Abruzzo ed Emilia Romagna: come la comunicazione cambia la percezione degli eventi sismici

Abruzzo and Emilia Romagna are two of the Italian regions that, in recent years, have had to face the difficulties related to the occurrence of a devastating seismic event: not only all the damages and the reconstruction, but also the rescue of the families involved, the recovery of historical and artistic assets, the support for the economic activities and the restoration of everyday life. These two earthquakes, which occurred between 2009 and 2012 with equally catastrophic outcomes, are similar in many respects. In both cases, in fact, the institutions and the scientific community had to understand how to communicate with the population respecting all the regulations, creating a relationship of trust and fighting the circulation of hoaxes and potentially dangerous false news. At the same time, the media followed every aspect step by step, providing as much information as possible and trying to beat on time the news that, spontaneously and on many online platforms, began to circulate on the network without real mediation or interpretation. Communication has ¿ therefore ¿ assumed a central importance in both cases: the organizations have communicated with the inhabitants on the territory; newspapers and journalists have communicated with their sources and with their public; the scientific community has communicated with all those who were interested in understanding the origins of all seismic phenomena; citizens have communicated with each other, with not always predictable outcomes. But the two events are also very different: L'Aquila's management is often used as a negative example; on the contrary, the Emilian case, despite its difficulties, has gone down in history with a fundamentally positive value, as a moment of solidarity and "resilience" on the part of the inhabitants of the territory. My dissertation aims to define the different types of communication that came into play in the post-emergency management of both earthquakes, highlighting limits and errors and comparing the different experiences: in this way, I will try to underline how the different forms of communication contributed to change the perception of the two events.

Abruzzo ed Emilia Romagna sono due delle regioni italiane che, negli ultimi anni, hanno dovuto affrontare le difficoltà legate al verificarsi di un evento sismico devastante: non solo la conta dei danni e la ricostruzione, ma anche il soccorso alle famiglie coinvolte, il recupero di beni storici e artistici, il supporto alle attività economiche e il ripristino della quotidianità. I due terremoti, verificatisi fra 2009 e 2012 con esiti ugualmente catastrofici, sono simili sotto molti punti di vista. In entrambi i casi, infatti, istituzioni e comunità scientifica hanno dovuto comprendere in che modo comunicare efficacemente con la popolazione, rispettando le normative, creando un rapporto di fiducia e contrastando la circolazione di bufale e false notizie potenzialmente pericolose. Contemporamente, i media hanno seguito ogni aspetto passo dopo passo, fornendo più informazioni possibili e cercando di battere sul tempo le notizie che, in modo spontaneo e su tantissime piattaforme online, hanno iniziato a circolare sulla rete senza una vera mediazione o un'interpretazione. La comunicazione ha, quindi, assunto in entrambi i casi un'importanza centrale: le organizzazioni hanno comunicato con gli abitanti sul territorio; i giornali e i giornalisti hanno comunicato con le proprie fonti e con il proprio pubblico; la comunità scientifica ha comunicato con tutti gli utenti interessati a comprendere le origini dei fenomeni sismici; i cittadini hanno comunicato fra loro, con esiti non sempre prevedibili. I due eventi sono, però, anche molto diversi fra loro: la gestione dell'emergenza aquilana viene spesso citata come esempio negativo; al contrario, il caso emiliano, pur con le sue difficoltà, è passato alla storia con un valore fondamentalmente positivo, come un momento di solidarietà e ¿resilienza¿ da parte degli abitanti del territorio. La mia tesi si propone di definire i diversi tipi di comunicazione entrati in gioco nella gestione post emergenza di entrambi i terremoti, mettendo in luce limiti ed errori e paragonando le diverse esperienze: in questo modo, cercherò di sottolineare quanto le diverse forme comunicative abbiano contribuito a modificare la percezione dei due eventi.