Questa tesi di laurea triennale si propone di analizzare i concetti generali relativi alle pensioni. Nel primo capitolo vengono illustrate le principali riforme avvenute all'interno del sistema pensionistico italiano a partire dal 1898 ripercorrendo le motivazioni che hanno spinto i governi a sostanziali cambiamenti nell'arco degli anni. Nel secondo capitolo, studiando l'andamento demografico della popolazione, i tassi di fecondità e il saldo migratorio, viene analizzata la sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico. Successivamente, vengono esaminate due possibili soluzioni per anticipare la pensione attraverso il ritiro parziale dal lavoro e attraverso la cosiddetta APE. Infine, si analizza il concetto di tasso di sostituzione in modo da valutare la congruità delle pensioni con il tenore di vita precedente l'ingresso nel sistema pensionistico. Nel terzo e ultimo capitolo ho provato a prevedere il numero di pensionati futuri attraverso due tecniche: la prima è empirica ed è basata sulla conoscenza di tutte le caratteristiche pensionistiche dei soggetti interessati, mentre la seconda è basata su tecniche statistiche applicate a dati aggregati ed è sviluppata anche a livello numerico producendo delle stime sul numero di pensionati fino al 2066. Nel primo caso il mio contributo è circoscritto all'individuazione di un metodo di stima che si basa sulla conoscenza individuo per individuo delle caratteristiche rilevanti ai fini della determinazione della sua età pensionistica e sulla conoscenza delle regole che in funzione delle caratteristiche sopra individuate concorrono alla determinazione dell'età di pensionamento. Data la complessità degli aspetti normativi che regolano la materia ho selezionato un algoritmo a disposizione del pubblico su internet che permette sia il conteggio sia ovviamente l'evidenza degli attributi rilevanti. Come contributo originale ho provato ad effettuare con le tecniche di calcolo combinatorio il conteggio degli elementi nel caso di una clasterizzazione degli individui. Per quanto riguarda il secondo metodo, invece, il mio contributo è stato quello di applicare gli algoritmi demografici legati alle tavole di mortalità per stimare la popolazione di pensionati partendo da due gruppi di soggetti: i soggetti con un'età superiore a 65 anni (età convenzionale scelta da me per effettuare i conteggi in base ai dati disponibili) e i soggetti che pur avendo meno di 65 anni sono già parte del sistema pensionistico; in particolare per questo secondo gruppo è stata effettuata la proiezione del numero di soggetti che sopravviveranno durante il periodo di previsione applicando le probabilità di sopravvivenza desunte dalle tavole di mortalità. Sul primo gruppo non sono state applicate le tavole di mortalità in quanto i dati presenti sulle elaborazioni istat che ho utilizzato già includevano l'effetto delle uscite per la mortalità. In questo elaborato si prende in considerazione esclusivamente il sistema pensionistico pubblico italiano a supporto delle persone che si sono ritirate dal mercato del lavoro dopo aver maturato i requisiti pensionistici.
Attualità e prospettive del sistema pensionistico pubblico italiano
PECETTO, IRENE
2017/2018
Abstract
Questa tesi di laurea triennale si propone di analizzare i concetti generali relativi alle pensioni. Nel primo capitolo vengono illustrate le principali riforme avvenute all'interno del sistema pensionistico italiano a partire dal 1898 ripercorrendo le motivazioni che hanno spinto i governi a sostanziali cambiamenti nell'arco degli anni. Nel secondo capitolo, studiando l'andamento demografico della popolazione, i tassi di fecondità e il saldo migratorio, viene analizzata la sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico. Successivamente, vengono esaminate due possibili soluzioni per anticipare la pensione attraverso il ritiro parziale dal lavoro e attraverso la cosiddetta APE. Infine, si analizza il concetto di tasso di sostituzione in modo da valutare la congruità delle pensioni con il tenore di vita precedente l'ingresso nel sistema pensionistico. Nel terzo e ultimo capitolo ho provato a prevedere il numero di pensionati futuri attraverso due tecniche: la prima è empirica ed è basata sulla conoscenza di tutte le caratteristiche pensionistiche dei soggetti interessati, mentre la seconda è basata su tecniche statistiche applicate a dati aggregati ed è sviluppata anche a livello numerico producendo delle stime sul numero di pensionati fino al 2066. Nel primo caso il mio contributo è circoscritto all'individuazione di un metodo di stima che si basa sulla conoscenza individuo per individuo delle caratteristiche rilevanti ai fini della determinazione della sua età pensionistica e sulla conoscenza delle regole che in funzione delle caratteristiche sopra individuate concorrono alla determinazione dell'età di pensionamento. Data la complessità degli aspetti normativi che regolano la materia ho selezionato un algoritmo a disposizione del pubblico su internet che permette sia il conteggio sia ovviamente l'evidenza degli attributi rilevanti. Come contributo originale ho provato ad effettuare con le tecniche di calcolo combinatorio il conteggio degli elementi nel caso di una clasterizzazione degli individui. Per quanto riguarda il secondo metodo, invece, il mio contributo è stato quello di applicare gli algoritmi demografici legati alle tavole di mortalità per stimare la popolazione di pensionati partendo da due gruppi di soggetti: i soggetti con un'età superiore a 65 anni (età convenzionale scelta da me per effettuare i conteggi in base ai dati disponibili) e i soggetti che pur avendo meno di 65 anni sono già parte del sistema pensionistico; in particolare per questo secondo gruppo è stata effettuata la proiezione del numero di soggetti che sopravviveranno durante il periodo di previsione applicando le probabilità di sopravvivenza desunte dalle tavole di mortalità. Sul primo gruppo non sono state applicate le tavole di mortalità in quanto i dati presenti sulle elaborazioni istat che ho utilizzato già includevano l'effetto delle uscite per la mortalità. In questo elaborato si prende in considerazione esclusivamente il sistema pensionistico pubblico italiano a supporto delle persone che si sono ritirate dal mercato del lavoro dopo aver maturato i requisiti pensionistici.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/92938