Uno dei settori trainanti il sistema agroindustriale è sicuramente la viticoltura, le cui aree di diffusione sono fortemente caratterizzanti sotto l'aspetto ambientale e culturale, oltre ad essere segnate dalla presenza umana dedita alla loro modellazione. Si tratta di un settore molto complesso e costoso dal punto di vista fitosanitario. La vite è colpita da diversi patogeni come Plasmopara viticola, Uncinula necatrix, Botrytis cinerea, Phomopsis viticola, Guignardia bidwelii (Black rot). Attualmente P. viticola e U. necatrix sono le avversità fitopatologiche su cui si concentrano le principali strategie d'intervento. Obiettivo della tesi è stato quello di valutare l'efficacia di principi attivi da poter introdurre in strategie di lotta biologica e integrata, effettuando delle prove in condizioni controllate e in pieno campo. Una prima serie di prove è stata condotta su due varietà di Vitis vinifera, una a bacca nera e una bacca bianca, che rappresentassero le più diffuse in Piemonte: il Nebbiolo ed il Moscato. Sono state allestite due prove per ciascuna varietà, in cui presenti dieci tesi a confronto e per ogni tesi quattro ripetizioni di cinque piante di vite ciascuna, allevate in vaso. Le piante sono state inoculate artificialmente con i patogeni P. viticola e U. necatrix. Le piante sono state trattate 2 volte prima e 2 volte dopo l'inoculazione artificiale, a cadenza settimanale, con i seguenti principi attivi: acibenzolar¿S-metile, fosetyl ¿ Al, laminarina, chitosano, fosfonato di potassio e metiram. Oltre a questi, sono anche stati presi in considerazioni ossido di calcio ed acqua elettrolizzata. Nelle prove condotte su mal bianco è stato inoltre utilizzato, lo zolfo, in alternativa al metiram, e il bicarbonato di potassio, in alternativa al fosetyl - Al. Una parte delle piante non è stata trattata con nessun prodotto e considerata come testimone inoculato e non trattato. Contro la peronospora si sono ottenuti ottimi risultati con i fungicidi rientranti negli induttori di resistenza o ad azione indiretta, come l'acibenzolar ¿ S ¿ metile, mentre laminarina e chitosano sono risultati poco efficaci nella gestione, non esplicando un'azione di induzione della resistenza significativa. Questo, però, non è stato riconfermato nelle prove su mal bianco, dove laminarina e chitosano hanno avuto ottimi esiti, differenziandosi significativamente rispetto al testimone non trattato. Determinata e valutata l'efficacia dei prodotti saggiati in condizioni protette, si è passati alla prova di campo per confermare i risultati ottenuti in precedenza. La prova è stata condotta nel 2017 a Grugliasco, nel vigneto del Centro di Competenza Agroinnova dell'Università di Torino, su piante di vite della varietà Moscato. I prodotti sono stati applicati dal 4 maggio e sono proseguiti i trattamenti fino alla seconda metà di luglio, mentre il primo rilievo è stato realizzato il 14 giugno. Alcuni prodotti sono stati utilizzati da soli, mentre altri (laminarina, chitosano, oligosaccaridi e bicarbonato di potassio), che nelle prove in ambiente protetto avevano dimostrato una attività antiperonosporica ridotta o nulla, sono stati utilizzati in miscela con prodotti antiperonosporici di copertura (metiram e idrossido di rame). In conclusione, i prodotti saggiati non si possono considerare in grado di sostituire completamente quelli rameici, ma la loro applicazione in combinazione a prodotti di copertura ha ridotto significativamente la malattia di circa il 50 ¿ 70%.

Valutazione dell'efficacia di prodotti a basso impatto ambientale nei confronti della peronospora e del mal bianco della vite

GENERO, AGNESE
2017/2018

Abstract

Uno dei settori trainanti il sistema agroindustriale è sicuramente la viticoltura, le cui aree di diffusione sono fortemente caratterizzanti sotto l'aspetto ambientale e culturale, oltre ad essere segnate dalla presenza umana dedita alla loro modellazione. Si tratta di un settore molto complesso e costoso dal punto di vista fitosanitario. La vite è colpita da diversi patogeni come Plasmopara viticola, Uncinula necatrix, Botrytis cinerea, Phomopsis viticola, Guignardia bidwelii (Black rot). Attualmente P. viticola e U. necatrix sono le avversità fitopatologiche su cui si concentrano le principali strategie d'intervento. Obiettivo della tesi è stato quello di valutare l'efficacia di principi attivi da poter introdurre in strategie di lotta biologica e integrata, effettuando delle prove in condizioni controllate e in pieno campo. Una prima serie di prove è stata condotta su due varietà di Vitis vinifera, una a bacca nera e una bacca bianca, che rappresentassero le più diffuse in Piemonte: il Nebbiolo ed il Moscato. Sono state allestite due prove per ciascuna varietà, in cui presenti dieci tesi a confronto e per ogni tesi quattro ripetizioni di cinque piante di vite ciascuna, allevate in vaso. Le piante sono state inoculate artificialmente con i patogeni P. viticola e U. necatrix. Le piante sono state trattate 2 volte prima e 2 volte dopo l'inoculazione artificiale, a cadenza settimanale, con i seguenti principi attivi: acibenzolar¿S-metile, fosetyl ¿ Al, laminarina, chitosano, fosfonato di potassio e metiram. Oltre a questi, sono anche stati presi in considerazioni ossido di calcio ed acqua elettrolizzata. Nelle prove condotte su mal bianco è stato inoltre utilizzato, lo zolfo, in alternativa al metiram, e il bicarbonato di potassio, in alternativa al fosetyl - Al. Una parte delle piante non è stata trattata con nessun prodotto e considerata come testimone inoculato e non trattato. Contro la peronospora si sono ottenuti ottimi risultati con i fungicidi rientranti negli induttori di resistenza o ad azione indiretta, come l'acibenzolar ¿ S ¿ metile, mentre laminarina e chitosano sono risultati poco efficaci nella gestione, non esplicando un'azione di induzione della resistenza significativa. Questo, però, non è stato riconfermato nelle prove su mal bianco, dove laminarina e chitosano hanno avuto ottimi esiti, differenziandosi significativamente rispetto al testimone non trattato. Determinata e valutata l'efficacia dei prodotti saggiati in condizioni protette, si è passati alla prova di campo per confermare i risultati ottenuti in precedenza. La prova è stata condotta nel 2017 a Grugliasco, nel vigneto del Centro di Competenza Agroinnova dell'Università di Torino, su piante di vite della varietà Moscato. I prodotti sono stati applicati dal 4 maggio e sono proseguiti i trattamenti fino alla seconda metà di luglio, mentre il primo rilievo è stato realizzato il 14 giugno. Alcuni prodotti sono stati utilizzati da soli, mentre altri (laminarina, chitosano, oligosaccaridi e bicarbonato di potassio), che nelle prove in ambiente protetto avevano dimostrato una attività antiperonosporica ridotta o nulla, sono stati utilizzati in miscela con prodotti antiperonosporici di copertura (metiram e idrossido di rame). In conclusione, i prodotti saggiati non si possono considerare in grado di sostituire completamente quelli rameici, ma la loro applicazione in combinazione a prodotti di copertura ha ridotto significativamente la malattia di circa il 50 ¿ 70%.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/93502