INTRODUZIONE E OBIETTIVO: Dal dopoguerra ad oggi, il mondo occidentale ha assistito ad un cambiamento demografico, che ha determinato la modifica degli stili di vita della popolazione, verso un peggioramento delle condizioni di salute. Ciò ha quindi comportato l'insorgenza delle malattie cardiovascolari. La prevenzione secondaria nasce per aiutare la popolazione a scegliere gli stili di vita e per promuovere delle abitudini più sane. L'obiettivo di questo elaborato è quello di valutare l'efficacia dell'aderenza dei pazienti al progetto di prevenzione secondaria che si svolge nel reparto di Cardiologia dell'Azienda Ospedaliero Universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano e di comprendere i punti di vista degli infermieri riguardo alla fattibilità organizzativa del progetto. MATERIALI E METODI: E' stata condotta una ricerca bibliografica per approfondire le conoscenze sull'argomento. Sono stati raccolti i dati relativi ai pazienti che sono stati arruolati dal Settembre del 2015 a Marzo del 2017, con il fine di valutare l'efficacia dell'aderenza dei pazienti al progetto, durante l'intero anno. Sono anche state condotte quattro interviste, una al Coordinatore infermieristico e tre agli i infermieri del reparto di Cardiologia dell'Ospedale San Luigi, con lo scopo di conoscere i loro punti di vista riguardo alla fattibilità del progetto. RISULTATI: Dal Settembre del 2015 al Gennaio del 2017 sono stati arruolati 46 pazienti. All'incontro all'anno si sono presentati 27 dei 46 pazienti arruolati, ovvero il 59%. Non tutti però, hanno mostrato costanza nella presenza agli incontri. Infatti solo in 22, il 48% del totale, hanno partecipato con continuità al progetto. Il 100% di questi ultimi ha migliorato la propria alimentazione, infatti tutti e 22 hanno iniziato a consumare pesce, frutta e verdura; il 57% dei fumatori ha smesso di fumare. L' 86% dei pazienti ha iniziato a praticare attività fisica e sono diminuiti i pazienti obesi. Gli infermieri che sono stati intervistati, affermano che il paziente che partecipa al progetto aumenta la consapevolezza della propria malattia e del proprio stile di vita. L'operatore che vi partecipa attivamente è gratificato dagli obiettivi raggiunti dai pazienti ed dal ruolo centrale che il professionista infermiere riveste in questo progetto. Tutti ritengono che per ottenere maggiore aderenza è necessario avere un collegamento tra ospedale e territorio. CONCLUSIONI: La prevenzione secondaria gioca un ruolo fondamentale nella modifica degli stili di vita dei pazienti, infatti chi ha completato il percorso ha modificato almeno un fattore di rischio. Sarebbe necessario che i pazienti aderissero con più costanza al progetto. Inoltre tutti gli operatori sanitari dovrebbero partecipare attivamente al progetto e credere nell' importanza della prevenzione. Infine bisognerebbe incrementare il collegamento tra ospedale e territorio, per garantire maggior continuità assistenziale al paziente.
Infermiere di cardiologia e prevenzione secondaria della coronaropatia: valutazione di un'esperienza pilota per garantire efficacia e fattibilità organizzativa
PRENDIN, ELENA
2016/2017
Abstract
INTRODUZIONE E OBIETTIVO: Dal dopoguerra ad oggi, il mondo occidentale ha assistito ad un cambiamento demografico, che ha determinato la modifica degli stili di vita della popolazione, verso un peggioramento delle condizioni di salute. Ciò ha quindi comportato l'insorgenza delle malattie cardiovascolari. La prevenzione secondaria nasce per aiutare la popolazione a scegliere gli stili di vita e per promuovere delle abitudini più sane. L'obiettivo di questo elaborato è quello di valutare l'efficacia dell'aderenza dei pazienti al progetto di prevenzione secondaria che si svolge nel reparto di Cardiologia dell'Azienda Ospedaliero Universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano e di comprendere i punti di vista degli infermieri riguardo alla fattibilità organizzativa del progetto. MATERIALI E METODI: E' stata condotta una ricerca bibliografica per approfondire le conoscenze sull'argomento. Sono stati raccolti i dati relativi ai pazienti che sono stati arruolati dal Settembre del 2015 a Marzo del 2017, con il fine di valutare l'efficacia dell'aderenza dei pazienti al progetto, durante l'intero anno. Sono anche state condotte quattro interviste, una al Coordinatore infermieristico e tre agli i infermieri del reparto di Cardiologia dell'Ospedale San Luigi, con lo scopo di conoscere i loro punti di vista riguardo alla fattibilità del progetto. RISULTATI: Dal Settembre del 2015 al Gennaio del 2017 sono stati arruolati 46 pazienti. All'incontro all'anno si sono presentati 27 dei 46 pazienti arruolati, ovvero il 59%. Non tutti però, hanno mostrato costanza nella presenza agli incontri. Infatti solo in 22, il 48% del totale, hanno partecipato con continuità al progetto. Il 100% di questi ultimi ha migliorato la propria alimentazione, infatti tutti e 22 hanno iniziato a consumare pesce, frutta e verdura; il 57% dei fumatori ha smesso di fumare. L' 86% dei pazienti ha iniziato a praticare attività fisica e sono diminuiti i pazienti obesi. Gli infermieri che sono stati intervistati, affermano che il paziente che partecipa al progetto aumenta la consapevolezza della propria malattia e del proprio stile di vita. L'operatore che vi partecipa attivamente è gratificato dagli obiettivi raggiunti dai pazienti ed dal ruolo centrale che il professionista infermiere riveste in questo progetto. Tutti ritengono che per ottenere maggiore aderenza è necessario avere un collegamento tra ospedale e territorio. CONCLUSIONI: La prevenzione secondaria gioca un ruolo fondamentale nella modifica degli stili di vita dei pazienti, infatti chi ha completato il percorso ha modificato almeno un fattore di rischio. Sarebbe necessario che i pazienti aderissero con più costanza al progetto. Inoltre tutti gli operatori sanitari dovrebbero partecipare attivamente al progetto e credere nell' importanza della prevenzione. Infine bisognerebbe incrementare il collegamento tra ospedale e territorio, per garantire maggior continuità assistenziale al paziente.File | Dimensione | Formato | |
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