Il disturbo dissociativo dell'identità è una patologia estremamente affascinante, che riesce a suscitare la curiosità sia dei clinici sia del grande pubblico. Il successo di film come Split o Sybil, dimostra l'attenzione che l'essere umano ha per l'individuo e le sue contraddizioni e scissioni interiori. In questo progetto di tesi, si è voluto affrontare tale disturbo sia in ottica clinica sia in una dimensione più quotidiana, utilizzando come filo conduttore un caso degli anni '70. William Stanley Milligan rapì, rapinò e stuprò tre ragazze a Columbus, Ohio, nel 1977. Il tribunale, sebbene il giovane si fosse dichiarato colpevole, lo assolse per ragioni di infermità mentale e il suo fu il primo caso in tale campo: la diagnosi di personalità multipla venne per la prima volta riconosciuta negli USA tra le condizioni limitanti la capacità di intendere e di volere. La storia di Milligan assume ancora più importanza per i conflitti con i media e l'opinione pubblica che, ritenendo l'imputato un soggetto pericoloso, iniziarono una campagna d'odio e rifiuto nei suoi confronti. Attraverso i paragrafi della tesi, si vogliono quindi analizzare in primo luogo tre dimensioni: quella clinica, quella giuridica e quella sociale. Ad esse se ne va ad aggiungere una quarta, quella temporale, che viene vista come la grande spada di Damocle della vicenda Milligan: partendo dal trascorso di abusi, alla scissione in 24 personalità differenti, per arrivare al periodo della terapia vanificata dagli attacchi mediatici, si nota come il tempo sia fondamentale. La correlazione tra tempo e dolore è il leitmotiv della vita di Billy, una vita dettata da tempistiche sbagliate e amnesie che accrescono il disagio del non avere un'identità definita e dei traumi rimossi. Il lavoro è stato articolato in due capitoli: nel primo vengono riportate innanzitutto nozioni storiche, cliniche e neuroscientifiche riguardo al DDI (che scendono più nel dettaglio circa il caso analizzato) e le descrizioni delle 24 personalità e della loro cosmologia; il secondo capitolo si apre col racconto della storia di Milligan e del processo, assumendo quindi l'ottica giudiziaria, per poi continuare con una riflessione sul tempo del dolore e una proposta terapeutica di trattamento del DDI. L'ultimo paragrafo del secondo capitolo è stato dedicato al non sempre facile rapporto tra paziente, media e opinione pubblica, sottolineando da un lato l'innata curiosità umana, dall'altro la fredda crudeltà del pubblico e i risvolti patologici per Milligan a causa di tempistiche pessime.
Il tempo rubato - Il disturbo dissociativo dell'identità attraverso il caso Milligan
SINISTRERO, ELENA
2017/2018
Abstract
Il disturbo dissociativo dell'identità è una patologia estremamente affascinante, che riesce a suscitare la curiosità sia dei clinici sia del grande pubblico. Il successo di film come Split o Sybil, dimostra l'attenzione che l'essere umano ha per l'individuo e le sue contraddizioni e scissioni interiori. In questo progetto di tesi, si è voluto affrontare tale disturbo sia in ottica clinica sia in una dimensione più quotidiana, utilizzando come filo conduttore un caso degli anni '70. William Stanley Milligan rapì, rapinò e stuprò tre ragazze a Columbus, Ohio, nel 1977. Il tribunale, sebbene il giovane si fosse dichiarato colpevole, lo assolse per ragioni di infermità mentale e il suo fu il primo caso in tale campo: la diagnosi di personalità multipla venne per la prima volta riconosciuta negli USA tra le condizioni limitanti la capacità di intendere e di volere. La storia di Milligan assume ancora più importanza per i conflitti con i media e l'opinione pubblica che, ritenendo l'imputato un soggetto pericoloso, iniziarono una campagna d'odio e rifiuto nei suoi confronti. Attraverso i paragrafi della tesi, si vogliono quindi analizzare in primo luogo tre dimensioni: quella clinica, quella giuridica e quella sociale. Ad esse se ne va ad aggiungere una quarta, quella temporale, che viene vista come la grande spada di Damocle della vicenda Milligan: partendo dal trascorso di abusi, alla scissione in 24 personalità differenti, per arrivare al periodo della terapia vanificata dagli attacchi mediatici, si nota come il tempo sia fondamentale. La correlazione tra tempo e dolore è il leitmotiv della vita di Billy, una vita dettata da tempistiche sbagliate e amnesie che accrescono il disagio del non avere un'identità definita e dei traumi rimossi. Il lavoro è stato articolato in due capitoli: nel primo vengono riportate innanzitutto nozioni storiche, cliniche e neuroscientifiche riguardo al DDI (che scendono più nel dettaglio circa il caso analizzato) e le descrizioni delle 24 personalità e della loro cosmologia; il secondo capitolo si apre col racconto della storia di Milligan e del processo, assumendo quindi l'ottica giudiziaria, per poi continuare con una riflessione sul tempo del dolore e una proposta terapeutica di trattamento del DDI. L'ultimo paragrafo del secondo capitolo è stato dedicato al non sempre facile rapporto tra paziente, media e opinione pubblica, sottolineando da un lato l'innata curiosità umana, dall'altro la fredda crudeltà del pubblico e i risvolti patologici per Milligan a causa di tempistiche pessime.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/92139