La tesi, intitolata ¿criteri di valutazione della prova nel processo penale¿, si occupa di fornire un'analisi sull' articolo 192 e i commi che lo compongono. Il capitolo 1 tratta della distinzione tra le regole di esclusione probatoria e i criteri di valutazione enunciate rispettivamente dagli articoli 191 c.p.p. e 192 c.p.p. L' articolo 191 c.p.p., infatti, enuncia che: «Le prove acquisite in violazione dei divieti stabiliti dalla legge non possono essere utilizzate. L'inutilizzabilità è rilevabile anche di ufficio in ogni stato e grado del procedimento.» Ben diversa dalla disciplina delle regole di esclusione è quella dei criteri di valutazione, infatti questi implicano prove validamente costituite e riguardano il passaggio da queste alla proposizione da provare che viene stabilito dalla legge. Il secondo capitolo si sofferma sul primo comma dell'articolo 192 c.p.p. e oltre a fare un piccolo excursus storico sul processo e sui poteri del giudice tratta del principio del libero convincimento e del suo limite: la motivazione. Inoltre nel secondo capitolo si fa riferimento anche alla regola dell'oltre ogni ragionevole dubbio che rappresenta un ulteriore limite alla libertà di convincimento del giudice. Il terzo capitolo intitolato la prova indiziaria nella dinamica decisoria parla del terzo comma dell' articolo 192 c.p.p. e delle sue caratteristiche. Inoltre si affronta anche la tematica dei gravi indizi circa le misure cautelari. Il quarto e ultimo capitolo invece si occupa degli ultimi due commi dell' articolo 192 c.p.p. circa la valutazione della chiamata di correo e i riscontri. E infine viene anche affrontata la tematica della chiamata di correo de relato.

criteri di valutazione delle prove nel processo penale

RUBINO, STEFANIA
2016/2017

Abstract

La tesi, intitolata ¿criteri di valutazione della prova nel processo penale¿, si occupa di fornire un'analisi sull' articolo 192 e i commi che lo compongono. Il capitolo 1 tratta della distinzione tra le regole di esclusione probatoria e i criteri di valutazione enunciate rispettivamente dagli articoli 191 c.p.p. e 192 c.p.p. L' articolo 191 c.p.p., infatti, enuncia che: «Le prove acquisite in violazione dei divieti stabiliti dalla legge non possono essere utilizzate. L'inutilizzabilità è rilevabile anche di ufficio in ogni stato e grado del procedimento.» Ben diversa dalla disciplina delle regole di esclusione è quella dei criteri di valutazione, infatti questi implicano prove validamente costituite e riguardano il passaggio da queste alla proposizione da provare che viene stabilito dalla legge. Il secondo capitolo si sofferma sul primo comma dell'articolo 192 c.p.p. e oltre a fare un piccolo excursus storico sul processo e sui poteri del giudice tratta del principio del libero convincimento e del suo limite: la motivazione. Inoltre nel secondo capitolo si fa riferimento anche alla regola dell'oltre ogni ragionevole dubbio che rappresenta un ulteriore limite alla libertà di convincimento del giudice. Il terzo capitolo intitolato la prova indiziaria nella dinamica decisoria parla del terzo comma dell' articolo 192 c.p.p. e delle sue caratteristiche. Inoltre si affronta anche la tematica dei gravi indizi circa le misure cautelari. Il quarto e ultimo capitolo invece si occupa degli ultimi due commi dell' articolo 192 c.p.p. circa la valutazione della chiamata di correo e i riscontri. E infine viene anche affrontata la tematica della chiamata di correo de relato.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/91870