È opinione comune e condivisa che il fenomeno della globalizzazione e la rivoluzione digitale abbiano trasformato il mondo in un vero e proprio villaggio globale in cui sussiste una fortissima, rapida e continua connessione tra le zone geografiche, tra i Paesi e perfino tra i settori economici e le culture. In questo nuovo scenario internazionale, dove i conflitti e le crisi acquisiscono rilevanza maggiore perché risentono degli effetti di un mondo completamente globalizzato e dove le minacce e i rischi assumono connotazioni sempre più diverse e versatili, gli Stati hanno la necessità di dover elaborare e quindi concretizzare una valida ed adeguata politica di sicurezza e di difesa; il Ministero della Difesa e le Forze Armate sono responsabili dell'implementazione di tale politica. Se da un lato bisogna assicurare che le capacità delle Forze Armate siano sempre aderenti alle esigenze moderne e alle minacce più disparate e che queste capacità siano mantenute e migliorate nel tempo così da essere impiegate in qualsiasi circostanza, dall'altro invece vi è l'arduo compito di garantire l'economicità - inteso come rapporto costo-efficacia - di tutto il sistema. Sebbene all'evidente crescita dei livelli di insicurezza globale corrisponda negli ultimi anni e specialmente nei Paesi occidentali una diminuzione delle spese per la difesa, è necessario che i fondi che periodicamente vengono stanziati per sostenere la suddetta funzione siano ottimizzati e utilizzati con criterio ed oculatezza per assicurare l'approntamento e l'efficienza delle forze per le varie contingenze. La politica italiana in materia di Difesa è quella di completare il lungo ma profondo e complesso processo di riforma e rinnovamento avviato da ormai qualche anno, ultimando l'ottimizzazione delle strutture e delle funzioni burocratiche, eliminando la ridondanza degli incarichi e dei compiti, effettuando dunque un'attenta razionalizzazione di tutto ciò che influisce negativamente sul bilancio del Ministero, mantenendo e aumentando le capacità delle Forze Armate ¿ favorendone l'interforzizzazione - di agire con assoluta efficienza ed efficacia in tutte le molteplici tipologie di scenari in cui sono chiamate ad operare. Nei capitoli seguenti si fornirà al lettore una visione d'insieme sul bilancio della Difesa, delineandone i maggiori settori di interesse e rapportandolo alle spese dei Paesi europei e degli Stati facenti parte della NATO; successivamente verrà analizzato il processo di riforma del Ministero della Difesa a partire dalla Legge 244 del 2012 e verranno illustrate infine quali saranno le nuove sfide e i moderni scenari per cui lo strumento militare del XXI secolo dovrà essere pronto, addestrato ed efficiente

La spesa militare tra riduzione, mantenimento dei livelli di efficienza e crescente richiesta di sicurezza

SCALENA, MARIO
2017/2018

Abstract

È opinione comune e condivisa che il fenomeno della globalizzazione e la rivoluzione digitale abbiano trasformato il mondo in un vero e proprio villaggio globale in cui sussiste una fortissima, rapida e continua connessione tra le zone geografiche, tra i Paesi e perfino tra i settori economici e le culture. In questo nuovo scenario internazionale, dove i conflitti e le crisi acquisiscono rilevanza maggiore perché risentono degli effetti di un mondo completamente globalizzato e dove le minacce e i rischi assumono connotazioni sempre più diverse e versatili, gli Stati hanno la necessità di dover elaborare e quindi concretizzare una valida ed adeguata politica di sicurezza e di difesa; il Ministero della Difesa e le Forze Armate sono responsabili dell'implementazione di tale politica. Se da un lato bisogna assicurare che le capacità delle Forze Armate siano sempre aderenti alle esigenze moderne e alle minacce più disparate e che queste capacità siano mantenute e migliorate nel tempo così da essere impiegate in qualsiasi circostanza, dall'altro invece vi è l'arduo compito di garantire l'economicità - inteso come rapporto costo-efficacia - di tutto il sistema. Sebbene all'evidente crescita dei livelli di insicurezza globale corrisponda negli ultimi anni e specialmente nei Paesi occidentali una diminuzione delle spese per la difesa, è necessario che i fondi che periodicamente vengono stanziati per sostenere la suddetta funzione siano ottimizzati e utilizzati con criterio ed oculatezza per assicurare l'approntamento e l'efficienza delle forze per le varie contingenze. La politica italiana in materia di Difesa è quella di completare il lungo ma profondo e complesso processo di riforma e rinnovamento avviato da ormai qualche anno, ultimando l'ottimizzazione delle strutture e delle funzioni burocratiche, eliminando la ridondanza degli incarichi e dei compiti, effettuando dunque un'attenta razionalizzazione di tutto ciò che influisce negativamente sul bilancio del Ministero, mantenendo e aumentando le capacità delle Forze Armate ¿ favorendone l'interforzizzazione - di agire con assoluta efficienza ed efficacia in tutte le molteplici tipologie di scenari in cui sono chiamate ad operare. Nei capitoli seguenti si fornirà al lettore una visione d'insieme sul bilancio della Difesa, delineandone i maggiori settori di interesse e rapportandolo alle spese dei Paesi europei e degli Stati facenti parte della NATO; successivamente verrà analizzato il processo di riforma del Ministero della Difesa a partire dalla Legge 244 del 2012 e verranno illustrate infine quali saranno le nuove sfide e i moderni scenari per cui lo strumento militare del XXI secolo dovrà essere pronto, addestrato ed efficiente
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