La Divina Commedia è stata definita da molti critici il poema dell'amore e centrale, all'interno di essa, è l'amore di Dante Alighieri per Beatrice. La storicità della donna che il poeta colloca, all'interno della Commedia, ai gradini più alti del Paradiso, è da sempre stato un tema dibattuto. Sebbene sia innegabile che Beatrice abbia portato con sé una serie di significati e allegorie, risulta però difficile non immaginarla come una persona in carne e ossa, riducendola a una mera astrazione priva di consistenza. L'operazione che il poeta compie all'interno della Commedia è un'attività di trasfigurazione: egli rende celeste una figura terrena, incontrata e amata dal poeta in vita, e a questo punto la donna acquista una serie di tratti capaci di renderla l'emblema dell'amore inteso come caritas. Dante cresce nell'amore: la sua esperienza all'interno dell'Inferno, il regno dei dannati, non può quindi non iniziare con la narrazione di un tipo di amore peccaminoso, quello di Paolo e Francesca, dal quale il poeta vuole allontanarsi. Egli infatti ha vissuto in passato l'amore inteso come eros, ha sottomesso la ragione al desiderio e anche in seguito a questo si è smarrito nella selva del peccato. La lussuria viene condannata da Dante anche all'interno del Purgatorio: qui ascolta le parole di Arnaut Daniel, uno dei maggiori rappresentanti del grande canto cortese, nel quale l'amore veniva perlopiù inteso in senso erotico e spesso diverso dal modello cristiano. La collocazione di Arnaut tra le anime purganti si colloca su una scia di crescita di Dante: solo dopo aver incontrato i lussuriosi all'interno del Purgatorio, il poeta potrà attraversare il fuoco che gli purificherà l'anima dal peccato e accedere al Paradiso terrestre. Dante, infatti, è ormai consapevole di quale sia l'amore retto, inteso come caritas: ha ormai superato l'idea di un amore travolgente che viene da lui narrata anche all'interno della Vita nuova. La Commedia ci mostra quindi un uomo ormai maturo e la definizione del poeta su quale amore possa essere considerato conforme alla caritas compare all'interno dei canti XVII e XVIII del Purgatorio, nelle parole di Virgilio. Tappa fondamentale, nel percorso costruito da Dante all'interno della Divina Commedia, è poi il tanto atteso incontro con Beatrice: esso viene preceduto da una processione sacra e dall'apparizione di Matelda, ma sarà seguito dalla rappresentazione in forma allegorica della storia della Chiesa. Al momento della sua apparizione, Beatrice, però, non si mostra amorevole e benevola con il poeta ma si configura, anzi, come una donna autorevole e forte: è giunto infatti il momento del processo a carico di Dante, il quale deve qui ammettere le proprie colpe. Solo dopo la sua confessione egli può alzare gli occhi verso Beatrice e contemplare la sua bellezza, senza fissare troppo a lungo il suo sguardo. Il percorso di Dante nel segno dell'amore vive poi una tappa importante nell'incontro con gli spiriti amanti nel cielo di Venere, Carlo Martello, Cunizza da Romano, Folchetto da Marsiglia e Raab, il quale viene narrato nei canti VIII e IX del Paradiso. Fondamentale è, infine, l'esame di san Giovanni intorno al tema della carità che il poeta affronta nel canto XXVI del Paradiso: qui Dante deve confessare apertamente ciò che ha appreso nel suo itinerario, la sua idea di amore. Al termine, San Giovanni si riterrà soddisfatto: Dante è ormai cresciuto e maturato nell'amore e potrà accedere alla visione di Dio.
Un itinerario tra Eros e Agape: Dante, Beatrice e la Commedia
EPIFANI, ARIANNA
2017/2018
Abstract
La Divina Commedia è stata definita da molti critici il poema dell'amore e centrale, all'interno di essa, è l'amore di Dante Alighieri per Beatrice. La storicità della donna che il poeta colloca, all'interno della Commedia, ai gradini più alti del Paradiso, è da sempre stato un tema dibattuto. Sebbene sia innegabile che Beatrice abbia portato con sé una serie di significati e allegorie, risulta però difficile non immaginarla come una persona in carne e ossa, riducendola a una mera astrazione priva di consistenza. L'operazione che il poeta compie all'interno della Commedia è un'attività di trasfigurazione: egli rende celeste una figura terrena, incontrata e amata dal poeta in vita, e a questo punto la donna acquista una serie di tratti capaci di renderla l'emblema dell'amore inteso come caritas. Dante cresce nell'amore: la sua esperienza all'interno dell'Inferno, il regno dei dannati, non può quindi non iniziare con la narrazione di un tipo di amore peccaminoso, quello di Paolo e Francesca, dal quale il poeta vuole allontanarsi. Egli infatti ha vissuto in passato l'amore inteso come eros, ha sottomesso la ragione al desiderio e anche in seguito a questo si è smarrito nella selva del peccato. La lussuria viene condannata da Dante anche all'interno del Purgatorio: qui ascolta le parole di Arnaut Daniel, uno dei maggiori rappresentanti del grande canto cortese, nel quale l'amore veniva perlopiù inteso in senso erotico e spesso diverso dal modello cristiano. La collocazione di Arnaut tra le anime purganti si colloca su una scia di crescita di Dante: solo dopo aver incontrato i lussuriosi all'interno del Purgatorio, il poeta potrà attraversare il fuoco che gli purificherà l'anima dal peccato e accedere al Paradiso terrestre. Dante, infatti, è ormai consapevole di quale sia l'amore retto, inteso come caritas: ha ormai superato l'idea di un amore travolgente che viene da lui narrata anche all'interno della Vita nuova. La Commedia ci mostra quindi un uomo ormai maturo e la definizione del poeta su quale amore possa essere considerato conforme alla caritas compare all'interno dei canti XVII e XVIII del Purgatorio, nelle parole di Virgilio. Tappa fondamentale, nel percorso costruito da Dante all'interno della Divina Commedia, è poi il tanto atteso incontro con Beatrice: esso viene preceduto da una processione sacra e dall'apparizione di Matelda, ma sarà seguito dalla rappresentazione in forma allegorica della storia della Chiesa. Al momento della sua apparizione, Beatrice, però, non si mostra amorevole e benevola con il poeta ma si configura, anzi, come una donna autorevole e forte: è giunto infatti il momento del processo a carico di Dante, il quale deve qui ammettere le proprie colpe. Solo dopo la sua confessione egli può alzare gli occhi verso Beatrice e contemplare la sua bellezza, senza fissare troppo a lungo il suo sguardo. Il percorso di Dante nel segno dell'amore vive poi una tappa importante nell'incontro con gli spiriti amanti nel cielo di Venere, Carlo Martello, Cunizza da Romano, Folchetto da Marsiglia e Raab, il quale viene narrato nei canti VIII e IX del Paradiso. Fondamentale è, infine, l'esame di san Giovanni intorno al tema della carità che il poeta affronta nel canto XXVI del Paradiso: qui Dante deve confessare apertamente ciò che ha appreso nel suo itinerario, la sua idea di amore. Al termine, San Giovanni si riterrà soddisfatto: Dante è ormai cresciuto e maturato nell'amore e potrà accedere alla visione di Dio.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/93532