At the end of the Nineteenth Century, in England, the fascination for the East has the name of Richard Francis Burton. Public official in the colonies, Burton wrote, from 1850s, a vast number of books that blend fiction and travelogue. He is, moreover, a translator of works of the classical oriental literature. This work attempt to outline the features of his labor of translation and rewriting of the Arabian Nights. The way in which this Victorian traveller relates with the alterity influences his labor of translation: his version of the Arabian Nights, in fact, reflects the develop of a cultural appropriation of the Orient from the West, in the terms of the Saidian analysis of the Orientalism.

Alla fine del XIX secolo, in Inghilterra, la fascinazione per l'Oriente ha un nome: quello di Richard Francis Burton. Ufficiale al servizio delle colonie, Burton pubblica, a partire dagli anni Cinquanta dell'Ottocento, un grande numero di opere che mescolano finzione e resoconto di viaggio. È inoltre autore di traduzioni di testi classici della letteratura orientale e mediorientale. Questo studio tenta di delineare i tratti dell'esperienza di traduzione e riscrittura delle Mille e una notte ad opera di questo viaggiatore vittoriano alla luce di quell'infinita ibridazione culturale che ha caratterizzato le sue vicende di vita, sempre aperte all'esperienza dell'altro. Le modalità di Burton di rapportarsi all'alterità influenzano, infatti, anche il suo lavoro di traduzione, tanto che in una logica orientalista, intesa nei termini saidiani del termine, la sua versione de Le mille e una notte riflette il tentativo di un'appropriazione culturale dell'Oriente da parte dell'Occidente.

Richard Francis Burton e la reinvenzione dell'Oriente: dai resconti di viaggio alle Mille e una notte

MINA, FRANCESCA
2016/2017

Abstract

Alla fine del XIX secolo, in Inghilterra, la fascinazione per l'Oriente ha un nome: quello di Richard Francis Burton. Ufficiale al servizio delle colonie, Burton pubblica, a partire dagli anni Cinquanta dell'Ottocento, un grande numero di opere che mescolano finzione e resoconto di viaggio. È inoltre autore di traduzioni di testi classici della letteratura orientale e mediorientale. Questo studio tenta di delineare i tratti dell'esperienza di traduzione e riscrittura delle Mille e una notte ad opera di questo viaggiatore vittoriano alla luce di quell'infinita ibridazione culturale che ha caratterizzato le sue vicende di vita, sempre aperte all'esperienza dell'altro. Le modalità di Burton di rapportarsi all'alterità influenzano, infatti, anche il suo lavoro di traduzione, tanto che in una logica orientalista, intesa nei termini saidiani del termine, la sua versione de Le mille e una notte riflette il tentativo di un'appropriazione culturale dell'Oriente da parte dell'Occidente.
ITA
At the end of the Nineteenth Century, in England, the fascination for the East has the name of Richard Francis Burton. Public official in the colonies, Burton wrote, from 1850s, a vast number of books that blend fiction and travelogue. He is, moreover, a translator of works of the classical oriental literature. This work attempt to outline the features of his labor of translation and rewriting of the Arabian Nights. The way in which this Victorian traveller relates with the alterity influences his labor of translation: his version of the Arabian Nights, in fact, reflects the develop of a cultural appropriation of the Orient from the West, in the terms of the Saidian analysis of the Orientalism.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/91856