In un mondo il cui il design è ormai radicato in ogni settore merceologico e in cui l'industria comunitaria sta subendo una forte concorrenza da parte dei Paesi emergenti, si rende sempre più importante l'esigenza di tutelare la forma di un prodotto o di una sua parte. La forma, soprattutto per i prodotti di massa, è il primo elemento con cui il pubblico viene a contatto ed è a volte determinante nel successo o nell'insuccesso di quel prodotto. L'approccio del produttore resta essenzialmente economico: egli investe per realizzare una forma del prodotto che ¿venda¿, che ottenga un proprio valore commerciale sul mercato. Il fine degli strumenti di tutela è proprio quello di evitare l'imitazione e le copie dei modelli originali, permettendo una continua innovazione e investimento da parte dei produttori degli Stati Membri. Questa tutela è ad oggi ottenibile attraverso una pluralità di strumenti giuridici potenzialmente cumulabili tra loro. Faremo cenno ad alcuni di essi, ma l'obiettivo principale che la tesi si propone è di analizzare le ragioni che hanno portato all'introduzione del modello comunitario non registrato con il Regolamento CE n.6 del 2002, a fronte di altri già esistenti. Si analizzeranno le caratteristiche di questo strumento di tutela attraverso l'utilizzo della giurisprudenza per valutarne l'applicazione e cercheremo di comprendere se le ragioni che hanno portato alla sua creazione sono state pienamente soddisfatte.
IL DISEGNO O MODELLO COMUNITARIO NON REGISTRATO
BALASCIO, FEDERICA
2017/2018
Abstract
In un mondo il cui il design è ormai radicato in ogni settore merceologico e in cui l'industria comunitaria sta subendo una forte concorrenza da parte dei Paesi emergenti, si rende sempre più importante l'esigenza di tutelare la forma di un prodotto o di una sua parte. La forma, soprattutto per i prodotti di massa, è il primo elemento con cui il pubblico viene a contatto ed è a volte determinante nel successo o nell'insuccesso di quel prodotto. L'approccio del produttore resta essenzialmente economico: egli investe per realizzare una forma del prodotto che ¿venda¿, che ottenga un proprio valore commerciale sul mercato. Il fine degli strumenti di tutela è proprio quello di evitare l'imitazione e le copie dei modelli originali, permettendo una continua innovazione e investimento da parte dei produttori degli Stati Membri. Questa tutela è ad oggi ottenibile attraverso una pluralità di strumenti giuridici potenzialmente cumulabili tra loro. Faremo cenno ad alcuni di essi, ma l'obiettivo principale che la tesi si propone è di analizzare le ragioni che hanno portato all'introduzione del modello comunitario non registrato con il Regolamento CE n.6 del 2002, a fronte di altri già esistenti. Si analizzeranno le caratteristiche di questo strumento di tutela attraverso l'utilizzo della giurisprudenza per valutarne l'applicazione e cercheremo di comprendere se le ragioni che hanno portato alla sua creazione sono state pienamente soddisfatte.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/92914