Il forte legame tra la politica e il linguaggio viene analizzato da un nuovo filone di studi, la politolinguitica, che utilizza l'approccio della CDA e che si occupa di mostrare le strategie linguistiche e retoriche dei leader politici. I discorsi politici sono notevolmente cambiati con il passare degli anni, ma mantengono intatta quella struttura retorica che permette loro di essere efficaci. I grandi politici del passato, come Cavour, Mussolini, Prodi, sono analizzati brevemente, mentre un'analisi più completa è condotta per tre leader della nostra epoca, Silvio Berlusconi, Beppe Grillo, Matteo Renzi, accomunati e differenziati da alcuni tratti espositivi e stilistici. Infine, sono studiati profondamente a livello lessicale due discorsi, quello d'insediamento come Presidente della Repubblica di Luigi Einaudi, del 1948, e il discorso pre-elettorale del 2018 di Matteo Renzi. Giunti alla conclusione, possiamo capire come le regole della retorica non siano cambiate nei discorsi dei politici, a differenza dello stile espositivo e argomentativo e del lessico. Una delle differenze fondamentali sta nel rapporto col pubblico. Nel primo caso lo stile era molto formale, non solo perché, il contesto lo prevedesse; col passare degli anni è diventato sempre più informale in tutte quelle situazioni che lo permettono. La chiarezza e la semplicità diventano la chiave per l'ottima riuscita di un discorso. È importante comprendere come le redini di un discorso siano tenute da studiosi di diverse discipline, come la sociologia, la psicologia, la linguistica, la politologia. Ogni sforzo viene fatto al fine della persuasione che, nella politica, sembra essere l'unica cosa che conti.

Il discorso politico. Aspetti generali e analisi di casi specifici.

COLMONE, LAURA TADDEA
2017/2018

Abstract

Il forte legame tra la politica e il linguaggio viene analizzato da un nuovo filone di studi, la politolinguitica, che utilizza l'approccio della CDA e che si occupa di mostrare le strategie linguistiche e retoriche dei leader politici. I discorsi politici sono notevolmente cambiati con il passare degli anni, ma mantengono intatta quella struttura retorica che permette loro di essere efficaci. I grandi politici del passato, come Cavour, Mussolini, Prodi, sono analizzati brevemente, mentre un'analisi più completa è condotta per tre leader della nostra epoca, Silvio Berlusconi, Beppe Grillo, Matteo Renzi, accomunati e differenziati da alcuni tratti espositivi e stilistici. Infine, sono studiati profondamente a livello lessicale due discorsi, quello d'insediamento come Presidente della Repubblica di Luigi Einaudi, del 1948, e il discorso pre-elettorale del 2018 di Matteo Renzi. Giunti alla conclusione, possiamo capire come le regole della retorica non siano cambiate nei discorsi dei politici, a differenza dello stile espositivo e argomentativo e del lessico. Una delle differenze fondamentali sta nel rapporto col pubblico. Nel primo caso lo stile era molto formale, non solo perché, il contesto lo prevedesse; col passare degli anni è diventato sempre più informale in tutte quelle situazioni che lo permettono. La chiarezza e la semplicità diventano la chiave per l'ottima riuscita di un discorso. È importante comprendere come le redini di un discorso siano tenute da studiosi di diverse discipline, come la sociologia, la psicologia, la linguistica, la politologia. Ogni sforzo viene fatto al fine della persuasione che, nella politica, sembra essere l'unica cosa che conti.
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