INTRODUCTION:Newborns exposed to maternal antiplatelet antibodies have a higher risk of thrombocytopenia and hemorrhagic diathesis at birth than the general population. Although neonatal alloimmune thrombocytopenia and neonatal thrombocytopenia due to maternal autoantibodies have been extensively analyzed in the literature from a hematologic point of view, the clinical and hematologic outcome in the population of neonates exposed to both maternal autoantibodies and alloantibodies still remains poorly investigated.OBJECTIVE: The purpose of our study is to evaluate the hematologic, clinical and obstetric-gynecologic outcomes of a population of newborns from mothers who, during pregnancy, had antiplatelet antibody assays. Specifically, the three outcomes were analyzed in relation to the absence/presence of antiplatelet antibodies and in relation to the type of antiplatelet antibody identified.MATERIALS AND METHODS:320 newborns were recruited from mothers who had antiplatelet antibody assays during pregnancy to investigate immune thrombocytopenia (autoantibodies) and neonatal alloimmune thrombocytopenia (alloantibodies); the assay was carried out at the Department of Maternal and Infant Transfusion Medicine of the Department of Laboratory Medicine- Regina Margherita Children's Hospital -A.O.U. City of Health and Science of Turin in the period between January 2017 and October 2021. RESULTS:In our study we show that exposure by the newborn to maternal antiplatelet antibodies significantly increases the risk of thrombocytopenia(p-value=0,009) but not of hemorrhagic diathesis, due to the limited number of hemorrhagic events detected compared with the sample size (2 cases out of 320 patients). The type of antibody affects the platelet count trend during the first week of life: neonates exposed to maternal autoantibodies show two peaks of thrombocytopenia, the first peak at birth and the second peak on the third/fourth day. Newborns exposed to both antibodies have platelet counts < 100.000/mmc at the first blood count in 2.6% of cases in contrast to neonates exposed to a single antibody (10-15%): the population exposed to both antibodies is statistically (p-value=0.048) associated with platelet counts in the normal range compared to the population exposed exclusively to alloantibodies. In addition, newborn exposure to maternal anti-platelet antibodies is significantly associated with compromised vitality at birth (APGAR at 1' < 7, p-value= 0.013), low gestational age (<34 weeks, p-value=0.031), low birth weight (< 2500g, p-value=0.045), requirement for emergency C-section (p-value=0.03), onset of preeclampsia(p-value=0.003). In our study, the type of antiplatelet antibody affects the anthropometric indices of the newborn and the risk of preeclampsia: mothers with positive autoantibody show newborns with lower weight, head circumference and length at birth than neonates exposed to alloantibodies. In addition, there is a significant border association between autoantibody positivity and onset of preeclampsia. (p-value=0.054).CONCLUSION. In conclusion, our retrospective study shows differences in hematologic, clinical and obstetric-gynecologic outcomes in the population in relation to the presence/absence of antiplatelet antibodies and in relation to the type of antiplatelet antibody identified.
INTRODUZIONE:I neonati esposti ad anticorpi anti-piastrine materni presentano alla nascita un rischio di piastrinopenia e diatesi emorragica superiore alla popolazione generale. Sebbene la trombocitopenia alloimmune feto-neonatale e la trombocitopenia neonatale da autoanticorpi materni siano state ampiamente analizzate in letteratura da un punto di vista ematologico, rimane ancora scarsamente approfondito l’outcome clinico ed ematologico nella popolazione di neonati esposti sia ad autoanticorpi sia ad alloanticorpi materni. OBIETTIVO:L’obiettivo del nostro studio è valutare l’outcome ematologico, clinico ed ostetrico-ginecologico di una popolazione di neonati da madri che, durante la gravidanza, hanno effettuato il dosaggio degli anticorpi antipiastrine. In particolare, sono stati analizzati i tre outcome in relazione alla presenza/assenza di anticorpi anti-piastrine e in relazione alla tipologia di anticorpo antipiastrine identificata. MATERIALI E METODI:Sono stati reclutati 320 neonati da madri che, durante la gravidanza, hanno effettuato il dosaggio degli anticorpi antipiastrine per indagare la trombocitopenia immune (autoanticorpi) e la trombocitopenia alloimmune feto-neonatale (alloanticorpi); il dosaggio è stato svolto presso il Reparto di medicina trasfusionale materno-infantile del Dipartimento di Medicina di Laboratorio-Ospedale Infantile Regina Margherita-A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino, nel periodo compreso tra Gennaio 2017 e Ottobre 2021. RISULTATI: Nel nostro studio si evidenzia che l’esposizione da parte del neonato ad anticorpi anti-piastrine materni aumenta in maniera statisticamente significativa il rischio di piastrinopenia(p-value=0,009) ma non di diatesi emorragica, a causa della limitata numerosità di eventi emorragici rilevati rispetto alla numerosità del campione (2 casi su 320 pazienti). La tipologia di anticorpo influisce sull’andamento della conta piastrinica durante la prima settimana di vita: i neonati esposti ad autoanticorpi materni presentano due picchi di piastrinopenia, il primo picco alla nascita e il secondo picco in terza/quarta giornata. I neonati esposti ad alloanticorpo ed autoanticorpo presentano nel 2,6% dei casi una conta piastrinica < 100.000/mmc al primo emocromo a differenza dei neonati esposti ad un singolo anticorpo (10-15%): la popolazione esposta ad entrambi gli anticorpi è associata, in maniera statisticamente significativa (p-value=0,048), a conta piastrinica nella norma rispetto alla popolazione esposta esclusivamente ad alloanticorpi. Inoltre, l’esposizione da parte del neonato ad anticorpi anti-piastrine materni è associato in maniera statisticamente significativa a: compromissione di vitalità alla nascita (APGAR al 1’ < 7, p-value= 0,013), bassa età gestazionale (<34 settimane, p-value=0,031), basso peso alla nascita (< 2500g, p-value=0,045), necessità di TC d’urgenza (p-value=0,03), insorgenza di preeclampsia(p-value=0,003). Nel nostro studio la tipologia di anticorpo anti-piastrine influisce sugli indici antropometrici del neonato e sul rischio di preeclampsia: i neonati esposti ad autoanticorpi presentano peso, circonferenza cranica e lunghezza alla nascita inferiori rispetto ai neonati esposti ad alloanticorpi. Inoltre, si evidenzia un’associazione statisticamente significativa border tra positività ad autoanticorpi e insorgenza di preeclampsia. (p-value=0,054).CONCLUSIONE: Il nostro studio retrospettivo ha evidenziato differenze dell’outcome ematologico, clinico ed ostetrico-ginecologico nella popolazione in esame in relazione alla presenza/assenza di anticorpi anti-piastrine e in relazione alla tipologia di anticorpo anti-piastrine identificata.
Outcome clinico ed ematologico nel neonato da madre con positività ad anticorpi antipiastrine e/o piastrinopenia in gravidanza: casistica retrospettiva di singolo centro
FANTACONE, IRENE
2020/2021
Abstract
INTRODUZIONE:I neonati esposti ad anticorpi anti-piastrine materni presentano alla nascita un rischio di piastrinopenia e diatesi emorragica superiore alla popolazione generale. Sebbene la trombocitopenia alloimmune feto-neonatale e la trombocitopenia neonatale da autoanticorpi materni siano state ampiamente analizzate in letteratura da un punto di vista ematologico, rimane ancora scarsamente approfondito l’outcome clinico ed ematologico nella popolazione di neonati esposti sia ad autoanticorpi sia ad alloanticorpi materni. OBIETTIVO:L’obiettivo del nostro studio è valutare l’outcome ematologico, clinico ed ostetrico-ginecologico di una popolazione di neonati da madri che, durante la gravidanza, hanno effettuato il dosaggio degli anticorpi antipiastrine. In particolare, sono stati analizzati i tre outcome in relazione alla presenza/assenza di anticorpi anti-piastrine e in relazione alla tipologia di anticorpo antipiastrine identificata. MATERIALI E METODI:Sono stati reclutati 320 neonati da madri che, durante la gravidanza, hanno effettuato il dosaggio degli anticorpi antipiastrine per indagare la trombocitopenia immune (autoanticorpi) e la trombocitopenia alloimmune feto-neonatale (alloanticorpi); il dosaggio è stato svolto presso il Reparto di medicina trasfusionale materno-infantile del Dipartimento di Medicina di Laboratorio-Ospedale Infantile Regina Margherita-A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino, nel periodo compreso tra Gennaio 2017 e Ottobre 2021. RISULTATI: Nel nostro studio si evidenzia che l’esposizione da parte del neonato ad anticorpi anti-piastrine materni aumenta in maniera statisticamente significativa il rischio di piastrinopenia(p-value=0,009) ma non di diatesi emorragica, a causa della limitata numerosità di eventi emorragici rilevati rispetto alla numerosità del campione (2 casi su 320 pazienti). La tipologia di anticorpo influisce sull’andamento della conta piastrinica durante la prima settimana di vita: i neonati esposti ad autoanticorpi materni presentano due picchi di piastrinopenia, il primo picco alla nascita e il secondo picco in terza/quarta giornata. I neonati esposti ad alloanticorpo ed autoanticorpo presentano nel 2,6% dei casi una conta piastrinica < 100.000/mmc al primo emocromo a differenza dei neonati esposti ad un singolo anticorpo (10-15%): la popolazione esposta ad entrambi gli anticorpi è associata, in maniera statisticamente significativa (p-value=0,048), a conta piastrinica nella norma rispetto alla popolazione esposta esclusivamente ad alloanticorpi. Inoltre, l’esposizione da parte del neonato ad anticorpi anti-piastrine materni è associato in maniera statisticamente significativa a: compromissione di vitalità alla nascita (APGAR al 1’ < 7, p-value= 0,013), bassa età gestazionale (<34 settimane, p-value=0,031), basso peso alla nascita (< 2500g, p-value=0,045), necessità di TC d’urgenza (p-value=0,03), insorgenza di preeclampsia(p-value=0,003). Nel nostro studio la tipologia di anticorpo anti-piastrine influisce sugli indici antropometrici del neonato e sul rischio di preeclampsia: i neonati esposti ad autoanticorpi presentano peso, circonferenza cranica e lunghezza alla nascita inferiori rispetto ai neonati esposti ad alloanticorpi. Inoltre, si evidenzia un’associazione statisticamente significativa border tra positività ad autoanticorpi e insorgenza di preeclampsia. (p-value=0,054).CONCLUSIONE: Il nostro studio retrospettivo ha evidenziato differenze dell’outcome ematologico, clinico ed ostetrico-ginecologico nella popolazione in esame in relazione alla presenza/assenza di anticorpi anti-piastrine e in relazione alla tipologia di anticorpo anti-piastrine identificata.File | Dimensione | Formato | |
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