The thesis speaks about the figure of the canon Tomaso Chiuso, secretary of the bishop of Turin Lorenzo Gastaldi (1871-1883). After a reconstruction of his biography, his main work is examined: La Chiesa in Piemonte dal 1797 ai giorni nostri; it is a work in five volumes where the author reconstructs the history of Piedmont and in particular of its capital. In a politically and socially difficult period for the Catholic Church, Chiuso intends to present a history in which the civil order can exist only in close relationship with the ecclesiastical institutions. Therefore, the canon thinks that the upheavals and conquests of modernity are the affirmation of those occult forces (first of all liberalism) who have the precise aim of overthrowing the Church and in particular the Peter's successor. La Chiesa in Piemonte, "very used, but little quoted" by scholars, is also an example of that erudite confessional historiography that, at the invitation of Leone XIII, was becoming established in Italy and in Europe. Pope Pecci realized that the clash with modernity had a cultural nature, and promoted in every way a resumption of historical studies in the Catholic context for counteract the positivist sciences. The second half of XIX century represents the birth of the historical critical method, accompanied by a period of foundations of research centers and historical institutes. The thesis is accompanied by a thick appendix in which, in addition to unpublished documents from the Archiepiscopal Archives of Turin, is the index of the names and places of the five volumes. The aim is to make available to scholars (also from other disciplines) this work in which Chiuso, despite often apologetic tones, provides an immense amount of informations about people and places.
La tesi tratta della figura del canonico Tomaso Chiuso, segretario del vescovo di Torino Lorenzo Gastaldi (1871-1883). Dopo averne ricostruito la biografia, viene presa in esame la sua opera principale: La Chiesa in Piemonte dal 1797 ai giorni nostri; si tratta di un'opera in cinque volumi in cui l'autore ricostruisce la storia piemontese e in particolare del suo capoluogo. In un periodo politicamente e socialmente difficile per la Chiesa cattolica, Chiuso intende presentare una storia in cui l'ordinamento civile può esistere solo in stretto rapporto alle istituzioni ecclesiastiche. Pertanto, secondo il canonico, gli stravolgimenti e le conquiste della modernità non sono altro che l'affermazione di quelle forze occulte (su tutte il liberalismo) che hanno il preciso scopo di abbattere la Chiesa e in particolare il successore di Pietro. La Chiesa in Piemonte, ¿molto usata, ma poco citata¿ dagli studiosi, risulta essere anche un esempio di quella storiografia confessionale erudita che, su invito di Leone XIII, si stava affermando in Italia e in Europa. Papa Pecci comprese che lo scontro con la modernità era innanzitutto di carattere culturale, e promosse in tutti i modi una ripresa degli studi storici in ambito cattolico che contrastassero le scienze positiviste. La seconda metà dell'Ottocento vide infatti la nascita del metodo storico critico, accompagnato da un periodo di fondazioni di centri di ricerca e istituti storici. La tesi è accompagnata da una corposa appendice in cui, oltre a documenti inediti dell'Archivio Arcivescovile di Torino, si trova l'indice dei nomi e dei luoghi dei cinque volumi. Il fine è quello di poter rendere usufruibile dagli studiosi (anche di altre discipline) quest'opera in cui Chiuso, nonostante toni spesso apologetici, fornisce un'immensa quantità di informazioni riguardo a persone e località.
Fra erudizione ecclesiastica e storiografia militante: Tomaso Chiuso (1840-1904) e "La Chiesa in Piemonte dal 1797 ai giorni nostri"
PEZZINI, ANDREA
2017/2018
Abstract
La tesi tratta della figura del canonico Tomaso Chiuso, segretario del vescovo di Torino Lorenzo Gastaldi (1871-1883). Dopo averne ricostruito la biografia, viene presa in esame la sua opera principale: La Chiesa in Piemonte dal 1797 ai giorni nostri; si tratta di un'opera in cinque volumi in cui l'autore ricostruisce la storia piemontese e in particolare del suo capoluogo. In un periodo politicamente e socialmente difficile per la Chiesa cattolica, Chiuso intende presentare una storia in cui l'ordinamento civile può esistere solo in stretto rapporto alle istituzioni ecclesiastiche. Pertanto, secondo il canonico, gli stravolgimenti e le conquiste della modernità non sono altro che l'affermazione di quelle forze occulte (su tutte il liberalismo) che hanno il preciso scopo di abbattere la Chiesa e in particolare il successore di Pietro. La Chiesa in Piemonte, ¿molto usata, ma poco citata¿ dagli studiosi, risulta essere anche un esempio di quella storiografia confessionale erudita che, su invito di Leone XIII, si stava affermando in Italia e in Europa. Papa Pecci comprese che lo scontro con la modernità era innanzitutto di carattere culturale, e promosse in tutti i modi una ripresa degli studi storici in ambito cattolico che contrastassero le scienze positiviste. La seconda metà dell'Ottocento vide infatti la nascita del metodo storico critico, accompagnato da un periodo di fondazioni di centri di ricerca e istituti storici. La tesi è accompagnata da una corposa appendice in cui, oltre a documenti inediti dell'Archivio Arcivescovile di Torino, si trova l'indice dei nomi e dei luoghi dei cinque volumi. Il fine è quello di poter rendere usufruibile dagli studiosi (anche di altre discipline) quest'opera in cui Chiuso, nonostante toni spesso apologetici, fornisce un'immensa quantità di informazioni riguardo a persone e località.File | Dimensione | Formato | |
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