Childhood obesity is growing rapidly worldwide, representing one of the most significant public health challenges. Increased availability of high-calorie foods, reduced physical activity, and increased sedentary lifestyle are contributing to this trend. Excessive weight gain not only has a purely aesthetic impact, but also leads to serious health consequences, including cardiovascular disease and diabetes, negatively affecting the psychological well-being of children and adolescents. The school environment provides a key opportunity to promote proper nutrition and the importance of physical activity, as students spend most of their days inside schools. In this context, the introduction of nutrition education programs conducted by professionals in the field, such as nutritional biologists, could be particularly effective in raising awareness among young people about the importance of healthy eating and in the prevention of obesity. The project differentially involved both students and parents: the latter were offered to fill out an anonymous questionnaire regarding their eating habits, as well as being asked to provide some data about their respective children, such as height and weight, thus enabling the subsequent calculation of the body mass index for each student. Each parent was able to choose whether or not to participate in filling out the questionnaire. Pupils in the first classes were administered a questionnaire during class hours to investigate their food habits; in addition, workshops were conducted to learn about the main constituents of foods, giving them the basic fundamentals on the subject. For pupils in the second classes, specific nutrition education meetings were organized, in which all the essential concepts were presented to promote healthy eating habits and to make them understand that healthy eating is not synonymous with restriction. The calculation of body mass index was assessed for 75 students, among whom several cases of pupils falling within the range of overweight and obesity stand out. The results of the questionnaires obtained from parents and those administered in class do not contradict previous findings; although some adopt a healthy lifestyle, many others consume fruits and vegetables infrequently, preferring snacks and other processed foods. The nutrition education meetings offered to students in third grade classes have attracted great interest and highlighted a general lack of knowledge about the importance of proper nutrition. The introduction of compulsory meetings in this age group could prove to be essential to make children understand the concept of healthy eating and to prevent obesity. Therefore, this study emphasizes the importance of promoting structured educational programs in which the nutritional biologist can play a key function in improving public health.

L'obesità infantile è in forte crescita in tutto il mondo, rappresentando una delle sfide più rilevanti per la salute pubblica. A sostenere questa tendenza contribuiscono una maggiore disponibilità di alimenti altamente calorici, una riduzione dell'attività fisica e un aumento della sedentarietà. Un aumento eccessivo del peso non si limita ad avere un impatto esclusivamente estetico, ma comporta anche gravi conseguenze per la salute, tra cui malattie cardiovascolari e diabete, incidendo negativamente sul benessere psicologico di bambini e adolescenti. L'ambiente scolastico offre un'opportunità fondamentale per promuovere una corretta alimentazione e l'importanza dell'attività fisica, poiché gli studenti trascorrono gran parte delle loro giornate all'interno delle scuole. In questo contesto, l'introduzione di programmi di educazione alimentare condotti da professionisti del settore, come i biologi nutrizionisti, potrebbe rivelarsi particolarmente efficace nel sensibilizzare i giovani riguardo all'importanza di una sana alimentazione e nella prevenzione dell'obesità. Il presente studio propone un intervento di educazione alimentare rivolto agli alunni delle scuole secondarie di primo grado di Montanaro, un comune situato in provincia di Torino. Il progetto ha coinvolto in modo differenziato sia gli studenti che i genitori: a questi ultimi è stata proposta la compilazione di un questionario anonimo riguardante le loro abitudini alimentari, oltre alla richiesta di fornire alcuni dati dei rispettivi figli, come altezza e peso, permettendo così il successivo calcolo dell'indice di massa corporea per ciascun studente. Ogni genitore ha potuto scegliere se partecipare o meno alla compilazione del questionario. Agli alunni delle classi prime è stato somministrato un questionario durante le ore di lezione per indagare sulle loro consuetudini alimentari; inoltre, sono stati realizzati laboratori per conoscere i principali costituenti degli alimenti, offrendo loro le basi fondamentali in materia. Per gli alunni delle classi seconde, sono stati organizzati incontri specifici di educazione alimentare, nei quali sono stati presentati tutti i concetti essenziali per promuovere abitudini alimentari sane e per far comprendere che mangiare sano non è sinonimo di restrizione. Il calcolo dell'indice di massa corporea è stato valutato per 75 studenti, tra i quali spiccano diversi casi di alunni che rientrano nel range di sovrappeso e obesità. I risultati dei questionari ottenuti dai genitori e quelli somministrati in classe non contraddicono quanto emerso in precedenza; sebbene alcuni adottino uno stile di vita sano, molti altri consumano con poca frequenza frutta e verdura, prediligendo merendine e altri alimenti processati. Gli incontri di educazione alimentare proposti agli studenti delle classi terze hanno suscitato grande interesse e messo in luce una generale mancanza di conoscenza sull'importanza di una corretta alimentazione. L'introduzione di incontri obbligatori in questa fascia di età potrebbe risultare essenziale per far comprendere ai ragazzi il concetto di alimentazione sana e per prevenire l'obesità. Questo studio sottolinea, quindi, l'importanza di promuovere programmi educativi strutturati, in cui il biologo nutrizionista possa svolgere una funzione chiave nel miglioramento della salute pubblica.

L'educazione alimentare nella Scuola Secondaria di Primo Grado: il ruolo del Biologo nutrizionista sullo sviluppo della consapevolezza alimentare negli adolescenti italiani

CAMANDONE, MIRIANA
2023/2024

Abstract

L'obesità infantile è in forte crescita in tutto il mondo, rappresentando una delle sfide più rilevanti per la salute pubblica. A sostenere questa tendenza contribuiscono una maggiore disponibilità di alimenti altamente calorici, una riduzione dell'attività fisica e un aumento della sedentarietà. Un aumento eccessivo del peso non si limita ad avere un impatto esclusivamente estetico, ma comporta anche gravi conseguenze per la salute, tra cui malattie cardiovascolari e diabete, incidendo negativamente sul benessere psicologico di bambini e adolescenti. L'ambiente scolastico offre un'opportunità fondamentale per promuovere una corretta alimentazione e l'importanza dell'attività fisica, poiché gli studenti trascorrono gran parte delle loro giornate all'interno delle scuole. In questo contesto, l'introduzione di programmi di educazione alimentare condotti da professionisti del settore, come i biologi nutrizionisti, potrebbe rivelarsi particolarmente efficace nel sensibilizzare i giovani riguardo all'importanza di una sana alimentazione e nella prevenzione dell'obesità. Il presente studio propone un intervento di educazione alimentare rivolto agli alunni delle scuole secondarie di primo grado di Montanaro, un comune situato in provincia di Torino. Il progetto ha coinvolto in modo differenziato sia gli studenti che i genitori: a questi ultimi è stata proposta la compilazione di un questionario anonimo riguardante le loro abitudini alimentari, oltre alla richiesta di fornire alcuni dati dei rispettivi figli, come altezza e peso, permettendo così il successivo calcolo dell'indice di massa corporea per ciascun studente. Ogni genitore ha potuto scegliere se partecipare o meno alla compilazione del questionario. Agli alunni delle classi prime è stato somministrato un questionario durante le ore di lezione per indagare sulle loro consuetudini alimentari; inoltre, sono stati realizzati laboratori per conoscere i principali costituenti degli alimenti, offrendo loro le basi fondamentali in materia. Per gli alunni delle classi seconde, sono stati organizzati incontri specifici di educazione alimentare, nei quali sono stati presentati tutti i concetti essenziali per promuovere abitudini alimentari sane e per far comprendere che mangiare sano non è sinonimo di restrizione. Il calcolo dell'indice di massa corporea è stato valutato per 75 studenti, tra i quali spiccano diversi casi di alunni che rientrano nel range di sovrappeso e obesità. I risultati dei questionari ottenuti dai genitori e quelli somministrati in classe non contraddicono quanto emerso in precedenza; sebbene alcuni adottino uno stile di vita sano, molti altri consumano con poca frequenza frutta e verdura, prediligendo merendine e altri alimenti processati. Gli incontri di educazione alimentare proposti agli studenti delle classi terze hanno suscitato grande interesse e messo in luce una generale mancanza di conoscenza sull'importanza di una corretta alimentazione. L'introduzione di incontri obbligatori in questa fascia di età potrebbe risultare essenziale per far comprendere ai ragazzi il concetto di alimentazione sana e per prevenire l'obesità. Questo studio sottolinea, quindi, l'importanza di promuovere programmi educativi strutturati, in cui il biologo nutrizionista possa svolgere una funzione chiave nel miglioramento della salute pubblica.
Nutrition education in Secondary School: the role of the Nutritional Biologist on the development of food awareness in Italian adolescents
Childhood obesity is growing rapidly worldwide, representing one of the most significant public health challenges. Increased availability of high-calorie foods, reduced physical activity, and increased sedentary lifestyle are contributing to this trend. Excessive weight gain not only has a purely aesthetic impact, but also leads to serious health consequences, including cardiovascular disease and diabetes, negatively affecting the psychological well-being of children and adolescents. The school environment provides a key opportunity to promote proper nutrition and the importance of physical activity, as students spend most of their days inside schools. In this context, the introduction of nutrition education programs conducted by professionals in the field, such as nutritional biologists, could be particularly effective in raising awareness among young people about the importance of healthy eating and in the prevention of obesity. The project differentially involved both students and parents: the latter were offered to fill out an anonymous questionnaire regarding their eating habits, as well as being asked to provide some data about their respective children, such as height and weight, thus enabling the subsequent calculation of the body mass index for each student. Each parent was able to choose whether or not to participate in filling out the questionnaire. Pupils in the first classes were administered a questionnaire during class hours to investigate their food habits; in addition, workshops were conducted to learn about the main constituents of foods, giving them the basic fundamentals on the subject. For pupils in the second classes, specific nutrition education meetings were organized, in which all the essential concepts were presented to promote healthy eating habits and to make them understand that healthy eating is not synonymous with restriction. The calculation of body mass index was assessed for 75 students, among whom several cases of pupils falling within the range of overweight and obesity stand out. The results of the questionnaires obtained from parents and those administered in class do not contradict previous findings; although some adopt a healthy lifestyle, many others consume fruits and vegetables infrequently, preferring snacks and other processed foods. The nutrition education meetings offered to students in third grade classes have attracted great interest and highlighted a general lack of knowledge about the importance of proper nutrition. The introduction of compulsory meetings in this age group could prove to be essential to make children understand the concept of healthy eating and to prevent obesity. Therefore, this study emphasizes the importance of promoting structured educational programs in which the nutritional biologist can play a key function in improving public health.
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