Gli oli essenziali sono miscele complesse di sostanze odorose di origine vegetale che negli ultimi anni hanno trovato un largo uso in vari settori, da quello alimentare e cosmetico a quello farmaceutico. Una delle maggiori problematiche, legate agli oli essenziali, è il rischio di adulterazioni (es. addizione di oli essenziali di qualità minore, addizione di sostanze di sintesi, addizione di oli vegetali). L'obiettivo di questo lavoro di tesi è la valutazione di diversi approcci analitici per il controllo di qualità degli oli essenziali. Dopo aver condotto una approfondita ricerca bibliografica su produzione, uso e controllo qualità degli oli essenziali, nonché sulle varie tipologie di adulterazioni che si possono riscontrare e sulle tecniche analitiche utilizzate per identificarle, sono state effettuate delle prove di adulterazione sugli oli essenziali di lavanda e bergamotto utilizzando dell'olio di semi di arachidi a concentrazioni crescenti: 5%, 10%, 20% e 50%. Seguendo le indicazioni di Farmacopea, sugli oli appositamente adulterati è stato inizialmente condotto il saggio su carta da filtro, che ha permesso però di identificare solo adulterazioni a concentrazioni molto elevate, oltre il 20%. Successivamente, sono state effettuate analisi gas-cromatografiche, sia con fase stazionaria normale sia con fase chirale. L'analisi qualitativa ha confermato che l'addizione di un olio vegetale non modifica il profilo degli oli essenziali; al contrario, l'analisi quantitativa ha consentito la rilevazione di un'adulterazione. Le concentrazioni dei componenti scelti come marker (linalolo, linalil-acetato, limonene, β-pinene e γ-terpinene per il bergamotto; linalolo, linalil-acetato, eucaliptolo e 4-terpineolo per la lavanda) negli oli adulterati, confrontate con quelle misurate negli oli non adulterati, infatti, diminuiscono in maniera proporzionale all'aumentare della percentuale di olio vegetale. L'analisi quantitativa, quindi, risulta fondamentale per il controllo di qualità degli oli essenziali, in particolare quando si è di fronte ad adulterazioni con oli vegetali che non modificano qualitativamente il profilo gascromatografico.

Strategie d'analisi per il controllo di qualità degli oli essenziali

OLIVERI, DEBORA
2017/2018

Abstract

Gli oli essenziali sono miscele complesse di sostanze odorose di origine vegetale che negli ultimi anni hanno trovato un largo uso in vari settori, da quello alimentare e cosmetico a quello farmaceutico. Una delle maggiori problematiche, legate agli oli essenziali, è il rischio di adulterazioni (es. addizione di oli essenziali di qualità minore, addizione di sostanze di sintesi, addizione di oli vegetali). L'obiettivo di questo lavoro di tesi è la valutazione di diversi approcci analitici per il controllo di qualità degli oli essenziali. Dopo aver condotto una approfondita ricerca bibliografica su produzione, uso e controllo qualità degli oli essenziali, nonché sulle varie tipologie di adulterazioni che si possono riscontrare e sulle tecniche analitiche utilizzate per identificarle, sono state effettuate delle prove di adulterazione sugli oli essenziali di lavanda e bergamotto utilizzando dell'olio di semi di arachidi a concentrazioni crescenti: 5%, 10%, 20% e 50%. Seguendo le indicazioni di Farmacopea, sugli oli appositamente adulterati è stato inizialmente condotto il saggio su carta da filtro, che ha permesso però di identificare solo adulterazioni a concentrazioni molto elevate, oltre il 20%. Successivamente, sono state effettuate analisi gas-cromatografiche, sia con fase stazionaria normale sia con fase chirale. L'analisi qualitativa ha confermato che l'addizione di un olio vegetale non modifica il profilo degli oli essenziali; al contrario, l'analisi quantitativa ha consentito la rilevazione di un'adulterazione. Le concentrazioni dei componenti scelti come marker (linalolo, linalil-acetato, limonene, β-pinene e γ-terpinene per il bergamotto; linalolo, linalil-acetato, eucaliptolo e 4-terpineolo per la lavanda) negli oli adulterati, confrontate con quelle misurate negli oli non adulterati, infatti, diminuiscono in maniera proporzionale all'aumentare della percentuale di olio vegetale. L'analisi quantitativa, quindi, risulta fondamentale per il controllo di qualità degli oli essenziali, in particolare quando si è di fronte ad adulterazioni con oli vegetali che non modificano qualitativamente il profilo gascromatografico.
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