La figura di don Milani ha avuto un forte impatto sulla pedagogia italiana degli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso e molti hanno parlato di lui, tanto in positivo quanto in negativo. Il percorso di tesi mira a dimostrare l'attualità delle tecniche didattiche di don Milani le quali ponevano l'alunno al centro del processo di apprendimento, lo vedevano come co-autore delle proprie conoscenze e abilità e si preoccupavano di dare valore a coloro che venivano esclusi dalla società; nello specifico, ciò che è stato analizzato in questa sede è il metodo di scrittura collettiva che il priore ha sperimentato nella sua scuola di Barbiana e con il quale è stato scritto il libro Lettera a una professoressa. L'obiettivo di questo studio, però, non è solamente quello di applicare il metodo di don Milani, ma è quello di comprendere se tale strategia possa facilitare l'attività di scrittura per quei bambini con disabilità, difficoltà o svantaggi; l'ipotesi, infatti, è che il lavoro collettivo e cooperativo possa compensare le difficoltà di questi bambini che spesso vivono negativamente l'attività dello scrivere testi. Oltre a don Milani, inoltre, si è scelto di presentare il pensiero di alcuni pedagogisti del Novecento che hanno saputo rendere la scuola un vero luogo di crescita e confronto e che hanno dimostrato l'importanza e l'efficacia del lavoro collaborativo e cooperativo, trasformando la scuola in un ambiente sereno e motivante. Per questi motivi, l'attività didattica proposta ha previsto la scrittura di un libro da parte degli studenti della classe V di S. Michele (Carmagnola) che sono diventati ideatori e scrittori di un'opera prodotta interamente da loro. Ciò è avvenuto utilizzando il metodo di scrittura collettiva di don Milani, il quale è stato applicato il più fedelmente possibile, sebbene siano stati necessari alcuni aggiustamenti per poterlo adattare sia al contesto contemporaneo che a quello della classe in cui è stato proposto. In particolare, la scrittura collettiva è stata unita al metodo del Cooperative Learning, creando un connubio efficace e positivo che ha permesso ad ogni alunno di lavorare su ogni parte del libro. La scrittura collettiva, dunque, ha fatto sì che anche i bambini con disturbo specifico dell'apprendimento partecipassero attivamente alla produzione del libro poiché, grazie al Cooperative Learning, tutti hanno potuto offrire il proprio contributo nella produzione dell'opera, rispettando esigenze e bisogni di ognuno. Questa sperimentazione ha permesso ai ragazzi di sentirsi realmente partecipi e autori di qualcosa di proprio, unico e prodotto completamente dalla loro collaborazione, a dimostrazione del fatto che il lavoro cooperativo non può che essere un'occasione di crescita arricchente ed entusiasmante per ognuno dei protagonisti di questa avventura.

Scrittura collettiva e Cooperative Learning per facilitare l'apprendimento degli allievi con disabilità, difficoltà e svantaggi. Uno studio di caso in una classe quinta di scuola primaria.

DEFACIS, SIMONA
2017/2018

Abstract

La figura di don Milani ha avuto un forte impatto sulla pedagogia italiana degli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso e molti hanno parlato di lui, tanto in positivo quanto in negativo. Il percorso di tesi mira a dimostrare l'attualità delle tecniche didattiche di don Milani le quali ponevano l'alunno al centro del processo di apprendimento, lo vedevano come co-autore delle proprie conoscenze e abilità e si preoccupavano di dare valore a coloro che venivano esclusi dalla società; nello specifico, ciò che è stato analizzato in questa sede è il metodo di scrittura collettiva che il priore ha sperimentato nella sua scuola di Barbiana e con il quale è stato scritto il libro Lettera a una professoressa. L'obiettivo di questo studio, però, non è solamente quello di applicare il metodo di don Milani, ma è quello di comprendere se tale strategia possa facilitare l'attività di scrittura per quei bambini con disabilità, difficoltà o svantaggi; l'ipotesi, infatti, è che il lavoro collettivo e cooperativo possa compensare le difficoltà di questi bambini che spesso vivono negativamente l'attività dello scrivere testi. Oltre a don Milani, inoltre, si è scelto di presentare il pensiero di alcuni pedagogisti del Novecento che hanno saputo rendere la scuola un vero luogo di crescita e confronto e che hanno dimostrato l'importanza e l'efficacia del lavoro collaborativo e cooperativo, trasformando la scuola in un ambiente sereno e motivante. Per questi motivi, l'attività didattica proposta ha previsto la scrittura di un libro da parte degli studenti della classe V di S. Michele (Carmagnola) che sono diventati ideatori e scrittori di un'opera prodotta interamente da loro. Ciò è avvenuto utilizzando il metodo di scrittura collettiva di don Milani, il quale è stato applicato il più fedelmente possibile, sebbene siano stati necessari alcuni aggiustamenti per poterlo adattare sia al contesto contemporaneo che a quello della classe in cui è stato proposto. In particolare, la scrittura collettiva è stata unita al metodo del Cooperative Learning, creando un connubio efficace e positivo che ha permesso ad ogni alunno di lavorare su ogni parte del libro. La scrittura collettiva, dunque, ha fatto sì che anche i bambini con disturbo specifico dell'apprendimento partecipassero attivamente alla produzione del libro poiché, grazie al Cooperative Learning, tutti hanno potuto offrire il proprio contributo nella produzione dell'opera, rispettando esigenze e bisogni di ognuno. Questa sperimentazione ha permesso ai ragazzi di sentirsi realmente partecipi e autori di qualcosa di proprio, unico e prodotto completamente dalla loro collaborazione, a dimostrazione del fatto che il lavoro cooperativo non può che essere un'occasione di crescita arricchente ed entusiasmante per ognuno dei protagonisti di questa avventura.
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