The Circeo Massacre, which took place between the night of September 29 and 30, 1975, represents one of the most heinous cases of gender-based violence in contemporary Italian history. This paper retraces the stages of the crime, examining the dynamics of the violence and its connection to patriarchy, classism, and the impunity that characterized Italy in the 1970s. Furthermore, the thesis analyzes the subsequent media and judicial processes, highlighting how the case prompted a deep reflection on women's rights and the mechanisms of discrimination and marginalization they faced. The methodology used is based on the analysis of historical sources, testimonies, and, in particular, the consultation of the historical archives of the major Italian periodicals of the time. The analysis focuses on how the press reported and interpreted the crime, how it represented the victims, Donatella Colasanti and Rosaria Lopez, and how the media treated the perpetrators, members of the Roman elite. The thesis also explores the case's influence on the Italian media industry, noting the use of sensationalistic tones that at times obscured the crime’s gender and class dimensions. Through the analysis of newspaper articles, editorials, and television programs of the time, this work investigates the role of the media not only in reporting the crime but also in shaping the public discourse on sexual violence and power dynamics. Finally, an excursus is presented on the emergence of reforms and groundbreaking new laws, thanks to the new awareness raised by the case and the mobilization of feminist movements in Italy.

Il massacro del Circeo, avvenuto tra la notte del 29 e il 30 settembre 1975, rappresenta uno dei casi più efferati di violenza di genere nella storia contemporanea italiana. Il presente elaborato ripercorre le fasi del crimine, esaminando le dinamiche della violenza e il loro legame con il patriarcato, il classismo e l’impunità che caratterizzava l’Italia negli anni Settanta. La tesi esamina, inoltre, il processo mediatico e giudiziario successivo evidenziando come la vicenda abbia sollevato una profonda riflessione sui diritti delle donne e sui meccanismi di discriminazione e marginalizzazione a loro carico. La metodologia utilizzata si basa sull’analisi di fonti storiche, testimonianze e, in particolar modo, sulla consultazione degli archivi storici dei maggiori periodici italiani dell’epoca. L’analisi si sofferma sulle modalità con cui la stampa ha raccontato e interpretato il crimine e sul modo in cui ha rappresentato le vittime, Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, e su come i media hanno trattato gli autori del massacro, membri dell’élite romana. La tesi esplora inoltre l’influenza del caso sull’industria giornalistica italiana, rilevando l’uso di toni sensazionalistici che talvolta hanno offuscato la dimensione di genere e di classe del crimine. Attraverso l’analisi di articoli di giornali, editoriali e programmi televisivi dell’epoca, questo lavoro indaga il ruolo dei media non solo nel raccontare il crimine, ma anche nel plasmare il discorso pubblico sulla violenza sessuale e sulle dinamiche di potere. Infine, viene presentato un excursus sulla nascita di riforme e nuove leggi epocali grazie alle nuove consapevolezze che il caso ha sollevato e alla mobilitazione dei movimenti femministi in Italia.

Tra cronaca e sensazionalismo. La stampa italiana e il "massacro del Circeo" (29-30 settembre 1975)

GUERRIERO, ALESSIA
2023/2024

Abstract

Il massacro del Circeo, avvenuto tra la notte del 29 e il 30 settembre 1975, rappresenta uno dei casi più efferati di violenza di genere nella storia contemporanea italiana. Il presente elaborato ripercorre le fasi del crimine, esaminando le dinamiche della violenza e il loro legame con il patriarcato, il classismo e l’impunità che caratterizzava l’Italia negli anni Settanta. La tesi esamina, inoltre, il processo mediatico e giudiziario successivo evidenziando come la vicenda abbia sollevato una profonda riflessione sui diritti delle donne e sui meccanismi di discriminazione e marginalizzazione a loro carico. La metodologia utilizzata si basa sull’analisi di fonti storiche, testimonianze e, in particolar modo, sulla consultazione degli archivi storici dei maggiori periodici italiani dell’epoca. L’analisi si sofferma sulle modalità con cui la stampa ha raccontato e interpretato il crimine e sul modo in cui ha rappresentato le vittime, Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, e su come i media hanno trattato gli autori del massacro, membri dell’élite romana. La tesi esplora inoltre l’influenza del caso sull’industria giornalistica italiana, rilevando l’uso di toni sensazionalistici che talvolta hanno offuscato la dimensione di genere e di classe del crimine. Attraverso l’analisi di articoli di giornali, editoriali e programmi televisivi dell’epoca, questo lavoro indaga il ruolo dei media non solo nel raccontare il crimine, ma anche nel plasmare il discorso pubblico sulla violenza sessuale e sulle dinamiche di potere. Infine, viene presentato un excursus sulla nascita di riforme e nuove leggi epocali grazie alle nuove consapevolezze che il caso ha sollevato e alla mobilitazione dei movimenti femministi in Italia.
Between news reporting and sensationalism. The italian press and the "Circeo massacre" (29-30 September 1975)
The Circeo Massacre, which took place between the night of September 29 and 30, 1975, represents one of the most heinous cases of gender-based violence in contemporary Italian history. This paper retraces the stages of the crime, examining the dynamics of the violence and its connection to patriarchy, classism, and the impunity that characterized Italy in the 1970s. Furthermore, the thesis analyzes the subsequent media and judicial processes, highlighting how the case prompted a deep reflection on women's rights and the mechanisms of discrimination and marginalization they faced. The methodology used is based on the analysis of historical sources, testimonies, and, in particular, the consultation of the historical archives of the major Italian periodicals of the time. The analysis focuses on how the press reported and interpreted the crime, how it represented the victims, Donatella Colasanti and Rosaria Lopez, and how the media treated the perpetrators, members of the Roman elite. The thesis also explores the case's influence on the Italian media industry, noting the use of sensationalistic tones that at times obscured the crime’s gender and class dimensions. Through the analysis of newspaper articles, editorials, and television programs of the time, this work investigates the role of the media not only in reporting the crime but also in shaping the public discourse on sexual violence and power dynamics. Finally, an excursus is presented on the emergence of reforms and groundbreaking new laws, thanks to the new awareness raised by the case and the mobilization of feminist movements in Italy.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/9268