cui si basa il Principio dell'amministrazione razionale fondata sul bilancio. In particolare, la gestione dal punto di vista temporale, definita attraverso le fasi di programmazione, esecuzione e controllo e quella spaziale che, per ognuno degli aspetti temporali, richiama l'attenzione sugli equilibri finanziario, economico e patrimoniale. Sulla base di questi presupposti, la tesi è diretta ad analizzare gli aspetti relativi all'attività di programmazione di un'azienda avente natura pubblica, tenuto conto dei vincoli e delle difficoltà connessi al mantenimento delle condizioni di equilibrio finanziario, economico e patrimoniale. Nell'esaminare quanto previsto dalla normativa in materia di rispetto degli equilibri finanziari, è stato necessario introdurre i due principali processi di riforma che, negli ultimi anni, hanno radicalmente modificato le logiche di gestione dell'azienda pubblica. In primo luogo, vi è il processo di armonizzazione contabile. Con questo intervento, si è deciso di definire nuovi strumenti in grado di monitorare le condizioni di equilibrio economico-patrimoniale, nonché di rafforzare quelli previsti per quello finanziario. L'altro processo di riforma concerne, invece, il cammino verso l'aziendalizzazione. Quest'ultimo trova la sua ratio nella ricerca di nuovi modelli per il controllo dell'efficacia, dell'efficienza e dell'economicità della gestione. Il lavoro approfondisce le dinamiche connesse alla presenza di un disequilibrio di tipo finanziario all'interno dell'azienda pubblica. Difatti, a differenza delle altre tipologie di azienda, il settore pubblico si caratterizza per l'impossibilità di fallire. Rispetto ad una società, all'interno del quale l'assenza di determinati elementi connessi alla bontà della gestione può determinare l'avvio di procedure di tipo concorsuale, l'azienda pubblica è padrona di una propria disciplina normativa che ha come punto di epilogo la predisposizione di procedure normativamente vincolanti, dirette a ripristinare gli equilibri di gestione. In particolare, è possibile distinguere due tipologie di interventi. Da un lato, vi sono quelli ordinari, attuati in assenza di condizioni di criticità. Su questi, gli organi decisionali presenti all'interno dell'amministrazione interessata hanno il potere di definire autonomamente le procedure ritenute più idonee. Dall'altro lato, vi sono quelli attuati in presenza di situazioni di particolare disequilibrio finanziario. In tal caso, l'azienda perde ogni potere di autonomia decisionale e, le procedure connesse al recupero di detta condizione sono rigorosamente normate dalla legge. Il lavoro, dopo aver approfondito gli argomenti citati, al fine di illustrare un esempio pratico di applicazione della normativa, si concentra sullo studio del caso del Comune di Torino. La peculiarità del caso risiede nella parziale autonomia decisionale conferita all'ente che, però, allo stesso tempo risponde delle proprie azioni di fronte alla Corte dei Conti. Infine, sulla base di quanto esposto dal piano di interventi sono state prese in considerazione le voci di bilancio più rilevanti. Per esse ed in particolare per una, i debiti da finanziamento, si è cercato di verificare se fosse stato possibile applicare un differente criterio di valutazione rispetto a quello attualmente utilizzato.

Gli equilibri di bilancio negli Enti Locali

COLUCCI, SALVATORE
2017/2018

Abstract

Il presente lavoro sviluppa uno dei concetti fondamentali su cui si basa il Principio dell'amministrazione razionale fondata sul bilancio. In particolare, la gestione dal punto di vista temporale, definita attraverso le fasi di programmazione, esecuzione e controllo e quella spaziale che, per ognuno degli aspetti temporali, richiama l'attenzione sugli equilibri finanziario, economico e patrimoniale. Sulla base di questi presupposti, la tesi è diretta ad analizzare gli aspetti relativi all'attività di programmazione di un'azienda avente natura pubblica, tenuto conto dei vincoli e delle difficoltà connessi al mantenimento delle condizioni di equilibrio finanziario, economico e patrimoniale. Nell'esaminare quanto previsto dalla normativa in materia di rispetto degli equilibri finanziari, è stato necessario introdurre i due principali processi di riforma che, negli ultimi anni, hanno radicalmente modificato le logiche di gestione dell'azienda pubblica. In primo luogo, vi è il processo di armonizzazione contabile. Con questo intervento, si è deciso di definire nuovi strumenti in grado di monitorare le condizioni di equilibrio economico-patrimoniale, nonché di rafforzare quelli previsti per quello finanziario. L'altro processo di riforma concerne, invece, il cammino verso l'aziendalizzazione. Quest'ultimo trova la sua ratio nella ricerca di nuovi modelli per il controllo dell'efficacia, dell'efficienza e dell'economicità della gestione. Il lavoro approfondisce le dinamiche connesse alla presenza di un disequilibrio di tipo finanziario all'interno dell'azienda pubblica. Difatti, a differenza delle altre tipologie di azienda, il settore pubblico si caratterizza per l'impossibilità di fallire. Rispetto ad una società, all'interno del quale l'assenza di determinati elementi connessi alla bontà della gestione può determinare l'avvio di procedure di tipo concorsuale, l'azienda pubblica è padrona di una propria disciplina normativa che ha come punto di epilogo la predisposizione di procedure normativamente vincolanti, dirette a ripristinare gli equilibri di gestione. In particolare, è possibile distinguere due tipologie di interventi. Da un lato, vi sono quelli ordinari, attuati in assenza di condizioni di criticità. Su questi, gli organi decisionali presenti all'interno dell'amministrazione interessata hanno il potere di definire autonomamente le procedure ritenute più idonee. Dall'altro lato, vi sono quelli attuati in presenza di situazioni di particolare disequilibrio finanziario. In tal caso, l'azienda perde ogni potere di autonomia decisionale e, le procedure connesse al recupero di detta condizione sono rigorosamente normate dalla legge. Il lavoro, dopo aver approfondito gli argomenti citati, al fine di illustrare un esempio pratico di applicazione della normativa, si concentra sullo studio del caso del Comune di Torino. La peculiarità del caso risiede nella parziale autonomia decisionale conferita all'ente che, però, allo stesso tempo risponde delle proprie azioni di fronte alla Corte dei Conti. Infine, sulla base di quanto esposto dal piano di interventi sono state prese in considerazione le voci di bilancio più rilevanti. Per esse ed in particolare per una, i debiti da finanziamento, si è cercato di verificare se fosse stato possibile applicare un differente criterio di valutazione rispetto a quello attualmente utilizzato.
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