This paper starts with a brief history of the concept of Self in psychoanalysis, and a trace of its precursors. In particular it then focalizes on the works of D.W. Winnicott, to explore his idea of Self, and the processes that contribute to its development. Then, always gleaning from this author's publications, it will elaborate on the devolopment of a pathological False Self, a form of psychosis thought of as an ¿environmental deficiency disease¿. This in fact originates from an acquiescent response to the defaults of the caregiver. Of further interest will be Winnicott's opinion about the phenomenon of regression, which ¿ if treated properly by the analyst in a psychoanalytic setting ¿ may be a therapeutic medium to solve the original environmental failure to which this pathological state is dued. These themes are seen through the lens of some of the author's most important intuitions, such as the understanding of psychosis as a defence mechanism against a breakdown which already took place (but hasn't been experienced), rather than as a breakdown itself, and, secondly, the interpretation of regression ¿ in the case of psychosis ¿ as a coming back to the typical childhood state of absolute dependence, rather than to a fixation point in a stage of psychosexual development, as Freud intended it. Basing the analytic work on these premises, if the treatment will be successful, the result hoped for will be a new found sense of trust in the environment, which, if internalized, will give the patient the possibility to feel real again.

Questo elaborato prende le mosse da una breve trattazione del concetto del Sé in psicoanalisi, esplorandone i precursori, e tracciandone una breve storia. In particolare, poi si focalizza sul pensiero di D.W. Winnicott, per discutere la sua concezione del Sé ed i processi che contribuiscono alla sua formazione. Successivamente, sempre attingendo dalle pubblicazioni di questo autore, verrà approfondito lo sviluppo patologico di un Falso Sé, ovvero una forma di psicosi definita come ¿malattia da carenza ambientale¿. Esso infatti trova origine in una risposta acquiescente alle inadempienze dell'agente di cure. Di ulteriore interesse sarà poi la concezione di Winnicott del fenomeno della regressione, il quale ¿ se trattato appropriatamente dall'analista in una situazione analitica ¿ può costituire un mezzo terapeutico per rimediare al fallimento ambientale che sta alla base di questa patologia. Questi temi sono visti sotto la lente di alcune importanti intuizioni dell'autore: in primis l'intendimento della psicosi come difesa contro un crollo che è già avvenuto (ma non è stato vissuto), invece che come crollo essa stessa, e, secondariamente, l'interpretazione della regressione ¿ nel caso della psicosi ¿ come un ritorno allo stato tipico infantile di dipendenza assoluta, e non ad un punto di fissazione ad uno stadio dello sviluppo psicosessuale, come la intendeva Freud. Basando il lavoro analitico su queste premesse, se il percorso avrà successo, il risultato sperato sarà una ritrovata fiducia nell'ambiente, la quale, se interiorizzata, ridonerà al paziente la possibilità di sentirsi reale.

Il Falso Sé e la Regressione nel pensiero di Donald Woods Winnicott

GALLO, ANDREA
2017/2018

Abstract

Questo elaborato prende le mosse da una breve trattazione del concetto del Sé in psicoanalisi, esplorandone i precursori, e tracciandone una breve storia. In particolare, poi si focalizza sul pensiero di D.W. Winnicott, per discutere la sua concezione del Sé ed i processi che contribuiscono alla sua formazione. Successivamente, sempre attingendo dalle pubblicazioni di questo autore, verrà approfondito lo sviluppo patologico di un Falso Sé, ovvero una forma di psicosi definita come ¿malattia da carenza ambientale¿. Esso infatti trova origine in una risposta acquiescente alle inadempienze dell'agente di cure. Di ulteriore interesse sarà poi la concezione di Winnicott del fenomeno della regressione, il quale ¿ se trattato appropriatamente dall'analista in una situazione analitica ¿ può costituire un mezzo terapeutico per rimediare al fallimento ambientale che sta alla base di questa patologia. Questi temi sono visti sotto la lente di alcune importanti intuizioni dell'autore: in primis l'intendimento della psicosi come difesa contro un crollo che è già avvenuto (ma non è stato vissuto), invece che come crollo essa stessa, e, secondariamente, l'interpretazione della regressione ¿ nel caso della psicosi ¿ come un ritorno allo stato tipico infantile di dipendenza assoluta, e non ad un punto di fissazione ad uno stadio dello sviluppo psicosessuale, come la intendeva Freud. Basando il lavoro analitico su queste premesse, se il percorso avrà successo, il risultato sperato sarà una ritrovata fiducia nell'ambiente, la quale, se interiorizzata, ridonerà al paziente la possibilità di sentirsi reale.
ITA
This paper starts with a brief history of the concept of Self in psychoanalysis, and a trace of its precursors. In particular it then focalizes on the works of D.W. Winnicott, to explore his idea of Self, and the processes that contribute to its development. Then, always gleaning from this author's publications, it will elaborate on the devolopment of a pathological False Self, a form of psychosis thought of as an ¿environmental deficiency disease¿. This in fact originates from an acquiescent response to the defaults of the caregiver. Of further interest will be Winnicott's opinion about the phenomenon of regression, which ¿ if treated properly by the analyst in a psychoanalytic setting ¿ may be a therapeutic medium to solve the original environmental failure to which this pathological state is dued. These themes are seen through the lens of some of the author's most important intuitions, such as the understanding of psychosis as a defence mechanism against a breakdown which already took place (but hasn't been experienced), rather than as a breakdown itself, and, secondly, the interpretation of regression ¿ in the case of psychosis ¿ as a coming back to the typical childhood state of absolute dependence, rather than to a fixation point in a stage of psychosexual development, as Freud intended it. Basing the analytic work on these premises, if the treatment will be successful, the result hoped for will be a new found sense of trust in the environment, which, if internalized, will give the patient the possibility to feel real again.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/92462