Il ruolo delle Lingue dei Segni è molto importante anche se, per molto tempo, non sono state riconosciute e vietate. L'educazione dei sordi nasce intorno al 1400 quando diversi educatori iniziarono ad educare sperimentando i loro metodi. Questo avveniva solo per i sordi appartenenti a famiglie aristocratiche. Successivamente si sono alternati periodi in cui si dava maggior importanza alla lingua orale, altri ai segni. L'800 fu un secolo caratterizzato per la presenza di diversi congressi che portarono, con quello di Milano del 1880, alla vincità del metodo orale. Per un secolo, fu vientato l'uso dei segni, l'insegnamento di essi, e tutti gli insegnanti sordi furono licenziati, fino a quando, dal 1970 circa, con Stokoe in America e Volterra in Italia, il ruolo delle Lingue dei Segni fu riconosciuto: iniziarono ad essere studiate come vere e proprie lingue, con grammatica, sittassi e morfologia propria. La LIS, Lingua dei Segni Italiana è una lingua flessiva, caratterizzata dalla presenza di cinque parametri fondamentali (individuati per la prima volta da Stokoe) che rappresentano la formazione del segno: movimento, configuarazione, luogo, orientamento e le compoenti non manuali (IPP: immagini di parole prestate e COS componenti orali speciali). A livello morfologico sono presenti due classi dei nomi e due classi dei verbi. Caratteristiche principali della LIS e di tutte le Lingue dei Segni sono la: la simultaneità espressa con i classificatori e la coarticolazione con l'impersonamento. L'Italia, non ha ancora riconosciuto in modo uffiale la Lingua dei Segni, è l'ultima in Europa, insieme al Lussemburgo.
COMUNICARE TRA SORDI: uno sguardo alla nascita e all'evoluzione delle Lingue dei Segni
CASTAGNERI, ELEONORA IOLANDA
2017/2018
Abstract
Il ruolo delle Lingue dei Segni è molto importante anche se, per molto tempo, non sono state riconosciute e vietate. L'educazione dei sordi nasce intorno al 1400 quando diversi educatori iniziarono ad educare sperimentando i loro metodi. Questo avveniva solo per i sordi appartenenti a famiglie aristocratiche. Successivamente si sono alternati periodi in cui si dava maggior importanza alla lingua orale, altri ai segni. L'800 fu un secolo caratterizzato per la presenza di diversi congressi che portarono, con quello di Milano del 1880, alla vincità del metodo orale. Per un secolo, fu vientato l'uso dei segni, l'insegnamento di essi, e tutti gli insegnanti sordi furono licenziati, fino a quando, dal 1970 circa, con Stokoe in America e Volterra in Italia, il ruolo delle Lingue dei Segni fu riconosciuto: iniziarono ad essere studiate come vere e proprie lingue, con grammatica, sittassi e morfologia propria. La LIS, Lingua dei Segni Italiana è una lingua flessiva, caratterizzata dalla presenza di cinque parametri fondamentali (individuati per la prima volta da Stokoe) che rappresentano la formazione del segno: movimento, configuarazione, luogo, orientamento e le compoenti non manuali (IPP: immagini di parole prestate e COS componenti orali speciali). A livello morfologico sono presenti due classi dei nomi e due classi dei verbi. Caratteristiche principali della LIS e di tutte le Lingue dei Segni sono la: la simultaneità espressa con i classificatori e la coarticolazione con l'impersonamento. L'Italia, non ha ancora riconosciuto in modo uffiale la Lingua dei Segni, è l'ultima in Europa, insieme al Lussemburgo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/92879