La questione animale è un tema che, nel dibattito filosofico contemporaneo, sta acquistando sempre più spazio. L'etica animale ci costringe a riflettere sulla moralità delle nostre azioni e dei trattamenti che riserviamo agli animali non-umani. Il nostro sguardo si amplia, così, per considerare e prestare maggiore attenzione a nuove prospettive e differenti forme di vita. Nel dibattito contemporaneo sulla questione animale una delle posizioni più celebri è quella dell'etica utilitarista di Peter Singer che, con l'opera "Liberazione animale" ha contribuito a fornire solide basi al movimento animalista in tutto il mondo. Secondo Singer gli animali sono degni di considerazione morale in quanto esseri senzienti, cioè in grado di provare piacere e dolore come testimoniato dai loro comportamenti e dalla presenza di un sistema nervoso centrale simile al nostro. Fondamentale, nella visione di Singer, è il concetto di eguale considerazione degli interessi, ed essere senzienti è il prerequisito per avere interessi in generale. Se un essere soffre, non siamo moralmente giustificati ad ignorare la sua sofferenza solamente perché non appartiene alla specie umana. Questo atteggiamento viene definito "specismo" ed è una discriminazione sulla base della specie operata dagli umani a danno di tutti gli altri animali. Alla visione di Singer si contrappone quella della filosofa Lori Gruen, che affronta la questione animale facendo leva sul concetto di coinvolgimento empatico. Gruen critica le etiche tradizionali, tra le quali annovera quella di Singer, colpevoli di praticare una eccessiva astrazione e di alienare il ragionamento etico precludendo possibili soluzioni ad un determinato problema etico in quanto tendono a trascurare i particolari di una determinata situazione, il contesto circostante in cui è inserita e dalla quale si è originata e la complessa rete di relazioni nella quale gli individui si trovano coinvolti e nella quale devono agire. Un ulteriore pericolo legato alle etiche tradizionali è quello di alimentare l'antropocentrismo perché, puntando sul concetto di eguaglianza, si rischia di riportare tutto alla prospettiva umana legando il rispetto verso altre forme di vita al possesso di determinate caratteristiche tipiche della specie umana. Gruen suggerisce di porre al centro l'empatia, che definisce come una percezione morale, un'attenzione partecipe ai bisogni altrui che unisca l'emozione alla cognizione. L'aspetto razionale, infatti, non può venire eliminato al fine di una corretta valutazione di un determinato problema morale, a va integrato con l'aspetto emotivo che permette di calarci nelle situazioni altrui favorendo la comprensione di cosa prova l'altro.

La questione animale: confronto tra l'etica utilitarista di Singer e il coinvolgimento empatico di Gruen

FREISA, MARTINA
2017/2018

Abstract

La questione animale è un tema che, nel dibattito filosofico contemporaneo, sta acquistando sempre più spazio. L'etica animale ci costringe a riflettere sulla moralità delle nostre azioni e dei trattamenti che riserviamo agli animali non-umani. Il nostro sguardo si amplia, così, per considerare e prestare maggiore attenzione a nuove prospettive e differenti forme di vita. Nel dibattito contemporaneo sulla questione animale una delle posizioni più celebri è quella dell'etica utilitarista di Peter Singer che, con l'opera "Liberazione animale" ha contribuito a fornire solide basi al movimento animalista in tutto il mondo. Secondo Singer gli animali sono degni di considerazione morale in quanto esseri senzienti, cioè in grado di provare piacere e dolore come testimoniato dai loro comportamenti e dalla presenza di un sistema nervoso centrale simile al nostro. Fondamentale, nella visione di Singer, è il concetto di eguale considerazione degli interessi, ed essere senzienti è il prerequisito per avere interessi in generale. Se un essere soffre, non siamo moralmente giustificati ad ignorare la sua sofferenza solamente perché non appartiene alla specie umana. Questo atteggiamento viene definito "specismo" ed è una discriminazione sulla base della specie operata dagli umani a danno di tutti gli altri animali. Alla visione di Singer si contrappone quella della filosofa Lori Gruen, che affronta la questione animale facendo leva sul concetto di coinvolgimento empatico. Gruen critica le etiche tradizionali, tra le quali annovera quella di Singer, colpevoli di praticare una eccessiva astrazione e di alienare il ragionamento etico precludendo possibili soluzioni ad un determinato problema etico in quanto tendono a trascurare i particolari di una determinata situazione, il contesto circostante in cui è inserita e dalla quale si è originata e la complessa rete di relazioni nella quale gli individui si trovano coinvolti e nella quale devono agire. Un ulteriore pericolo legato alle etiche tradizionali è quello di alimentare l'antropocentrismo perché, puntando sul concetto di eguaglianza, si rischia di riportare tutto alla prospettiva umana legando il rispetto verso altre forme di vita al possesso di determinate caratteristiche tipiche della specie umana. Gruen suggerisce di porre al centro l'empatia, che definisce come una percezione morale, un'attenzione partecipe ai bisogni altrui che unisca l'emozione alla cognizione. L'aspetto razionale, infatti, non può venire eliminato al fine di una corretta valutazione di un determinato problema morale, a va integrato con l'aspetto emotivo che permette di calarci nelle situazioni altrui favorendo la comprensione di cosa prova l'altro.
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