The IPCC's 2023 report indicates the continued rise in global average temperatures, mainly due to increased anthropogenic CO₂ emissions. Temperatures are expected to increase by 0.42°C every decade, with particular impact on regions located between 30° and 40° latitude on the western sides of the continents. It may therefore be difficult for many winemakers to adapt their agronomic practices to rapid climate change, with more or less pronounced effects depending on the area of production. If in the long term the climatic conditions peculiar to each area determine the viticultural vocation of the territory, in the short term, that is, seasonally, they directly influence the performance of the plant and the quality of the harvest. Since the characteristics of wine depend to a great extent on the characteristics of the grapes, climatic changes can affect the quality of the finished product with significant repercussions on the economy of the sector. Therefore, it is important to observe and evaluate responses to climatic fluctuations in vine vegetative-productive performance. The study described in this thesis set out to investigate the effects of three climatically different vintages (2021, 2022, 2023) on the vegetative-productive characteristics of a vineyard located in Monforte d'Alba and planted with Nebbiolo da Barolo. Data were collected every two weeks, starting before flowering and ending about two weeks after harvest. The pH of the leaf petiole appears to increase rapidly following to conditions of general plant stress. SPAD values were higher in situations (plants or season) of higher vigor. In 2021, milder temperatures and lower water stress promoted higher berry weights than in other years. In 2022, the higher water stress had a negative impact on both the number of berries per cluster and the average berry weight that year but, likely, also on production in 2023. The value of total soluble solids (TSS) was lower in 2023 than in other years. In addition, must pH in 2023 was the highest among the years, probably due to high temperatures and water stress that resulted in increased berry potassium concentration and acid salification. In 2023, cluster shading caused by denser vegetation resulted in higher titratable acidity due to less malic acid degradation. High temperatures in 2022 resulted in lower malic acid and titratable acidity values than in 2021 and 2023. Must pH in 2022 was the highest among the years, probably due to the influence of temperatures on K⁺ concentration and malic acid degradation. In 2021, more favorable air temperatures and water conditions led to lower pH levels and titratable acidity that decreased during ripening. The SST to titratable acidity ratio, an index of ripeness for harvest, was lower in 2023. Anthocyanin content was negatively affected by high temperatures (in 2022 and 2023) but shading due to denser vegetation in 2023 seems to have prolonged their synthesis. The 2022 and 2023 vintages showed higher concentrations of di-substituted anthocyanins than tri-substituted anthocyanins, with an increase in p-coumaric derivatives, suggesting a significant impact of climate on these parameters.
Il rapporto dell’IPCC del 2023 segnala il continuo aumento delle temperature medie globali, principalmente a causa dell’incremento delle emissioni di CO₂ di origine antropica. È previsto che le temperature aumentino di 0,42 °C ogni decennio, con particolare impatto sulle regioni situate tra i 30° e i 40° di latitudine sui lati occidentali dei continenti. Potrebbe quindi risultare difficile per molti viticoltori adattare le proprie pratiche agronomiche ai rapidi cambiamenti climatici, con effetti più o meno marcati in base alla zona di produzione. Se nel lungo termine le condizioni climatiche proprie di ogni areale determinano la vocazione viticola del territorio, nel breve termine, ovvero stagionalmente, influenzano direttamente la performance della pianta e la qualità del raccolto. Dato che le caratteristiche del vino dipendono in gran parte dalle caratteristiche dell’uva, i cambiamenti climatici possono influenzare la qualità del prodotto finito con notevoli ripercussioni sull’economia del settore. Risulta quindi importante osservare e valutare le risposte alle fluttuazioni climatiche delle performance vegeto-produttive della vite. Lo studio descritto in questa tesi si è proposto di indagare gli effetti di tre annate climaticamente differenti (2021, 2022, 2023) sulle caratteristiche vegeto-produttive di un vigneto situato a Monforte d’Alba e coltivato a Nebbiolo da Barolo. I dati sono stati raccolti ogni due settimane, con inizio prima della fioritura e fine circa due settimane dopo la vendemmia. Il pH del picciolo fogliare sembra aumentare rapidamente in seguito a condizioni di stress generale per la pianta. I valori di SPAD sono stati maggiori in situazioni (piante o stagione) di maggior vigore. Nel 2021, le temperature più miti e il minore stress idrico hanno favorito un maggiore peso degli acini rispetto agli altri anni. Nel 2022, il maggiore stress idrico si è ripercosso negativamente sia sul numero di acini per grappolo che sul peso medio dell’acino di quell’anno ma, verosimilmente, anche sulla produzione del 2023. Il valore dei solidi solubili totali (SST) è stato più basso nel 2023 rispetto agli altri anni. Inoltre, il pH del mosto nel 2023 è stato il più alto tra gli anni, probabilmente a causa delle temperature elevate e dello stress idrico che hanno determinato un aumento della concentrazione di potassio nell'acino e della salificazione degli acidi. Nel 2023, l'ombreggiamento del grappolo, causato da una vegetazione più fitta, ha determinato un'acidità titolabile più alta, per una minore degradazione dell'acido malico. Nel 2022 le temperature elevate hanno determinato valori di acido malico e di acidità titolabile più bassi rispetto al 2021 e al 2023. Il pH del mosto nel 2022 è stato il più alto tra gli anni, probabilmente a causa dell'influenza delle temperature sulla concentrazione di K⁺ e sulla degradazione dell'acido malico. Nel 2021, temperature dell’aria e condizioni idriche più favorevoli hanno portato a livelli di pH più bassi e un'acidità titolabile che è diminuita nel corso della maturazione. Il rapporto SST/acidità titolabile, indice di maturità per la raccolta, è stato minore nel 2023. Il contenuto di antociani è stato influenzato negativamente dalle temperature elevate (nel 2022 e nel 2023) ma l’ombreggiamento dovuto alla vegetazione più fitta nel 2023 sembra aver prolungato la loro sintesi. Le annate 2022 e 2023 hanno mostrato una maggiore concentrazione di antociani di-sostituiti rispetto ai tri-sostituiti, con un aumento dei derivati p-cumarici, suggerendo un impatto significativo del clima su questi parametri.
Variabilità temporale del comportamento di vigneti di Nebbiolo sottoposti a tecniche di gestione colturale diverse
ALTARE, FRANCESCO
2023/2024
Abstract
Il rapporto dell’IPCC del 2023 segnala il continuo aumento delle temperature medie globali, principalmente a causa dell’incremento delle emissioni di CO₂ di origine antropica. È previsto che le temperature aumentino di 0,42 °C ogni decennio, con particolare impatto sulle regioni situate tra i 30° e i 40° di latitudine sui lati occidentali dei continenti. Potrebbe quindi risultare difficile per molti viticoltori adattare le proprie pratiche agronomiche ai rapidi cambiamenti climatici, con effetti più o meno marcati in base alla zona di produzione. Se nel lungo termine le condizioni climatiche proprie di ogni areale determinano la vocazione viticola del territorio, nel breve termine, ovvero stagionalmente, influenzano direttamente la performance della pianta e la qualità del raccolto. Dato che le caratteristiche del vino dipendono in gran parte dalle caratteristiche dell’uva, i cambiamenti climatici possono influenzare la qualità del prodotto finito con notevoli ripercussioni sull’economia del settore. Risulta quindi importante osservare e valutare le risposte alle fluttuazioni climatiche delle performance vegeto-produttive della vite. Lo studio descritto in questa tesi si è proposto di indagare gli effetti di tre annate climaticamente differenti (2021, 2022, 2023) sulle caratteristiche vegeto-produttive di un vigneto situato a Monforte d’Alba e coltivato a Nebbiolo da Barolo. I dati sono stati raccolti ogni due settimane, con inizio prima della fioritura e fine circa due settimane dopo la vendemmia. Il pH del picciolo fogliare sembra aumentare rapidamente in seguito a condizioni di stress generale per la pianta. I valori di SPAD sono stati maggiori in situazioni (piante o stagione) di maggior vigore. Nel 2021, le temperature più miti e il minore stress idrico hanno favorito un maggiore peso degli acini rispetto agli altri anni. Nel 2022, il maggiore stress idrico si è ripercosso negativamente sia sul numero di acini per grappolo che sul peso medio dell’acino di quell’anno ma, verosimilmente, anche sulla produzione del 2023. Il valore dei solidi solubili totali (SST) è stato più basso nel 2023 rispetto agli altri anni. Inoltre, il pH del mosto nel 2023 è stato il più alto tra gli anni, probabilmente a causa delle temperature elevate e dello stress idrico che hanno determinato un aumento della concentrazione di potassio nell'acino e della salificazione degli acidi. Nel 2023, l'ombreggiamento del grappolo, causato da una vegetazione più fitta, ha determinato un'acidità titolabile più alta, per una minore degradazione dell'acido malico. Nel 2022 le temperature elevate hanno determinato valori di acido malico e di acidità titolabile più bassi rispetto al 2021 e al 2023. Il pH del mosto nel 2022 è stato il più alto tra gli anni, probabilmente a causa dell'influenza delle temperature sulla concentrazione di K⁺ e sulla degradazione dell'acido malico. Nel 2021, temperature dell’aria e condizioni idriche più favorevoli hanno portato a livelli di pH più bassi e un'acidità titolabile che è diminuita nel corso della maturazione. Il rapporto SST/acidità titolabile, indice di maturità per la raccolta, è stato minore nel 2023. Il contenuto di antociani è stato influenzato negativamente dalle temperature elevate (nel 2022 e nel 2023) ma l’ombreggiamento dovuto alla vegetazione più fitta nel 2023 sembra aver prolungato la loro sintesi. Le annate 2022 e 2023 hanno mostrato una maggiore concentrazione di antociani di-sostituiti rispetto ai tri-sostituiti, con un aumento dei derivati p-cumarici, suggerendo un impatto significativo del clima su questi parametri.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Francesco Altare.pdf
non disponibili
Descrizione: Elaborato
Dimensione
4.21 MB
Formato
Adobe PDF
|
4.21 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/9191